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FrogInTheWell
messaggio Thursday 16 June 2011 - 22:41
Messaggio #221

Utente GBARL
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CITAZIONE (Serraevil @ Thursday 16 June 2011 - 23:24) *
CITAZIONE (LorenzoI @ Thursday 16 June 2011 - 21:08) *
Questa mi ha spaventato,un'altra pokèpasta sulla canzone di Lavandonia e sulle morti di bambini:
» Clicca per leggere lo Spoiler! «
1.
Durante i primi giorni del rilascio di Pokémon Rosso e Verde in Giappone, il 27 febbraio 1996, un picco di morti apparve nella fascia di età compresa tra i 10 e i 15 anni.
2.

3.
I bambini morivano per suicidio, di solito per impiccagione o salti da altezze significative. Un po' di casi registrati erano bambini che avevano iniziato a segarsi gli arti, appiccicare le loro facce al forno, strangolarsi da soli, stringendo le loro braccia attorno al collo.
4.

5.
I bambini che erano stati salvati dal suicidio mostravano comportamenti solitari. Quando veniva chiesto loro perché volevano farsi del male, loro rispondevano con urla caotiche e iniziavano a graffiarsi gli occhi. Quando hanno dimostrato quella che sembrava la connessione a questo comportamento, il gameboy, non ebbero risposte; ma quando lo combinarono con i loro Pokémon Rosso o Blu, le urla sarebbero continuate e i bambini avrebbero fatto del loro meglio per lasciare la stanza in cui si trovava il gameboy.
6.

7.
Questo confermò alle autorità i sospetti sul gioco, che in qualche maniera, aveva una connessione con questi bambini e le morti. Era uno strano caso, perché molti bambini che avevano lo stesso gioco non mostravano questi comportamenti, solo alcuni. La polizia non aveva altra scelta se non proseguire con quello, siccome non avevano altri collegamenti.
8.

9.
Raccolsero tutte le cartucce che i bambini avevano comprato, le misero via con l'evidenza di esaminarle più tardi. Decisero che la prima cosa da fare era parlare con i programmatori. La prima persona che incontrarono fu il direttore dei giochi originali, Satoshi Tajiri. Quando gli raccontarono delle morti nelle circostanze dei suoi giochi, lui sembrò lievemente a disagio, ma non ammise niente. Li portò dai programmatori principali del gioco, le persone responsabili dei contenuti attuali.
10.

11.
I detective incontrarono Takenori Oota, uno dei programmatori principali del gioco. Diversamente da Satoshi, non sembrarono a disagio, solamente molto riservati. Spiegarono che non era possibile usare qualcosa come un gioco per causare quelle morti, e arrivarono al punto di dire che non tutti i bambini erano "affetti", buttando giù l'ipotesi di strane coincidenze o isteria di massa. Sembrava che lui stesse nascondendo qualcosa, ma non voleva darlo a vedere. Finalmente, lui disse qualcosa di interessante.
12.

13.
Takenori aveva sentito una voce riguardante la musica di Lavandonia, una delle località del gioco, la quale aveva fatto impazzire alcuni bambini. Era solo una voce, e non aveva basi reali, ma era ancora qualcosa da analizzare.
14.

15.
Indirizzò i detective da Junichi Masuda, il compositore della serie. Anche Masuda aveva sentito quelle voce, ma disse che non c'erano prove che la musica ne era la causa. Arrivò anche al punto di suonare la canzone identica a quella del gioco e non ebbe effetto su nessuno, né i detective né Masuda, percepirono qualcosa di differente o strano. Anche se avevano ancora dei sospetti su Masuda e la canzone di Lavandonia, sembrava che avessero raggiunto un altro vicolo cieco.
16.

17.
Tornando alle cartucce che avevano sequestrato dalle case dei bambini, decisero di dare un'occhiata più diretta ai giochi. Sapevano che i giochi davano ai bambini gli effetti malati, quindi fecero estrema attenzione. Infilando la cartuccia e accendendo il gioco, lo schermo sembrò avviarsi. La schermata del titolo apparve, così come l'opzione di continuare la partita o cominciarne una nuova.
18.

19.
Quando decisero di continuare il gioco, apparve lo stato del Pokémon. Videro il nome del bambino che aveva giocato, di solito Rosso o un altro nome semplice. Comunque, la cosa interessante era il tempo di gioco e il numero di Pokémon posseduti. In ogni gioco, il tempo scorreva molto lentamente, e ognuno di loro aveva un singolo Pokémon nell'inventario. Capirono che non poteva essere la musica di Lavandonia ad aver fatto ammalare i bambini, perché era impossibile raggiungere quella parte del gioco in così poco tempo e con un solo Pokémon. Questo li portò alla conclusione che qualcos'altro accaduto prima nel gioco doveva essere la causa.
20.

21.
Se non era la musica, o la schermata del titolo, doveva esserci qualcosa all'interno dei primi minuti di gioco. Non avevano altra scelta se non spegnere il gioco e tornare dai programmatori. Chiedendo la lista di tutti i programmatori a Takenori, trovarono, sorprendentemente, che uno dei programmatori si era suicidato dopo poco tempo che il gioco era stato rilasciato. Il suo nome era Chiro Miura, un programmatore molto oscuro che aveva fatto veramente poco per il gioco. Anche molto interessante, aveva chiesto che il suo nome non comparisse nei crediti del gioco, e così era stato.
22.

23.
Esaminando le prove trovate nell'appartamento di Chiro, trovarono molti appunti scritti in grassetto. Molti erano fatti a pezzi o cancellati, rendendone difficile la lettura. Le sole poche parole che riuscirono a capire furono 'Non entrare', 'fare attenzione' e 'COME FOLLOW ME (SEGUITEMI)' in grassetto. I detective non erano sicuri di quello che significava, ma sapevano di avere una connessione. Dopo ulteriori ricerche, scoprirono che Chiro era un buon amico con uno dei disegnatori della mappa, Kohji Nisino, e questa era probabilmente la ragione per cui aveva una parte nella creazione del gioco.
24.

25.
Kohji Nisino, dal rilascio del gioco, si era chiuso nel suo appartamento, lasciando a malapena l'oscurità per prendere qualcosa di cui aveva bisogno. Aveva detto ai suoi amici e ai familiari che era in lutto per il suo amico morto Chiro, ma loro non ci avevano creduto, dato che Nisino si era chiuso lì dentro da quando il gioco era stato messo in commercio, qualche giorno prima che Chiro si suicidasse.
26.

27.
Fu difficile, ma le autorità persuasero Nisino a sedersi e parlare con loro. Sembrava che non dormisse da giorni, delle occhiaie nere circondavano i suoi occhi. Puzzava, aveva le unghie sporche di nero e i suoi capelli erano unti, attaccati al collo e alla fronte. Parlava con balbettii e mormorii, ma alla fine aveva qualcosa da dire.
28.

29.
Quando gli chiesero se sapeva qualcosa a proposito dei bambini che erano morti dopo l'esposizione al gioco e se tutto ciò aveva dei collegamenti con il gioco, lui rispose loro scegliendo le parole con cura, pensando molto prima di rispondere. Disse loro che il suo amico Chiro aveva un'idea interessante per il giorno, qualcosa che voleva provare da quando aveva sentito che il progetto era iniziato. Nisino conosceva personalmente Takenori, il direttore e il programmatore principale, da tanto tempo, così poteva facilmente inserire un programmatore mediocre nel progetto con una piccola persuasione. Sembrava che Chiro avesse convinto Nisino di farlo entrare nel progetto e aveva funzionato.
30.

31.
I detective sapevano che c'era qualcosa dietro. Questo oscuro e sconosciuto programmatore, Chiro, doveva avere qualcosa a che fare con quel caso, qualcosa… loro chiesero qual'era l'idea di Chiro, perché voleva così ardentemente entrare a far parte di quel gioco per bambini. Nisino disse loro che Chiro non ne aveva mai parlato molto, solo alcuni dettagli ogni tanto. Voleva inserire un Pokémon speciale nel gioco, uno completamente differente dagli altri. Sarebbe servito come extra, una sorta di brivido fuori dal gioco per ogni giocatore. Non era, comunque, Missing No. Non poteva essere. Con il tempo di gioco registrato nelle cartucce, era impossibile per i bambini avere avuto il tempo di incontrare quel Pokémon.
32.

33.
Nisino, durante tutta la conversazione, sembrava abbattersi sempre di più con ogni domanda. I detective lo incoraggiarono molto, cercando nella sua mente ogni frammento di conoscenza che aveva quest'uomo aveva sul gioco e su Chiro… e sulle intenzioni di Chiro…
34.

35.
Fu quando chiesero degli appunti trovati a casa di Chiro che sbottò. Da sotto il divano su cui era seduto Nisino tirò fuori una pistola, puntandola dritta al poliziotto che stava qualche passo vicino a lui. Poi, velocemente, se la puntò al viso.
36.

37.
'Non seguitemi…' mormorò Nisino mentre si infilava la pistola in bocca e premeva il grilletto. È stato troppo veloce per permettere ai poliziotti di reagire. Era fatta. Nisino si era ucciso, ripetendo leggermente differenti le parole che erano scritte sugli appunti di Chiro…
38.

39.
Sembrava che alla fine tutti i creatori fossero morti. Il team che aveva creato il gioco si stava dividendo, divenendo sempre più difficile da trovare. Era come se stessero nascondendo un segreto. Quando la polizia riuscì finalmente a parlare con tutti quelli che ebbero una parte nello sviluppo del gioco, anche gli oscuri designer dei personaggi e dei mostri, sembrò che essi non avevano nulla di interessante da dire. Molti di loro non conoscevano nemmeno Chiro, e i pochi che lo conoscevano lo avevano visto una o due volte lavorare sul gioco, per giunta da solo. Nonostante tutto ciò, l'unica cosa certa era che Chiro era sicuramente colui che aveva lavorato sulle parti iniziali del gioco.
40.

41.
Passarono un paio di mesi prima che i suicidi e la frequenza delle morti iniziassero a calare. Sembrava che il gioco non stava più mietendo vittime tra i bambini. Il ritiro del gioco dai negozi che era stato pianificato fu cancellato, visto che sembrava che il gioco non fosse più dannoso per nessun bambino. Iniziarono a pensare che forse Takenori aveva ragione e che erano solo una strana serie di coincidenze o isteria di massa...Finche non ricevettero la lettera.
42.

43.
Fu data ad uno dei detective,giusto fuori dalla centrale di polizia. E'stata una donna a consegnargli la lettera,che sembrava molto fragile, magra e malata. Gli diede la lettera velocemente, dicendogli che c'era qualcosa che doveva vedere, e senza aspettare una risposta o una parola, sparì nella folla. Il detective la portò in ufficio,e,convocando gli altri,la tirò fuori e la lesse ad alta voce.
44.

45.
Era una lettera scritta da Chiro, ma non era quella trovata nel suo appartamento. Loro avevano cercato a fondo nella sua casa,quindi da dovunque fosse venuta quella lettera, non era stata tenuta in casa di Chiro. Era scritto di dover essere indirizzata a Nisino. Iniziò abbastanza formalmente, un "ciao, come stai?", saluti alla famiglia e cose così. Dopo una o due di righe come questa, i detective raggiunsero una parte in cui era richiesto a Nisino di farlo entrare nel Team del gioco del gioco, per dargli una posizione di programmatone nei giochi di Pokemon Rosso e Verde.
46.

47.
Più si andava avanti nella lettura, e più dalla scrittura sembrava trasparire il nervosismo di chi l'aveva composta. Parlava di una grande idea che aveva, un modo di programmare qualcosa mai visto in nessun gioco prima di allora. Diceva che avrebbe rivoluzionato non solo l'industria dei videogiochi, ma tutto. Continuava dicendo che era una procedura davvero semplice per sviluppare questa idea nel gioco. Non doveva nemmeno aggiungere nessun programma esterno, ma poteva usare quello che già era presente nel gioco. Questo avrebbe reso impossibile da notare una qualsiasi programmazione oscura del gioco. Era un'idea perfetta per nascondere qualsiasi cosa fosse.
48.

49.
La lettera finì senza un saluto a Nisino o alla sua famiglia, nessun "Aspetto la tua risposta" o "Grazie". Nulla del genere. C'era solo il suo nome, calcato sulla superficie del foglio che stava per rompersi. C'era solo il suo nome. "Chiro Miura"
50.

51.
Quello era il punto di svolta per i detective. Non avevano più sospetti riguardo il caso. Chiro aveva programmato qualcosa nelle parti iniziali del gioco, qualcosa in grado di far impazzire le persone. Con questo ulteriore successo, scoprirono che i team per la programmazione lavoravano in coppie, cosa che faceva anche Chiro. Lui lavorò con un altro programmatore, Sousuke Tamada.
52.

53.
Se qualcuno sapeva qualcosa riguardo al segreto del gioco, sarebbe stato Sousuke. Questa fu la loro ultima speranza per svelare il mistero una volta per tutte
54.

55.
Scoprirono che Sousuke aveva contribuito molto alla programmazione del gioco, e sembrava essere un comunque bravo ragazzo e lavoratore. Ottennero facilmente il permesso di entrare in casa sua, un posto accogliente, ed entrarono nel salotto, nel quale si sedettero. Sousuke era in piedi accanto alla finestra del secondo piano, guardando verso la strada affollata. Stava leggermente sorridendo.
56.

57.
Non c'è nessuna diretta testimonianza riguardo agli eventi che seguirono. L'unica prova della conversazione che è rimasta fu trovata in un registratore poggiato sul tavolo davanti ai due detective. Il dialogo che segue è la registrazione dei fatti:
58.

59.
"Sousuke Tamada, quale compito avevi nei giochi Pokemon Rosso e Verde?" chiese il primo detective.
60.

61.
"Ero un programmatore" La sua voce era chiara, amichevole, anche troppo amichevole. "Questo è tutto"
62.

63.
"E' vero che i programmatori che lavoravano al gioco lavoravano in coppie?" chiese ancora il detective.
64.

65.
Si poté udire un suono di piedi che si muovevano leggermente sul pavimento. "Si" disse Sousuke dopo un attimo di silenzio.
66.

67.
"E il nome del tuo partner era--" Il detective fu velocemente interrotto dalla lugubre voce di Sousuke.
68.

69.
"Chiro Miura...era quello il suo nome. Chiro Miura."
70.

71.
Ancora silenzio. Sembrava che i detective fossero un po' a disagio con quell'uomo. "Potresti dirci se Miura si sia mai comportato stranamente? Qualche comportamento particolare che hai notato lavorando con lui?"
72.

73.
"Non lo conosco così bene, in realtà. Non ci incontravamo frequentemente, solo le volte in cui ci scambiavamo i dati, o quando l'intero gruppo era chiamato per un'assemblea...Quelle sono le sole volte in cui io lo abbia mai visto. Si comportava normalmente, per quanto io possa dire. Era di piccola stazza, e penso che ciò gli abbia creato dei complessi. Era disposto a fare moltissimo lavoro per guadagnare un po' di visibilità, questo è ciò che so di lui. Io credo..." Gli rispose Sousuke.
74.

75.
Silenzio."Si?" chiese il detective, provando a farlo continuare. "Cosa pensi?"
76.

77.
"Penso che fosse un uomo davvero debole. Penso che volesse provare a se stesso di non esserlo...e che volesse essere ricordato per qualcosa di speciale, qualcosa che avrebbe fatto dimenticare alla gente la sua debolezza e far invece prestare attenzione all'incredibile mente che risiedeva nel suo corpo..sfortunatamente per lui, in ogni caso..heheh..non era abbastanza forte per sostenere quell'intento."
78.

79.
"Perchè hai detto questo?" chiese il secondo detective.
80.

81.
"Beh, è la semplice verità" rispose velocemente Sousuke. Si poteva sentire il rumore dei suoi passi attraverso il pavimento piastrellato. "Non era nulla di speciale, anche se voleva crederci. Non puoi diventare grande, nemmeno se ci credi. E' impossibile...in qualche modo, credo che Chiro lo sapesse, da qualche parte dentro di lui, lo sapeva"
82.

83.
I detective erano di nuovo zitti, non sapendo su cosa dirigere la conversazione. Dopo un attimo, continuarono. " Potresti dirci qual'era il compito di Chiro? Su cosa lavorasse di preciso?"
84.

85.
Sousuke rispose più velocemente di prima. "Nulla...intendo, nulla di importante. Lavorava su qualche piccola parte dell'inizio del gioco"Una pausa, poi un'altra piccola informazione. " Precisamente quella di Oak. Lavorava su alcune parti di Oak...quando è visto all'inizio, capite.."
86.

87.
"Qualcos'altro?" insistettero i detective. Potevano sentirlo dalla voce di Sousuke. Lui sapeva qualcosa. " Noi sappiamo che tu sei a conoscenza dei bambini e delle morti. Sappiamo che è stato Chiro. Sappiamo che lui ha installato qualcosa nel gioco"
88.

89.
"Che cosa state insinuando?" chiese Sousuke. Sembrava come se cercasse di trattenere la sua voce.
90.

91.
"Intendiamo dire che visto che tu sei il eri il suo partner, se ci stai nascondendo qualcosa, allora potresti essere anche tu responsabile per le morti di quei bambini come lo è Chiro!"
92.

93.
"Non potete provare nulla!" gridò Sousuke.
94.

95.
"Dicci cosa ha fatto Chiro al gioco!" gli chiesero ancora gi detective.
96.

97.
"CIO' CHE GLI HO DETTO DI FARE"
98.

99.
Silenzio. Completo silenzio.

100.

101.
'Lo volete sapere, eh?' chiese finalmente Sousuke, rompendo il lugubre silenzio, ma rimpiazzandolo con la sua voce.:"Volete sapere cos'è questa storia? Chiro era un idiota. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per un po' di attenzione. Non era capace di programmare un cavolo. L'unica cosa che sapeva fare, in ogni caso, era essere manipolato. Gli potevi dire cosa fare, e lui l'avrebbe fatto. Non avrebbe nemmeno domandato riguardo ciò, l'avrebbe fatto. Solo per sentirsi dire "Grazie" quando tu ricevevi il prodotto finito, quelle erano le sue ragioni. Era tutto ciò che lui voleva"
102.

103.
Si poterono udire due scatti venire dalla pistola del detective
104.

105.
"Potevo controllarlo senza problemi. Lui era molto simile a Takenori...Ovviamente nessuno di voi lo sa, ma io ero chi aveva formulato l'idea del gioco, l'idea dell'intera operazione. Ho semplicemente detto al mio compagno cosa fare, e lui mi ha ascoltato senza dubbi. Lui non sa nulla, proprio come Chiro"
106.

107.
Si sentì il suono di una finestra aprirsi, seguito dai detective
108.

109.
"Non ti muovere o spariamo!"
110.

111.
"Fatemi parlare riguardo ad un meccanismo nel gioco," continuò Sousuke. La sua voce era più affrettata, ma manteneva ancora una certa scaltrezza. "Consideratelo come un indizio, ok? Se passate nell'erba un Pokemon apparirà, e voi avrete l'opportunità di combatterlo. E' in ogni caso una parte necessaria del gioco, capite?"
112.

113.
"Allontanati dalla finestra! Non te lo ripeteremo di nuovo"
114.

115.
"All'inizio del gioco devi camminare nell'erba prima che Oak appaia e tu riceva il tuo primo Pokemon, mi capite?In circostanze normali, era programmato per non far apparire nessun Pokemon anche se si fosse stati nell'erba...Io l'ho modificato. Ho manipolato quel Chiro, gli ho detto cosa mettere nel programma, gli ho dato tutte le istruzioni su come farlo e lui l'ha fatto senza problemi. E' raro, ma può capitare..Facendo un passo in quell'erba, uno potrebbe apparire..."
116.

117.
"Sousuke, noi non vogliamo sparare!"
118.

119.
"Spararmi?" chiese Sousuke, ridendo nel contempo. "Sparare A ME? Siete ottusi come lo era Chiro!Appena scoprì la verità,voleva farla finita!Era sua la colpa dopotutto!Si è sparato per quello!Se siete così determinati a finire quel vostro caso, se lo volete sapere, giocate a quel dannato gioco! Girate la ruota, e chi lo sa? Forse comprenderete il segreto da soli!"
120.

121.
Si udì uno sparo, forte abbastanza da distorcere l'audio. Urla,si poteva udire un mormorio. Il tavolo su cui c'era il registratore si distrusse. Si sentirono distorsioni sconvolgenti. Silenzio. Poi risate. Sousuke stava ridendo,si udirono delle parole."Come follow me...Come follow me..." E poi nulla
122.

123.
Il registratore continuò a registrare finché non finì la pellicola. Non c'era più nulla sopra. La polizia arrivò velocemente sulla scena, e per il loro orrore scoprirono Sousuke e i due detective morti. Erano stati tutti uccisi, ma non dopo aver combattuto. I detective erano stati sparati più volte, almeno dieci a testa, prima di morire venendo sparati in mezzo agli occhi. Sousuke era chiaramente morto per i due spari al suo petto, giusto attraverso il cuore.
124.

125.
Questo gioco stava causando un massacro. Erano morti almeno un centinaio di bambini. Nisino, morto. Chiro, il giocattolino manipolato, morto. I due detective, morti. Ed ora, anche il creatore, la causa di questa atrocità, Sousuke, è morto. Questo gioco stava andando molto oltre il suo scopo originario. Stava uccidendo chiunque fosse stato coinvolto.
126.

127.
Il capo detective decise di archiviare il caso. L'uomo che commise il crimine era morto, quindi non c'era più nessuna ragione per continuare il caso. Tutte le prove,gli appunti,le lettere, furono chiusi a chiave, tenuti nell'oscurità da dove provenivano. C'erano discorsi riguardanti l'intero progetto, piccole conversazioni di ora e di allora, ma durante gli anni hanno iniziato a scomparire. Alla fine, il caso era solo un ricordo nelle menti di chi lo hanno sperimentato in prima persona.
128.

129.
Erano passati dieci anni. Era il 27 Febbraio del 2006. Il capo detective, l'uomo che chiuse a chiave le prove dieci anni prima, si ricordò dell'orribile fatto. Anche se non era più nelle forze dell'ordine, aveva ancora accesso ai file ed è stato aiutato quando poteva. Il ricordarsi dell'evento gli fece pensare al passato, gli fece aprire il contenitore sigillato che conteneva tutte le prove
130.

131.
Iniziò a leggere tutte le lettere e gli appunti. Si ricordò della donna che gli apparve sul ciglio della strada un giorno e che gli diede una lettera che cambiò completamente il corso delle indagini. Si chiese chi lei fosse, e da dove fosse venuta. Forse era la madre di Chiro...o magari quella di Sousuke. Era troppo tardi per continuare tutto ciò. Troppo tardi...
132.

133.
Mentre sigillava di nuovo il contenitore, ne vide un secondo giusto dietro il primo. Tirandolo fuori, lesse cosa c'era scritto sopra. "Prova#2104A"La aprì, e ci guardò dentro. A riempirlo c'erano esattamente 104 cartucce di Pokemon Rosso e Verde, tutte in perfette condizioni,non toccate da quando le controllarono per l'ultima volta dieci anni fa.
134.

135.
Ne tirò fuori una, Pokemon Rosso. Non ne vedeva una da molto tempo. Non sapeva cosa avrebbe pensato dopo, ma raggiunse la sua scrivania e tirò fuori un vecchio Gameboy. Lo ricevette molto tempo addietro, ma funzionava ancora. Era di suo figlio, ma lui era morto qualche anno prima. Se n'era andata anche sua moglie. Mise la cartuccia nel inserto del Gameboy e accese la consolle.
136.

137.
La schermata del titolo. Poi l'opzione di continuare o iniziare un nuovo gioco."Tanaka". Quello era il nome del bambino che ci aveva giocato per primo. Era morto, probabilmente, insieme a tutti gli altri. Premette Nuovo Gioco, ed iniziò un novo gioco. Era tutto normale,nella media. Andò in giro, parlò con sua madre, andò fuori. Ed iniziò a camminare verso l'erba.
138.

139.
Poteva ancora sentire le parole di Sousuke risuonare nella sua testa. Anche se lui non era lì, anche se lui non aveva mai visto quell'uomo in tutta la sua vita, poteva ancora vederlo, sentirlo. "Come follow me"
140.

141.
Si avvicinava sempre di più, mancavano solo uno o due passi.
142.

143.
"Girate la ruota, e chi lo sa? Magari comprenderete il segreto da soli! "
144.

145.
Entrò nell'erba. Lo schermo non fece niente all'inizio. Niente di niente. Stava semplicemente lì, come il detective, completamente paralizzato, come sei il tempo si fosse fermato solo per loro. Lo schermo diventò nero. E poi si riaccese.
146.

147.
Gli occhi stanchi del capo detective si spalancarono. Non poteva credere a ciò che aveva di fronte.
148.

149.
"Come follow me, come follow me, come follow me. Mi manchi papà, mi manchi mio amore, mi manchi così tanto"
150.

151.
Uscirono lacrime dai suoi occhi, scendendo lungo le sue guance. Pagine e pagine di testo apparivano e lui premeva spasmodicamente il pulsante A per scorrerle. Erano sua moglie e il suo bambino. Gli stavano parlando, chiamando, piangendo con lui. Lo volevano vedere, lo amavano, lui li amava.
152.

153.
"Vi amo anche io,"mormorò l'uomo con una voce rauca.
154.

155.
"Come follow me. Vogliamo vederti, abbracciarti, e rimanere con te per sempre e per sempre e per sempre!"
156.

157.
"E PER SEMPRE E PER SEMPRE..."
158.

159.
"Non starci lontano. Ci puoi vedere anche tu...Ci manchi..Come follow me. Ti amiam--"
160.

161.
Uno schermo nero. Gli occhi del detective si spalancarono, e rimase a bocca aperta. Lo schermo si riaccese, e Oak lo conduceva fuori dall'erba "Come follow me," disse Oak.
162.

163
"NO!" gridò l'uomo,facendo cadere il gioco sul pavimento. Subito si butto in avanti, prendendolo, e riportando lo schermo verso la sua faccia. "Riportali indietro, riportameli indietro!!"Il gioco continuò come suo solito, senza badare al detective. "Mia moglie, il mio bambino, ascoltami! Riportameli indietro, ti ho detto!"
164.

165.
Voci...udì delle voci, centinaia di voci. Si girò, guardando dietro di se, e dietro di lui nella sua piccola stanza c'erano dei bambini, molti bambini. Alcuni non avevano gli occhi, altri avevano anelli attorno alla loro gola, alcuni erano ustionati su tutto il corpo. Stavano urlando, protendendosi verso di lui.
166.

167.
"Riportatemi mia madre, riportatemi mio padre, riportatemi il mio animaletto!" urlavano tutti,provando a raggiungere il gioco, le loro bocche spalancate dall'orrore e dal dolore. "Non voglio che se ne vadano via, riportatemeli, riportatemeli!"
168.

169.
"No!" gridò il detective. "E' mio! C'è la mia famiglia dentro, non toccatelo!" L'orrore attraversava la sua faccia.
170.

171.
"Come follow me..." disse una voce. Il capo detective guardò in quella direzione, in un angolo della sua stanza, accanto ad una vecchia scrivania, c'era Sousuke.Stava nell'angolo, alto, pettinato, pulito. C'era un sorriso sul suo volto, che si allargava attraverso i suoi lineamenti. "Come follow me..."
172.
173.
Il capo detective saltò in piedi, arretrando, provando ad allontanare i bambini che si dirigevano verso di lui, cercando di afferrare il gioco tenuto stretto con entrambe le sue mani. "Che sta succedendo qui!? Che sta succedendo!? Dov'è la mia famiglia!?"
174.

175.
Sousuke sorrise gentilmente. "Te lo mostrerò. Ti aiuterò a scappare da loro, capisci? Come follow me" Sousuke si chinò, e aprì un cassetto della vecchia scrivania. Il capo detective,dimenandosi tra folla dei bambini, provando ad uscirne, vi guardò dentro.
176.

177.
Collocato lì, coperto dalla polvere, c'era la sua vecchia pistola di quando era nelle forze dell'ordine. Non l'aveva usata per tanti anni, e l'aveva messa via,non volendo ricordare le cose che dovette fare con quella pistola. Ma ora non la vedeva come qualcosa che aveva causato dolore o aveva ucciso. Brillava, era illuminata. Era qualcosa che poteva liberarlo.
178.

179.
"Come follow me," disse Sousuke, prendendo la pistola e mettendola nelle mani del capo detective. Egli mise le mani in modo da impugnare la pistola, poi se la portò alle tempie. "Devi solo premere il grilletto. Questo è tutto"
180.

181
Il capo detective si voltò. I bambini lo stavano assalendo, afferrando le sue gambe e tirandolo. Stavano per afferrare il gioco. L'uomo si girò verso Sousuke, e sorrise.
182.

183.
"La mia famiglia...ti seguirò."Premette il grilletto. Bang. Pezzi di cervello e sangue macchiarono il muro e lui cadde a terra, morto.
184.

185.
Passò qualche giorno prima che il corpo venisse scoperto. Era steso sul pavimento, con sangue dappertutto. In una mano teneva una pistola scarica, e nell'altra c'era un classico Gameboy con Pokemon Rosso nell'inserto. La batteria era inutilizzabile da tempo, e rimaneva solo un vuoto schermo nero.
186.

187.
Questo fu l'ultimo omicidio che le rimanenti autorità avrebbero permesso. L'ultimo detective che aveva mai fatto parte in questo caso portò via personalmente tutte le 104 cartucce, e le bruciò tutte, assicurandosi che nemmeno una sopravvivesse. Non avrebbero più causato problemi.
188.

189.
Tuttavia, questa non è la fine della storia. Si dice che il codice sia sopravvissuto, ed addirittura passato ad altre versioni del gioco. Se hai un vecchio gioco dei Pokemon, puoi inserire la cartuccia nell'inserto del classico Gameboy, accenderlo, e girare la ruota, chi lo sa? Magari potresti comprendere il segreto da solo.]


Manca solo Conan, che scopre tutto, e poi questo racconto è perfetto... pinch.gif

Un solo problema... quanto durano le batterie interne delle cartucce del GB? perchè qui dice che 10 anni dopo ha continuato un salvataggio.... tongue.gif

Comunque, l'autore originale ha un piccolissimo problema con la grammatica... pinch.gif

Per la cronaca, ho smesso di leggere le storie spoilerate perchè stanotte, complice anche il caldo, ho fatto una fatica barbina a dormire... Ho dovuto ripensare alla storia con la mia ex per distogliere l'attenzione dalla statua del clown, dal cane di Smile.jpg e dei reclusi russi... pinch.gif


Questa intendevo. Grazie per averla postata, volevo rileggerla. smile.gif

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Eyeshield21
messaggio Thursday 16 June 2011 - 23:11
Messaggio #222

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Quella della serratura ha fatto scendere un brivido anche a me :/ Il fatto è che la mente ricorda meglio se abbina i ricordi ad un immagine, ed è questo che comunque ci impressiona. Comunque resterà nella memoria per 15-20 minuti. Passato quel tempo, probabilmente ce ne ricorderemo quando capiterà qualcosa di simile (dover guardare da una serratura?.. non lo farò più probabilmente, ho troppo vivida l'immagine in mente) °-°...


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CityHunter1996
messaggio Friday 17 June 2011 - 07:17
Messaggio #223

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CITAZIONE (Serraevil @ Thursday 16 June 2011 - 23:24) *
CITAZIONE (LorenzoI @ Thursday 16 June 2011 - 21:08) *
Questa mi ha spaventato,un'altra pokèpasta sulla canzone di Lavandonia e sulle morti di bambini:
» Clicca per leggere lo Spoiler! «
1.
Durante i primi giorni del rilascio di Pokémon Rosso e Verde in Giappone, il 27 febbraio 1996, un picco di morti apparve nella fascia di età compresa tra i 10 e i 15 anni.
2.

3.
I bambini morivano per suicidio, di solito per impiccagione o salti da altezze significative. Un po’ di casi registrati erano bambini che avevano iniziato a segarsi gli arti, appiccicare le loro facce al forno, strangolarsi da soli, stringendo le loro braccia attorno al collo.
4.

5.
I bambini che erano stati salvati dal suicidio mostravano comportamenti solitari. Quando veniva chiesto loro perché volevano farsi del male, loro rispondevano con urla caotiche e iniziavano a graffiarsi gli occhi. Quando hanno dimostrato quella che sembrava la connessione a questo comportamento, il gameboy, non ebbero risposte; ma quando lo combinarono con i loro Pokémon Rosso o Blu, le urla sarebbero continuate e i bambini avrebbero fatto del loro meglio per lasciare la stanza in cui si trovava il gameboy.
6.

7.
Questo confermò alle autorità i sospetti sul gioco, che in qualche maniera, aveva una connessione con questi bambini e le morti. Era uno strano caso, perché molti bambini che avevano lo stesso gioco non mostravano questi comportamenti, solo alcuni. La polizia non aveva altra scelta se non proseguire con quello, siccome non avevano altri collegamenti.
8.

9.
Raccolsero tutte le cartucce che i bambini avevano comprato, le misero via con l’evidenza di esaminarle più tardi. Decisero che la prima cosa da fare era parlare con i programmatori. La prima persona che incontrarono fu il direttore dei giochi originali, Satoshi Tajiri. Quando gli raccontarono delle morti nelle circostanze dei suoi giochi, lui sembrò lievemente a disagio, ma non ammise niente. Li portò dai programmatori principali del gioco, le persone responsabili dei contenuti attuali.
10.

11.
I detective incontrarono Takenori Oota, uno dei programmatori principali del gioco. Diversamente da Satoshi, non sembrarono a disagio, solamente molto riservati. Spiegarono che non era possibile usare qualcosa come un gioco per causare quelle morti, e arrivarono al punto di dire che non tutti i bambini erano “affetti”, buttando giù l’ipotesi di strane coincidenze o isteria di massa. Sembrava che lui stesse nascondendo qualcosa, ma non voleva darlo a vedere. Finalmente, lui disse qualcosa di interessante.
12.

13.
Takenori aveva sentito una voce riguardante la musica di Lavandonia, una delle località del gioco, la quale aveva fatto impazzire alcuni bambini. Era solo una voce, e non aveva basi reali, ma era ancora qualcosa da analizzare.
14.

15.
Indirizzò i detective da Junichi Masuda, il compositore della serie. Anche Masuda aveva sentito quelle voce, ma disse che non c’erano prove che la musica ne era la causa. Arrivò anche al punto di suonare la canzone identica a quella del gioco e non ebbe effetto su nessuno, né i detective né Masuda, percepirono qualcosa di differente o strano. Anche se avevano ancora dei sospetti su Masuda e la canzone di Lavandonia, sembrava che avessero raggiunto un altro vicolo cieco.
16.

17.
Tornando alle cartucce che avevano sequestrato dalle case dei bambini, decisero di dare un’occhiata più diretta ai giochi. Sapevano che i giochi davano ai bambini gli effetti malati, quindi fecero estrema attenzione. Infilando la cartuccia e accendendo il gioco, lo schermo sembrò avviarsi. La schermata del titolo apparve, così come l’opzione di continuare la partita o cominciarne una nuova.
18.

19.
Quando decisero di continuare il gioco, apparve lo stato del Pokémon. Videro il nome del bambino che aveva giocato, di solito Rosso o un altro nome semplice. Comunque, la cosa interessante era il tempo di gioco e il numero di Pokémon posseduti. In ogni gioco, il tempo scorreva molto lentamente, e ognuno di loro aveva un singolo Pokémon nell’inventario. Capirono che non poteva essere la musica di Lavandonia ad aver fatto ammalare i bambini, perché era impossibile raggiungere quella parte del gioco in così poco tempo e con un solo Pokémon. Questo li portò alla conclusione che qualcos’altro accaduto prima nel gioco doveva essere la causa.
20.

21.
Se non era la musica, o la schermata del titolo, doveva esserci qualcosa all’interno dei primi minuti di gioco. Non avevano altra scelta se non spegnere il gioco e tornare dai programmatori. Chiedendo la lista di tutti i programmatori a Takenori, trovarono, sorprendentemente, che uno dei programmatori si era suicidato dopo poco tempo che il gioco era stato rilasciato. Il suo nome era Chiro Miura, un programmatore molto oscuro che aveva fatto veramente poco per il gioco. Anche molto interessante, aveva chiesto che il suo nome non comparisse nei crediti del gioco, e così era stato.
22.

23.
Esaminando le prove trovate nell’appartamento di Chiro, trovarono molti appunti scritti in grassetto. Molti erano fatti a pezzi o cancellati, rendendone difficile la lettura. Le sole poche parole che riuscirono a capire furono ‘Non entrare’, ‘fare attenzione’ e ‘COME FOLLOW ME (SEGUITEMI)’ in grassetto. I detective non erano sicuri di quello che significava, ma sapevano di avere una connessione. Dopo ulteriori ricerche, scoprirono che Chiro era un buon amico con uno dei disegnatori della mappa, Kohji Nisino, e questa era probabilmente la ragione per cui aveva una parte nella creazione del gioco.
24.

25.
Kohji Nisino, dal rilascio del gioco, si era chiuso nel suo appartamento, lasciando a malapena l’oscurità per prendere qualcosa di cui aveva bisogno. Aveva detto ai suoi amici e ai familiari che era in lutto per il suo amico morto Chiro, ma loro non ci avevano creduto, dato che Nisino si era chiuso lì dentro da quando il gioco era stato messo in commercio, qualche giorno prima che Chiro si suicidasse.
26.

27.
Fu difficile, ma le autorità persuasero Nisino a sedersi e parlare con loro. Sembrava che non dormisse da giorni, delle occhiaie nere circondavano i suoi occhi. Puzzava, aveva le unghie sporche di nero e i suoi capelli erano unti, attaccati al collo e alla fronte. Parlava con balbettii e mormorii, ma alla fine aveva qualcosa da dire.
28.

29.
Quando gli chiesero se sapeva qualcosa a proposito dei bambini che erano morti dopo l’esposizione al gioco e se tutto ciò aveva dei collegamenti con il gioco, lui rispose loro scegliendo le parole con cura, pensando molto prima di rispondere. Disse loro che il suo amico Chiro aveva un’idea interessante per il giorno, qualcosa che voleva provare da quando aveva sentito che il progetto era iniziato. Nisino conosceva personalmente Takenori, il direttore e il programmatore principale, da tanto tempo, così poteva facilmente inserire un programmatore mediocre nel progetto con una piccola persuasione. Sembrava che Chiro avesse convinto Nisino di farlo entrare nel progetto e aveva funzionato.
30.

31.
I detective sapevano che c’era qualcosa dietro. Questo oscuro e sconosciuto programmatore, Chiro, doveva avere qualcosa a che fare con quel caso, qualcosa… loro chiesero qual’era l’idea di Chiro, perché voleva così ardentemente entrare a far parte di quel gioco per bambini. Nisino disse loro che Chiro non ne aveva mai parlato molto, solo alcuni dettagli ogni tanto. Voleva inserire un Pokémon speciale nel gioco, uno completamente differente dagli altri. Sarebbe servito come extra, una sorta di brivido fuori dal gioco per ogni giocatore. Non era, comunque, Missing No. Non poteva essere. Con il tempo di gioco registrato nelle cartucce, era impossibile per i bambini avere avuto il tempo di incontrare quel Pokémon.
32.

33.
Nisino, durante tutta la conversazione, sembrava abbattersi sempre di più con ogni domanda. I detective lo incoraggiarono molto, cercando nella sua mente ogni frammento di conoscenza che aveva quest’uomo aveva sul gioco e su Chiro… e sulle intenzioni di Chiro…
34.

35.
Fu quando chiesero degli appunti trovati a casa di Chiro che sbottò. Da sotto il divano su cui era seduto Nisino tirò fuori una pistola, puntandola dritta al poliziotto che stava qualche passo vicino a lui. Poi, velocemente, se la puntò al viso.
36.

37.
‘Non seguitemi…’ mormorò Nisino mentre si infilava la pistola in bocca e premeva il grilletto. È stato troppo veloce per permettere ai poliziotti di reagire. Era fatta. Nisino si era ucciso, ripetendo leggermente differenti le parole che erano scritte sugli appunti di Chiro…
38.

39.
Sembrava che alla fine tutti i creatori fossero morti. Il team che aveva creato il gioco si stava dividendo, divenendo sempre più difficile da trovare. Era come se stessero nascondendo un segreto. Quando la polizia riuscì finalmente a parlare con tutti quelli che ebbero una parte nello sviluppo del gioco, anche gli oscuri designer dei personaggi e dei mostri, sembrò che essi non avevano nulla di interessante da dire. Molti di loro non conoscevano nemmeno Chiro, e i pochi che lo conoscevano lo avevano visto una o due volte lavorare sul gioco, per giunta da solo. Nonostante tutto ciò, l'unica cosa certa era che Chiro era sicuramente colui che aveva lavorato sulle parti iniziali del gioco.
40.

41.
Passarono un paio di mesi prima che i suicidi e la frequenza delle morti iniziassero a calare. Sembrava che il gioco non stava più mietendo vittime tra i bambini. Il ritiro del gioco dai negozi che era stato pianificato fu cancellato, visto che sembrava che il gioco non fosse più dannoso per nessun bambino. Iniziarono a pensare che forse Takenori aveva ragione e che erano solo una strana serie di coincidenze o isteria di massa...Finche non ricevettero la lettera.
42.

43.
Fu data ad uno dei detective,giusto fuori dalla centrale di polizia. E'stata una donna a consegnargli la lettera,che sembrava molto fragile, magra e malata. Gli diede la lettera velocemente, dicendogli che c'era qualcosa che doveva vedere, e senza aspettare una risposta o una parola, sparì nella folla. Il detective la portò in ufficio,e,convocando gli altri,la tirò fuori e la lesse ad alta voce.
44.

45.
Era una lettera scritta da Chiro, ma non era quella trovata nel suo appartamento. Loro avevano cercato a fondo nella sua casa,quindi da dovunque fosse venuta quella lettera, non era stata tenuta in casa di Chiro. Era scritto di dover essere indirizzata a Nisino. Iniziò abbastanza formalmente, un "ciao, come stai?", saluti alla famiglia e cose così. Dopo una o due di righe come questa, i detective raggiunsero una parte in cui era richiesto a Nisino di farlo entrare nel Team del gioco del gioco, per dargli una posizione di programmatone nei giochi di Pokemon Rosso e Verde.
46.

47.
Più si andava avanti nella lettura, e più dalla scrittura sembrava trasparire il nervosismo di chi l'aveva composta. Parlava di una grande idea che aveva, un modo di programmare qualcosa mai visto in nessun gioco prima di allora. Diceva che avrebbe rivoluzionato non solo l'industria dei videogiochi, ma tutto. Continuava dicendo che era una procedura davvero semplice per sviluppare questa idea nel gioco. Non doveva nemmeno aggiungere nessun programma esterno, ma poteva usare quello che già era presente nel gioco. Questo avrebbe reso impossibile da notare una qualsiasi programmazione oscura del gioco. Era un'idea perfetta per nascondere qualsiasi cosa fosse.
48.

49.
La lettera finì senza un saluto a Nisino o alla sua famiglia, nessun "Aspetto la tua risposta" o "Grazie". Nulla del genere. C'era solo il suo nome, calcato sulla superficie del foglio che stava per rompersi. C'era solo il suo nome. "Chiro Miura"
50.

51.
Quello era il punto di svolta per i detective. Non avevano più sospetti riguardo il caso. Chiro aveva programmato qualcosa nelle parti iniziali del gioco, qualcosa in grado di far impazzire le persone. Con questo ulteriore successo, scoprirono che i team per la programmazione lavoravano in coppie, cosa che faceva anche Chiro. Lui lavorò con un altro programmatore, Sousuke Tamada.
52.

53.
Se qualcuno sapeva qualcosa riguardo al segreto del gioco, sarebbe stato Sousuke. Questa fu la loro ultima speranza per svelare il mistero una volta per tutte
54.

55.
Scoprirono che Sousuke aveva contribuito molto alla programmazione del gioco, e sembrava essere un comunque bravo ragazzo e lavoratore. Ottennero facilmente il permesso di entrare in casa sua, un posto accogliente, ed entrarono nel salotto, nel quale si sedettero. Sousuke era in piedi accanto alla finestra del secondo piano, guardando verso la strada affollata. Stava leggermente sorridendo.
56.

57.
Non c'è nessuna diretta testimonianza riguardo agli eventi che seguirono. L'unica prova della conversazione che è rimasta fu trovata in un registratore poggiato sul tavolo davanti ai due detective. Il dialogo che segue è la registrazione dei fatti:
58.

59.
"Sousuke Tamada, quale compito avevi nei giochi Pokemon Rosso e Verde?" chiese il primo detective.
60.

61.
"Ero un programmatore" La sua voce era chiara, amichevole, anche troppo amichevole. "Questo è tutto"
62.

63.
"E' vero che i programmatori che lavoravano al gioco lavoravano in coppie?" chiese ancora il detective.
64.

65.
Si poté udire un suono di piedi che si muovevano leggermente sul pavimento. "Si" disse Sousuke dopo un attimo di silenzio.
66.

67.
"E il nome del tuo partner era--" Il detective fu velocemente interrotto dalla lugubre voce di Sousuke.
68.

69.
"Chiro Miura...era quello il suo nome. Chiro Miura."
70.

71.
Ancora silenzio. Sembrava che i detective fossero un po' a disagio con quell'uomo. "Potresti dirci se Miura si sia mai comportato stranamente? Qualche comportamento particolare che hai notato lavorando con lui?"
72.

73.
"Non lo conosco così bene, in realtà. Non ci incontravamo frequentemente, solo le volte in cui ci scambiavamo i dati, o quando l'intero gruppo era chiamato per un'assemblea...Quelle sono le sole volte in cui io lo abbia mai visto. Si comportava normalmente, per quanto io possa dire. Era di piccola stazza, e penso che ciò gli abbia creato dei complessi. Era disposto a fare moltissimo lavoro per guadagnare un po’ di visibilità, questo è ciò che so di lui. Io credo..." Gli rispose Sousuke.
74.

75.
Silenzio."Si?" chiese il detective, provando a farlo continuare. "Cosa pensi?"
76.

77.
"Penso che fosse un uomo davvero debole. Penso che volesse provare a se stesso di non esserlo...e che volesse essere ricordato per qualcosa di speciale, qualcosa che avrebbe fatto dimenticare alla gente la sua debolezza e far invece prestare attenzione all'incredibile mente che risiedeva nel suo corpo..sfortunatamente per lui, in ogni caso..heheh..non era abbastanza forte per sostenere quell'intento."
78.

79.
"Perchè hai detto questo?" chiese il secondo detective.
80.

81.
"Beh, è la semplice verità" rispose velocemente Sousuke. Si poteva sentire il rumore dei suoi passi attraverso il pavimento piastrellato. "Non era nulla di speciale, anche se voleva crederci. Non puoi diventare grande, nemmeno se ci credi. E' impossibile...in qualche modo, credo che Chiro lo sapesse, da qualche parte dentro di lui, lo sapeva"
82.

83.
I detective erano di nuovo zitti, non sapendo su cosa dirigere la conversazione. Dopo un attimo, continuarono. " Potresti dirci qual'era il compito di Chiro? Su cosa lavorasse di preciso?"
84.

85.
Sousuke rispose più velocemente di prima. "Nulla...intendo, nulla di importante. Lavorava su qualche piccola parte dell'inizio del gioco"Una pausa, poi un'altra piccola informazione. " Precisamente quella di Oak. Lavorava su alcune parti di Oak...quando è visto all'inizio, capite.."
86.

87.
"Qualcos'altro?" insistettero i detective. Potevano sentirlo dalla voce di Sousuke. Lui sapeva qualcosa. " Noi sappiamo che tu sei a conoscenza dei bambini e delle morti. Sappiamo che è stato Chiro. Sappiamo che lui ha installato qualcosa nel gioco"
88.

89.
"Che cosa state insinuando?" chiese Sousuke. Sembrava come se cercasse di trattenere la sua voce.
90.

91.
"Intendiamo dire che visto che tu sei il eri il suo partner, se ci stai nascondendo qualcosa, allora potresti essere anche tu responsabile per le morti di quei bambini come lo è Chiro!"
92.

93.
"Non potete provare nulla!" gridò Sousuke.
94.

95.
"Dicci cosa ha fatto Chiro al gioco!" gli chiesero ancora gi detective.
96.

97.
"CIO' CHE GLI HO DETTO DI FARE"
98.

99.
Silenzio. Completo silenzio.

100.

101.
'Lo volete sapere, eh?' chiese finalmente Sousuke, rompendo il lugubre silenzio, ma rimpiazzandolo con la sua voce.:"Volete sapere cos'è questa storia? Chiro era un idiota. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per un po’ di attenzione. Non era capace di programmare un cavolo. L'unica cosa che sapeva fare, in ogni caso, era essere manipolato. Gli potevi dire cosa fare, e lui l'avrebbe fatto. Non avrebbe nemmeno domandato riguardo ciò, l'avrebbe fatto. Solo per sentirsi dire "Grazie" quando tu ricevevi il prodotto finito, quelle erano le sue ragioni. Era tutto ciò che lui voleva"
102.

103.
Si poterono udire due scatti venire dalla pistola del detective
104.

105.
"Potevo controllarlo senza problemi. Lui era molto simile a Takenori...Ovviamente nessuno di voi lo sa, ma io ero chi aveva formulato l'idea del gioco, l'idea dell'intera operazione. Ho semplicemente detto al mio compagno cosa fare, e lui mi ha ascoltato senza dubbi. Lui non sa nulla, proprio come Chiro"
106.

107.
Si sentì il suono di una finestra aprirsi, seguito dai detective
108.

109.
"Non ti muovere o spariamo!"
110.

111.
"Fatemi parlare riguardo ad un meccanismo nel gioco," continuò Sousuke. La sua voce era più affrettata, ma manteneva ancora una certa scaltrezza. "Consideratelo come un indizio, ok? Se passate nell'erba un Pokemon apparirà, e voi avrete l'opportunità di combatterlo. E' in ogni caso una parte necessaria del gioco, capite?"
112.

113.
"Allontanati dalla finestra! Non te lo ripeteremo di nuovo"
114.

115.
"All'inizio del gioco devi camminare nell'erba prima che Oak appaia e tu riceva il tuo primo Pokemon, mi capite?In circostanze normali, era programmato per non far apparire nessun Pokemon anche se si fosse stati nell'erba...Io l'ho modificato. Ho manipolato quel Chiro, gli ho detto cosa mettere nel programma, gli ho dato tutte le istruzioni su come farlo e lui l'ha fatto senza problemi. E' raro, ma può capitare..Facendo un passo in quell'erba, uno potrebbe apparire..."
116.

117.
"Sousuke, noi non vogliamo sparare!"
118.

119.
"Spararmi?" chiese Sousuke, ridendo nel contempo. "Sparare A ME? Siete ottusi come lo era Chiro!Appena scoprì la verità,voleva farla finita!Era sua la colpa dopotutto!Si è sparato per quello!Se siete così determinati a finire quel vostro caso, se lo volete sapere, giocate a quel dannato gioco! Girate la ruota, e chi lo sa? Forse comprenderete il segreto da soli!"
120.

121.
Si udì uno sparo, forte abbastanza da distorcere l'audio. Urla,si poteva udire un mormorio. Il tavolo su cui c'era il registratore si distrusse. Si sentirono distorsioni sconvolgenti. Silenzio. Poi risate. Sousuke stava ridendo,si udirono delle parole."Come follow me...Come follow me..." E poi nulla
122.

123.
Il registratore continuò a registrare finché non finì la pellicola. Non c'era più nulla sopra. La polizia arrivò velocemente sulla scena, e per il loro orrore scoprirono Sousuke e i due detective morti. Erano stati tutti uccisi, ma non dopo aver combattuto. I detective erano stati sparati più volte, almeno dieci a testa, prima di morire venendo sparati in mezzo agli occhi. Sousuke era chiaramente morto per i due spari al suo petto, giusto attraverso il cuore.
124.

125.
Questo gioco stava causando un massacro. Erano morti almeno un centinaio di bambini. Nisino, morto. Chiro, il giocattolino manipolato, morto. I due detective, morti. Ed ora, anche il creatore, la causa di questa atrocità, Sousuke, è morto. Questo gioco stava andando molto oltre il suo scopo originario. Stava uccidendo chiunque fosse stato coinvolto.
126.

127.
Il capo detective decise di archiviare il caso. L'uomo che commise il crimine era morto, quindi non c'era più nessuna ragione per continuare il caso. Tutte le prove,gli appunti,le lettere, furono chiusi a chiave, tenuti nell'oscurità da dove provenivano. C'erano discorsi riguardanti l'intero progetto, piccole conversazioni di ora e di allora, ma durante gli anni hanno iniziato a scomparire. Alla fine, il caso era solo un ricordo nelle menti di chi lo hanno sperimentato in prima persona.
128.

129.
Erano passati dieci anni. Era il 27 Febbraio del 2006. Il capo detective, l'uomo che chiuse a chiave le prove dieci anni prima, si ricordò dell'orribile fatto. Anche se non era più nelle forze dell'ordine, aveva ancora accesso ai file ed è stato aiutato quando poteva. Il ricordarsi dell'evento gli fece pensare al passato, gli fece aprire il contenitore sigillato che conteneva tutte le prove
130.

131.
Iniziò a leggere tutte le lettere e gli appunti. Si ricordò della donna che gli apparve sul ciglio della strada un giorno e che gli diede una lettera che cambiò completamente il corso delle indagini. Si chiese chi lei fosse, e da dove fosse venuta. Forse era la madre di Chiro...o magari quella di Sousuke. Era troppo tardi per continuare tutto ciò. Troppo tardi...
132.

133.
Mentre sigillava di nuovo il contenitore, ne vide un secondo giusto dietro il primo. Tirandolo fuori, lesse cosa c'era scritto sopra. "Prova#2104A"La aprì, e ci guardò dentro. A riempirlo c'erano esattamente 104 cartucce di Pokemon Rosso e Verde, tutte in perfette condizioni,non toccate da quando le controllarono per l'ultima volta dieci anni fa.
134.

135.
Ne tirò fuori una, Pokemon Rosso. Non ne vedeva una da molto tempo. Non sapeva cosa avrebbe pensato dopo, ma raggiunse la sua scrivania e tirò fuori un vecchio Gameboy. Lo ricevette molto tempo addietro, ma funzionava ancora. Era di suo figlio, ma lui era morto qualche anno prima. Se n'era andata anche sua moglie. Mise la cartuccia nel inserto del Gameboy e accese la consolle.
136.

137.
La schermata del titolo. Poi l'opzione di continuare o iniziare un nuovo gioco."Tanaka". Quello era il nome del bambino che ci aveva giocato per primo. Era morto, probabilmente, insieme a tutti gli altri. Premette Nuovo Gioco, ed iniziò un novo gioco. Era tutto normale,nella media. Andò in giro, parlò con sua madre, andò fuori. Ed iniziò a camminare verso l'erba.
138.

139.
Poteva ancora sentire le parole di Sousuke risuonare nella sua testa. Anche se lui non era lì, anche se lui non aveva mai visto quell'uomo in tutta la sua vita, poteva ancora vederlo, sentirlo. "Come follow me"
140.

141.
Si avvicinava sempre di più, mancavano solo uno o due passi.
142.

143.
"Girate la ruota, e chi lo sa? Magari comprenderete il segreto da soli! "
144.

145.
Entrò nell'erba. Lo schermo non fece niente all'inizio. Niente di niente. Stava semplicemente lì, come il detective, completamente paralizzato, come sei il tempo si fosse fermato solo per loro. Lo schermo diventò nero. E poi si riaccese.
146.

147.
Gli occhi stanchi del capo detective si spalancarono. Non poteva credere a ciò che aveva di fronte.
148.

149.
"Come follow me, come follow me, come follow me. Mi manchi papà, mi manchi mio amore, mi manchi così tanto"
150.

151.
Uscirono lacrime dai suoi occhi, scendendo lungo le sue guance. Pagine e pagine di testo apparivano e lui premeva spasmodicamente il pulsante A per scorrerle. Erano sua moglie e il suo bambino. Gli stavano parlando, chiamando, piangendo con lui. Lo volevano vedere, lo amavano, lui li amava.
152.

153.
"Vi amo anche io,"mormorò l'uomo con una voce rauca.
154.

155.
"Come follow me. Vogliamo vederti, abbracciarti, e rimanere con te per sempre e per sempre e per sempre!"
156.

157.
"E PER SEMPRE E PER SEMPRE..."
158.

159.
"Non starci lontano. Ci puoi vedere anche tu...Ci manchi..Come follow me. Ti amiam--"
160.

161.
Uno schermo nero. Gli occhi del detective si spalancarono, e rimase a bocca aperta. Lo schermo si riaccese, e Oak lo conduceva fuori dall'erba "Come follow me," disse Oak.
162.

163
"NO!" gridò l'uomo,facendo cadere il gioco sul pavimento. Subito si butto in avanti, prendendolo, e riportando lo schermo verso la sua faccia. "Riportali indietro, riportameli indietro!!"Il gioco continuò come suo solito, senza badare al detective. "Mia moglie, il mio bambino, ascoltami! Riportameli indietro, ti ho detto!"
164.

165.
Voci...udì delle voci, centinaia di voci. Si girò, guardando dietro di se, e dietro di lui nella sua piccola stanza c'erano dei bambini, molti bambini. Alcuni non avevano gli occhi, altri avevano anelli attorno alla loro gola, alcuni erano ustionati su tutto il corpo. Stavano urlando, protendendosi verso di lui.
166.

167.
"Riportatemi mia madre, riportatemi mio padre, riportatemi il mio animaletto!" urlavano tutti,provando a raggiungere il gioco, le loro bocche spalancate dall'orrore e dal dolore. "Non voglio che se ne vadano via, riportatemeli, riportatemeli!"
168.

169.
"No!" gridò il detective. "E' mio! C'è la mia famiglia dentro, non toccatelo!" L'orrore attraversava la sua faccia.
170.

171.
"Come follow me..." disse una voce. Il capo detective guardò in quella direzione, in un angolo della sua stanza, accanto ad una vecchia scrivania, c'era Sousuke.Stava nell'angolo, alto, pettinato, pulito. C'era un sorriso sul suo volto, che si allargava attraverso i suoi lineamenti. "Come follow me..."
172.
173.
Il capo detective saltò in piedi, arretrando, provando ad allontanare i bambini che si dirigevano verso di lui, cercando di afferrare il gioco tenuto stretto con entrambe le sue mani. "Che sta succedendo qui!? Che sta succedendo!? Dov'è la mia famiglia!?"
174.

175.
Sousuke sorrise gentilmente. "Te lo mostrerò. Ti aiuterò a scappare da loro, capisci? Come follow me" Sousuke si chinò, e aprì un cassetto della vecchia scrivania. Il capo detective,dimenandosi tra folla dei bambini, provando ad uscirne, vi guardò dentro.
176.

177.
Collocato lì, coperto dalla polvere, c'era la sua vecchia pistola di quando era nelle forze dell'ordine. Non l'aveva usata per tanti anni, e l'aveva messa via,non volendo ricordare le cose che dovette fare con quella pistola. Ma ora non la vedeva come qualcosa che aveva causato dolore o aveva ucciso. Brillava, era illuminata. Era qualcosa che poteva liberarlo.
178.

179.
"Come follow me," disse Sousuke, prendendo la pistola e mettendola nelle mani del capo detective. Egli mise le mani in modo da impugnare la pistola, poi se la portò alle tempie. "Devi solo premere il grilletto. Questo è tutto"
180.

181
Il capo detective si voltò. I bambini lo stavano assalendo, afferrando le sue gambe e tirandolo. Stavano per afferrare il gioco. L'uomo si girò verso Sousuke, e sorrise.
182.

183.
"La mia famiglia...ti seguirò."Premette il grilletto. Bang. Pezzi di cervello e sangue macchiarono il muro e lui cadde a terra, morto.
184.

185.
Passò qualche giorno prima che il corpo venisse scoperto. Era steso sul pavimento, con sangue dappertutto. In una mano teneva una pistola scarica, e nell'altra c'era un classico Gameboy con Pokemon Rosso nell'inserto. La batteria era inutilizzabile da tempo, e rimaneva solo un vuoto schermo nero.
186.

187.
Questo fu l'ultimo omicidio che le rimanenti autorità avrebbero permesso. L'ultimo detective che aveva mai fatto parte in questo caso portò via personalmente tutte le 104 cartucce, e le bruciò tutte, assicurandosi che nemmeno una sopravvivesse. Non avrebbero più causato problemi.
188.

189.
Tuttavia, questa non è la fine della storia. Si dice che il codice sia sopravvissuto, ed addirittura passato ad altre versioni del gioco. Se hai un vecchio gioco dei Pokemon, puoi inserire la cartuccia nell'inserto del classico Gameboy, accenderlo, e girare la ruota, chi lo sa? Magari potresti comprendere il segreto da solo.]


Manca solo Conan, che scopre tutto, e poi questo racconto è perfetto... pinch.gif

Un solo problema... quanto durano le batterie interne delle cartucce del GB? perchè qui dice che 10 anni dopo ha continuato un salvataggio.... tongue.gif

Comunque, l'autore originale ha un piccolissimo problema con la grammatica... pinch.gif

Per la cronaca, ho smesso di leggere le storie spoilerate perchè stanotte, complice anche il caldo, ho fatto una fatica barbina a dormire... Ho dovuto ripensare alla storia con la mia ex per distogliere l'attenzione dalla statua del clown, dal cane di Smile.jpg e dei reclusi russi... pinch.gif

Ma mica continua un salvataggio, il detective 10 anni dopo ne comincia uno nuovo.
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Abrio
messaggio Friday 17 June 2011 - 13:09
Messaggio #224

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CITAZIONE (LorenzoI @ Thursday 16 June 2011 - 20:14) *
CITAZIONE (Emapika @ Thursday 16 June 2011 - 20:12) *
Le storie le leggo domani. Qui non ci metto più piede. Domani c'ho lo scritto di matematica e se non dormo sono cassi seri.

xD...mai guardato dal buco di una serratura?
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Questa è la storia di un uomo che entrò in un hotel e si diresse alla reception per registrarsi. La donna alla reception gli diede la chiave della camera e gli disse che, sul percorso, egli avrebbe visto una porta senza numero chiusa a chiave e che nessuno poteva entrarci. In modo particolare, nessuno avrebbe mai dovuto guardare all’interno della stanza, per nessuna ragione. L’uomo seguì queste istruzioni, andò dritto nella sua stanza e si mise a letto. La notte successiva, però, la curiosità prese il sopravvento e l’uomo si fermò davanti alla porta senza numero. Provò a girare la maniglia, ma la porta era chiusa a chiave. Allora, si piegò e guardò dal buco della serratura. Dalla fessura passava un’aria fredda che sentì sull’occhio. Ciò che vide era una normale stanza d’albergo con un letto, proprio come la sua. In un angolo, però, c’era una donna con la pelle completamente bianca, rivolta verso il muro, che dava le spalle alla porta. L’uomo guardò perplesso per un po’ e quasi bussò alla porta a causa della sua curiosità, ma resistette all’impulso. Si alzò e si diresse nuovamente verso la sua camera.
Il giorno dopo, l’uomo tornò davanti alla porta e guardò di nuovo attraverso il buco della serratura. Questa volta, tutto ciò che riuscì a vedere era rosso. Non riusciva a distinguere nulla al di là di qualcosa di rosso immobile e uniforme che copriva tutta la visuale. Pensò che, forse, gli ospiti della stanza si erano accorti della sua presenza e del fatto che aveva spiato dal buco della serratura e l’avevano coperto con un lenzuolo o qualcosa di simile.
A questo punto, decise di interrogare la donna alla reception per avere più informazioni. La donna sospirò e rispose: “Ha guardato attraverso il buco della serratura?”. L’uomo ammise il fatto, e la donna continuò: “Beh, tanto vale che le racconti la storia, a questo punto. Molto tempo fa, un uomo assassinò una donna in quella stanza, che ora è infestata dal suo fantasma. Ma non si trattava di persone normali: erano due albini, con la pelle completamente bianca e con gli occhi rossi.”


QUESTA MI HA FATTO CAGARE MATTONI!


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Serraevil
messaggio Friday 17 June 2011 - 13:51
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CITAZIONE (CityHunter1996 @ Friday 17 June 2011 - 08:17) *
A riempirlo c'erano esattamente 104 cartucce di Pokemon Rosso e Verde, tutte in perfette condizioni,non toccate da quando le controllarono per l'ultima volta dieci anni fa.

La schermata del titolo. Poi l'opzione di continuare o iniziare un nuovo gioco."Tanaka"

Ma mica continua un salvataggio, il detective 10 anni dopo ne comincia uno nuovo.

Si, ma il salvataggio c'era ancora... non dovrebbe essere sparito?


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Abrio
messaggio Friday 17 June 2011 - 14:00
Messaggio #226

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CITAZIONE (LorenzoI @ Thursday 16 June 2011 - 20:27) *
CITAZIONE (Dark Light. @ Thursday 16 June 2011 - 20:23) *
a confondere dei ritratti con delle finestre,e viceversa,ce ne vuole di materia grigia rolleyes.gif

Lol
comunque,eccovene un'altra:
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Sei a casa da solo, e hai appena visto l'identikit di un assassino a piede libero al telegiornale. Guardi il giardino attraverso la porta a vetri scorrevole, e noti un uomo in piedi sulla neve. Il suo aspetto corrisponde esattamente a quello dell'assassino.



Sobbalzi, afferri il telefono alla tua destra e inizi a digitare il numero del 911. Guardi di nuovo verso il vetro e ti rendi conto che ora lui è ancora più vicino.



Il telefono ti cade dallo spavento. Ti accorgi che sulla neve, fuori, non c'è alcuna impronta.



Quello è un riflesso.


AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAh!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Messaggio modificato da Abrio il Friday 17 June 2011 - 14:01


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LorenzoI
messaggio Friday 17 June 2011 - 15:09
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non ho più voglia di postare,forse continuo stasera wink.gif


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linoxyard
messaggio Friday 17 June 2011 - 20:57
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Ecco un breve racconto del 1904 di M.R. James dal titolo "La Mezzatinta" (originale "The Mezzotint").

Personalmente l'ho trovato molto intrigante wink.gif : http://www.lerune.org/blog/wp-content/uplo...hodes_james.pdf

Purtroppo non posso spoilerarlo, quindi ve lo linko.

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LorenzoI
messaggio Friday 17 June 2011 - 21:23
Messaggio #229

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Io.Amo.Questa.Canzone:




Ah,fra l'altro, a chi piace il mare?:
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È stato tanto tempo fa, all'epoca in cui Facebook ancora non esisteva e tutti noi perdevamo le giornate dietro MSN, da poco nato. Si girava per i forum, ognuno aveva il suo blog su MySpace e YouTube era la causa costante dei nostri cattivi voti. Ci sono passati molti di noi per questo periodo immagino. E, diciamocelo con tutta sinceritò: MSN era usato soprattutto per rimorchiare in lungo ed in largo, tra i nostri 500 e più contatti provenienti da ogni dove. Una mole impressionante di contatti su MSN, questo me lo ricordo benissimo. Ad un certo punto misi l'opzione per accettare in automatico le richieste delle altre persone. Mi capitava quindi di vedere la lista amici sempre più enorme e mi sentivo felice a vedere quel numero sfondare le migliaia di unità.

Tra le svariate centinaia di contatti che avevo, ce n'era uno alquanto singolare. Tutti usavamo mettere simboli, emoticon ed altre cose illegibili nel nick, per poi lasciare lo spazio della frase personale a qualche citazione di canzoni o roba del genere. Con l'avvento di MSN Plus! poi, fu un vero e proprio tornado di colori e sfumature nella propria lista contatti. Questo contatto che mi attirò era assolutamente atipico: un semplice nome, "Bianca", senza abbellimenti di sorta o frase personale. Un pò per noia, cominciai a parlare con lei.

Partii con le domande di rito, i classici "chi sei, quanti anni hai, di dove sei" eccetera, ma lei sembrava non rispondere. La trillai pure qualche volta, ma nulla. Nonostante fosse online, non accennava a dare segni di vita. Distolsi il pensiero da quel contatto e continuai a chattare con i miei amici. Dopo un'oretta circa, Bianca (come mi conferò successivamente quel nick era il suo vero nome) mi contattò, dicendomi che non era al PC quando gli scrissi i messaggi. Cominciammo a parlare un pò del più e del meno: i gusti in fatto musicale, che scuola si frequentasse e altre cose. All'epoca aveva 14 anni, era all'ultimo anno delle medie e l'anno seguente si sarebbe iscritta al liceo classico. Continuammo a chattare e, ad un certo punto, si mise su offline improvvisamente. Non riuscii a ricontattarla per la successiva mezz'ora. Probabilmente aveva avuto un problema di linea (le ADSL erano da poco entrate nelle case di tutti e davano spesso problemi anche a me) e andai a dormire, ricordandomi che Bianca non aveva risposto alla mia domanda riguardo il luogo in cui abitava. Mi rimase inoltre impresso il suo avatar: gli omini di MSN colorati di nero e di rosso. Mi infilai sotto le coperte facendo zapping in TV. Erano appena finite Le Iene su Italia1 e, non trovando null'altro di interessante ed avenvo la scuola il giorno dopo, spensi il televisore e mi misi a dormire.

Il pomeriggio seguente, dopo pranzo, riaccesi il PC e mi fiondai su MSN per informarmi su cosa avremmo dovuto fare di matematica per il giorno dopo a scuola. Appena effettuato l'accesso, mi ritrovai un messaggio di Bianca mandato la notte tardi, in cui si scusava per non aver risposto, a causa, come effettivamente sospettavo, di problemi di connessione. La ragazza non era online, ma le scrissi comunque che non faceva nulla e non ero arrabiato. Presi l'assegno di matematica da un mio amico e feci per chiudere MSN, quando arrivò l'icona che Bianca si era appena collegata.
La contattai ridicendole che non me l'ero presa, e lei ne fu contenta. Mi disse che quel giorno aveva fatto un test di inglese e non era andato affatto bene. Provai quindi a consolarla, dicendole che poteva recuperare senza problemi e tante altre menate varie. Si, volevo provarci con quella ragazza. Così, per gioco: probabilmente lo feci per divertirmi un pò, per passare il tempo.

Dopo aver provato a consolarla, gli chiesi se poteva inviarmi una sua foto, ma lei mi rispose che non ne aveva ed era sprovvista di webcam. Le inviai comunque una mia, che lei accettò, dicendomi che ero molto carino e poi promettendomi che mi avrebbe inviato una sua foto al più presto. Parlammo del più e del meno e sentivo che quella ragazza cominciava ad essermi simpatica. Provai a chiederle il numero di cellulare (sinceramente lo feci per poter fare lo sborone il giorno dopo a scuola davanti agli amici) e lei, inaspettatamente, accettò e mi dette il suo. La salutai ed andai a studiare. Ogni tanto mi inviava messaggi per sapere cosa stessi facendo e per parlare un pò.

La sera tornammo a chattare e mi ricordai di chiederle dove abitasse. Mi rispose in maniera molto vaga con un "sul mare". Pensavo stesse scherzando e non volesse dirmelo, così sorvolai sull'argomento e parlammo fino a tardi. La salutai e andai a dormire. Appena entrato nel letto, mi squillò il cellulare: era Bianca. Risposi, e dall'altro capo della cornetta sentii solo un rumore lento e continuo, molto simile a quello che fanno le onde quando si infrangono sugli scogli. Poi improvvisamente cessò e cadde la linea. Gli mandai un sms per sapere cosa fosse e, in attesa della sua risposta, mi addormentai. L'indomani, dopo aver fatto colazione mi ricordai dello strano avvenimento e presi il mio cellulare: Bianca mi aveva scritto durante la notte, dicendomi che non mi aveva chiamato e che probabilmente mi ero sognato tutto.

A scuola, a causa di una giornata molto intensa, non riuscii a scriverle nemmeno un sms. Tornato a casa, comunque, la trovai online su MSN. Di nuovo, negò di avermi chiamato la notte precedente. Mi invitò ad accettare una foto, dicendomi che era l'unica sua che aveva sul PC: raffigurava una ragazza con capelli biondo ramati girata di spalle, appoggiata su un'altura, mentre osservava il mare sconfinato dinanzi a se. Era una foto triste e l'unica cosa che metteva allegria era un fiocco azzurro che le raccoglieva i capelli. Le dissi che era un'immagine molto bella, e lei ne fu contenta. La salutai ed andai a studiare.

Più volte, quel pomeriggio, mi chiamò Bianca sul cellulare ed ogni volta sentivo il rumore inconfondibile delle onde che si infrangono violentemente sugli scogli. Ai messaggi non rispondeva e, turbato da questa cosa, la cercai su MSN: non c'era. Spensi quindi il cellulare, visto che la cosa si era fatta stranamente inquietante. La sera decisi di parlarle riguardo a questi suoi scherzi: accesi il cellulare (mi arrivarono messaggi di numerose sue chiamate perse), composi il suo numero e rimasi in attesa che rispondesse. Uno, due, tre squilli. Quando rispose, sentii nuovamente il rumore delle onde e del mare, stavolta però più forte e distinto della altre volte, e di Bianca nessun traccia. Riuscii a trovarla però su MSN quella stessa sera, e le chiesi di finirla con i suoi maledettissimi scherzetti idioti. Sembrò scendere dalle nuvole, e mi chiese di finire quella mia presa in giro nei suoi confronti, visto che a sua detta non mi aveva telefonato nemmeno una volta. Ero arrabiato per quella faccenda, lo ammetto. Le scrissi che stavo per comporre il suo numero e, stavolta, avrebbe fatto bene a chiudere quella messinscena: feci partire gli squilli verso il suo numero di cellulare. Nuovamente, al quarto squillo venne ancora fuori la voce del mare, sempre più forte e assordante. Intanto su MSN Bianca non dava segni di risposta o altro. Cominciai a spazientirmi e, sempre con la chiamata attiva (avevo messo in vivavoce) le scrissi in chat di farsi sentire, visto che la cosa cominciava davvero a darmi sui nervi. Passati pochissimi secondi dopo quel messaggio, dal cellulare venne fuori un suono spaventoso: era il mare, in tutta la sua furia e potenza, sospinto dal vento ululante e intralciato dagli scogli sul suo cammino. Mi parve di vivere un'esperienza terrificante. Sentii poi un urlo provenire dal cellulare stesso e poi il rumore che fa un grosso oggetto quando cade nell'acqua. La chiamata si interruppe e Bianca si era scollegata.
Cancellai e bloccai quel dannato contatto e tutte le conversazioni salvate sul PC, distrussi la scheda del cellulare e ne comprai una nuova qualche giorno dopo. Cambiai anche account MSN, dando una password casuale a quello vecchio, in modo da non averci più nulla a che fare.

Da allora non sono mai più andato al mare, ed ogni volta che sento il rumore delle onde, divento pallido come un fantasma. E non riesco a togliermi il suo dannato contatto dalla testa. Sono passati anni ed anni, ma quel bianco_porpora@hotmail.it rimbomba ancora nella mia testa.


Messaggio modificato da LorenzoI il Friday 17 June 2011 - 22:43


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Abrio
messaggio Saturday 18 June 2011 - 14:28
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CITAZIONE (LorenzoI @ Friday 17 June 2011 - 22:23) *
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Tra le svariate centinaia di contatti che avevo, ce n'era uno alquanto singolare. Tutti usavamo mettere simboli, emoticon ed altre cose illegibili nel nick, per poi lasciare lo spazio della frase personale a qualche citazione di canzoni o roba del genere. Con l'avvento di MSN Plus! poi, fu un vero e proprio tornado di colori e sfumature nella propria lista contatti. Questo contatto che mi attirò era assolutamente atipico: un semplice nome, "Bianca", senza abbellimenti di sorta o frase personale. Un pò per noia, cominciai a parlare con lei.

Partii con le domande di rito, i classici "chi sei, quanti anni hai, di dove sei" eccetera, ma lei sembrava non rispondere. La trillai pure qualche volta, ma nulla. Nonostante fosse online, non accennava a dare segni di vita. Distolsi il pensiero da quel contatto e continuai a chattare con i miei amici. Dopo un'oretta circa, Bianca (come mi conferò successivamente quel nick era il suo vero nome) mi contattò, dicendomi che non era al PC quando gli scrissi i messaggi. Cominciammo a parlare un pò del più e del meno: i gusti in fatto musicale, che scuola si frequentasse e altre cose. All'epoca aveva 14 anni, era all'ultimo anno delle medie e l'anno seguente si sarebbe iscritta al liceo classico. Continuammo a chattare e, ad un certo punto, si mise su offline improvvisamente. Non riuscii a ricontattarla per la successiva mezz'ora. Probabilmente aveva avuto un problema di linea (le ADSL erano da poco entrate nelle case di tutti e davano spesso problemi anche a me) e andai a dormire, ricordandomi che Bianca non aveva risposto alla mia domanda riguardo il luogo in cui abitava. Mi rimase inoltre impresso il suo avatar: gli omini di MSN colorati di nero e di rosso. Mi infilai sotto le coperte facendo zapping in TV. Erano appena finite Le Iene su Italia1 e, non trovando null'altro di interessante ed avenvo la scuola il giorno dopo, spensi il televisore e mi misi a dormire.

Il pomeriggio seguente, dopo pranzo, riaccesi il PC e mi fiondai su MSN per informarmi su cosa avremmo dovuto fare di matematica per il giorno dopo a scuola. Appena effettuato l'accesso, mi ritrovai un messaggio di Bianca mandato la notte tardi, in cui si scusava per non aver risposto, a causa, come effettivamente sospettavo, di problemi di connessione. La ragazza non era online, ma le scrissi comunque che non faceva nulla e non ero arrabiato. Presi l'assegno di matematica da un mio amico e feci per chiudere MSN, quando arrivò l'icona che Bianca si era appena collegata.
La contattai ridicendole che non me l'ero presa, e lei ne fu contenta. Mi disse che quel giorno aveva fatto un test di inglese e non era andato affatto bene. Provai quindi a consolarla, dicendole che poteva recuperare senza problemi e tante altre menate varie. Si, volevo provarci con quella ragazza. Così, per gioco: probabilmente lo feci per divertirmi un pò, per passare il tempo.

Dopo aver provato a consolarla, gli chiesi se poteva inviarmi una sua foto, ma lei mi rispose che non ne aveva ed era sprovvista di webcam. Le inviai comunque una mia, che lei accettò, dicendomi che ero molto carino e poi promettendomi che mi avrebbe inviato una sua foto al più presto. Parlammo del più e del meno e sentivo che quella ragazza cominciava ad essermi simpatica. Provai a chiederle il numero di cellulare (sinceramente lo feci per poter fare lo sborone il giorno dopo a scuola davanti agli amici) e lei, inaspettatamente, accettò e mi dette il suo. La salutai ed andai a studiare. Ogni tanto mi inviava messaggi per sapere cosa stessi facendo e per parlare un pò.

La sera tornammo a chattare e mi ricordai di chiederle dove abitasse. Mi rispose in maniera molto vaga con un "sul mare". Pensavo stesse scherzando e non volesse dirmelo, così sorvolai sull'argomento e parlammo fino a tardi. La salutai e andai a dormire. Appena entrato nel letto, mi squillò il cellulare: era Bianca. Risposi, e dall'altro capo della cornetta sentii solo un rumore lento e continuo, molto simile a quello che fanno le onde quando si infrangono sugli scogli. Poi improvvisamente cessò e cadde la linea. Gli mandai un sms per sapere cosa fosse e, in attesa della sua risposta, mi addormentai. L'indomani, dopo aver fatto colazione mi ricordai dello strano avvenimento e presi il mio cellulare: Bianca mi aveva scritto durante la notte, dicendomi che non mi aveva chiamato e che probabilmente mi ero sognato tutto.

A scuola, a causa di una giornata molto intensa, non riuscii a scriverle nemmeno un sms. Tornato a casa, comunque, la trovai online su MSN. Di nuovo, negò di avermi chiamato la notte precedente. Mi invitò ad accettare una foto, dicendomi che era l'unica sua che aveva sul PC: raffigurava una ragazza con capelli biondo ramati girata di spalle, appoggiata su un'altura, mentre osservava il mare sconfinato dinanzi a se. Era una foto triste e l'unica cosa che metteva allegria era un fiocco azzurro che le raccoglieva i capelli. Le dissi che era un'immagine molto bella, e lei ne fu contenta. La salutai ed andai a studiare.

Più volte, quel pomeriggio, mi chiamò Bianca sul cellulare ed ogni volta sentivo il rumore inconfondibile delle onde che si infrangono violentemente sugli scogli. Ai messaggi non rispondeva e, turbato da questa cosa, la cercai su MSN: non c'era. Spensi quindi il cellulare, visto che la cosa si era fatta stranamente inquietante. La sera decisi di parlarle riguardo a questi suoi scherzi: accesi il cellulare (mi arrivarono messaggi di numerose sue chiamate perse), composi il suo numero e rimasi in attesa che rispondesse. Uno, due, tre squilli. Quando rispose, sentii nuovamente il rumore delle onde e del mare, stavolta però più forte e distinto della altre volte, e di Bianca nessun traccia. Riuscii a trovarla però su MSN quella stessa sera, e le chiesi di finirla con i suoi maledettissimi scherzetti idioti. Sembrò scendere dalle nuvole, e mi chiese di finire quella mia presa in giro nei suoi confronti, visto che a sua detta non mi aveva telefonato nemmeno una volta. Ero arrabiato per quella faccenda, lo ammetto. Le scrissi che stavo per comporre il suo numero e, stavolta, avrebbe fatto bene a chiudere quella messinscena: feci partire gli squilli verso il suo numero di cellulare. Nuovamente, al quarto squillo venne ancora fuori la voce del mare, sempre più forte e assordante. Intanto su MSN Bianca non dava segni di risposta o altro. Cominciai a spazientirmi e, sempre con la chiamata attiva (avevo messo in vivavoce) le scrissi in chat di farsi sentire, visto che la cosa cominciava davvero a darmi sui nervi. Passati pochissimi secondi dopo quel messaggio, dal cellulare venne fuori un suono spaventoso: era il mare, in tutta la sua furia e potenza, sospinto dal vento ululante e intralciato dagli scogli sul suo cammino. Mi parve di vivere un'esperienza terrificante. Sentii poi un urlo provenire dal cellulare stesso e poi il rumore che fa un grosso oggetto quando cade nell'acqua. La chiamata si interruppe e Bianca si era scollegata.
Cancellai e bloccai quel dannato contatto e tutte le conversazioni salvate sul PC, distrussi la scheda del cellulare e ne comprai una nuova qualche giorno dopo. Cambiai anche account MSN, dando una password casuale a quello vecchio, in modo da non averci più nulla a che fare.

Da allora non sono mai più andato al mare, ed ogni volta che sento il rumore delle onde, divento pallido come un fantasma. E non riesco a togliermi il suo dannato contatto dalla testa. Sono passati anni ed anni, ma quel bianco_porpora@hotmail.it rimbomba ancora nella mia testa.

Chi è che ha il coraggio di chiedere l' amicizia quel contatto? (io no!)

Messaggio modificato da Abrio il Saturday 18 June 2011 - 14:29


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CITAZIONE (Abrio @ Saturday 18 June 2011 - 15:28) *
Chi è che ha il coraggio di chiedere l' amicizia quel contatto? (io no!)

É quello l'obiettivo della creepypasta: ho il coraggio di farlo,sebbene io sappia che non è reale?


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CITAZIONE (LorenzoI @ Saturday 18 June 2011 - 16:43) *
CITAZIONE (Abrio @ Saturday 18 June 2011 - 15:28) *
Chi è che ha il coraggio di chiedere l' amicizia quel contatto? (io no!)

É quello l'obiettivo della creepypasta: ho il coraggio di farlo,sebbene io sappia che non è reale?

Oh beh, guuglando si trova tutto e se vuoi sapere il segreto di bianco_porpora@hotmail.it è riportato qua sotto.
Apritelo a vostro rischio
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CITAZIONE
Bianca è una pasta scritta da un utente su faccialibro, la potete trovare in "La pasta degli iscritti", che è dove l'ho letta io. Come post scriptum, noterete che l'autore dice "ho creato io stesso un contatto msn per rendere più realistico il tutto". A me sinceramente non dispiace parlare e ipotizzare su queste cose, ma mi ha sempre dato fastidio che tutti fossero inquietati e agitati da questo contatto che esisteva realmente, quando sarebbe bastato andare nella discussione per capire tutto.
Be', ora lo sapete

Solo guuglando.
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CityHunter1996
messaggio Saturday 18 June 2011 - 15:55
Messaggio #233

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CITAZIONE (Serraevil @ Friday 17 June 2011 - 14:51) *
CITAZIONE (CityHunter1996 @ Friday 17 June 2011 - 08:17) *
A riempirlo c'erano esattamente 104 cartucce di Pokemon Rosso e Verde, tutte in perfette condizioni,non toccate da quando le controllarono per l'ultima volta dieci anni fa.

La schermata del titolo. Poi l'opzione di continuare o iniziare un nuovo gioco."Tanaka"

Ma mica continua un salvataggio, il detective 10 anni dopo ne comincia uno nuovo.

Si, ma il salvataggio c'era ancora... non dovrebbe essere sparito?

Non per forza, dipende se la batteria si è scaricata o no.
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LorenzoI
messaggio Saturday 18 June 2011 - 16:01
Messaggio #234

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Sei solo in casa, al buio. La luce sembra essersene andata a causa della forte tempesta. Tutto ciò che puoi sentire è la pioggia che picchia contro le finestre.


Cammini adagio cercando delle candele ed un accendino,
quando qualcuno poggia una scatoletta di fiammiferi nella tua mano.


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kek300
messaggio Saturday 18 June 2011 - 18:27
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P.T. 340 C-8

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Oh, no. Sono tornati. Li sento. So che sono qui, li sento, sento i loro passi, sento ciò che dicono, ma non posso vederli. Ho gli occhi bendati, e fa freddo. Ho i brividi, e sto tremando. Cosa vogliono ancora da me?
Uno di loro si sta avvicinando. Preme il bottone, e la cella si apre. Mi toglie la benda, e io lo vedo. Ha il volto serio, tiene una cartellina nella mano destra, e qualcosa di strano nella mano sinistra. Ha un' impugnatura di metallo, un tubo di vetro spesso, cilidrico. E poi ha una lunga punta e... Si sta avvicinando e... Oh, no. Ci risiamo.
Urlo, piango, scalcio, ma lui mi infila comunque quella grossa punta di metallo nel braccio destro. La sento, la sento, è terribile, mi sta bucando la pelle.
E' fredda. Freddissima. Sento ancora più freddo di prima. Piango, gli chiedo di smetterla, per favore. Lo imploro, ma lui continua, senza dirmi una parola, senza nemmeno guardami un faccia.
Vedo qualcosa di rosso entrare nel cilindro, qualcosa che quell'ago infernale sta succhiando da mio braccio. Toglie la punta. Finalmente. Mi fascia il braccio, dove mi ha bucato, e mi dà una pacca sulla spalla, con la sua mano inguantata.
“Sei stato bravo anche stavolta, ragazzo. Presto finirà. Non piangere.”
Ed esce dalla cella, richiudendola, ma lasciandomi gli occhi scoperti. Le luci si spengono, e lui e tutti i suoi altri amici vestiti di bianco escono, lasciandomi piangere al buio.


Perchè non capiscono? Sono come loro. Io sono esattamente come loro. Sono più giovane, ma sono un uomo, proprio come loro.
Loro hanno dei nomi, io no. P.T. 340 C-8. E' così che mi chiamano. Cioè, non mi chiamano. Non mi parlano, tranne l'uomo con gli occhi blu che tre giorni fa mi ha bucato il braccio con quell'aggeggio infernale. Lui ogni tanto mi parla. Mi dice cose belle, che non devo preoccuparmi, che tutto finirà. Ma cosa deve finire? Io non ricordo nulla. Ricordo solo di aver aperto gli occhi, sette giorni fa (loro dicono così) , trovandomi in questo posto, e loro mi guardavano, con i loro camici bianchi. E quando ho aperto gli occhi, hanno battuto le loro mani. E avevano espressioni felici in viso.
Poi mi hanno chiuso qui, ed è qui che mi trovo, da sette giorni. Spesso mi portano da mangiare, e ancora più spesso mi fanno cose strane, che loro chiamano “esami clinici”. Non so cosa siano.
Loro sanno che io sono come loro. Lo sanno perchè mi vedono piangere. E solo gli umani possono piangere. Questo me lo ha detto l'uomo con gli occhi blu. Lui dice sempre che io sono come loro, ma che sono speciale. Sono debole, e loro devono proteggermi.


Oggi mi hanno fatto di nuovo un “esame clinico”. Mi hanno fatto male. Mi hanno puntato delle luci forti negli occhi. Bruciava. Ho pianto, ho chiesto pietà, ho singhiozzato. Loro non mi hanno dato ascolto, come al solito. Mi hanno legato ad un lettino, urlandomi di stare zitto quando piangevo un po' più forte.
“Zitto, stai zitto. Se qualcuno ti sente, siamo finiti. Stai zitto, altrimenti ti spediamo da dove sei venuto così come sei arrivato qui.”
Ma io da dove sono venuto? Tutti gli uomini nascono così? Non lo so. So solo che mi sento debole.


Oggi quel liquido rosso mi è uscito dalla bocca, mentre mangiavo. L'uomo con gli occhi blu mi ha detto che sto peggiorando. Ho paura.


Ieri sera una persona mi ha fatto visita. Era identica a me, lo so perchè una volta ho visto la mia immagine su uno specchio. Loro lo hanno chiamato specchio.


“Wow!” ha esclamato, sgranando gli occhi. “E' davvero identico a me!”
“Esatto” gli ha detto l'uomo dagli occhi blu, mentre io me ne stavo rannicchiato in un angolo della cella “Speriamo solo che nessuno se ne accorga, altrimenti passeremo guai seri. Considerano la clonazione umana un'atrocità.”


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Io c'ero!
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Paper
messaggio Monday 20 June 2011 - 12:57
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Io ho trovato un altro smile.dog, pare anche questo è vero ma I dunno.
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CITAZIONE
Found on Google Images. NOT MINE!

This is supposedly the original Smile.dog. Remember the e-mail Mary E. sent in the story? She said, "That can't be the real Smile.dog. The real smile.dog doesn't have those silly teeth."

Think about it. The red Smile.dog and the dark room Husky have weird, human-like teeth. Look up "The Curious Case of Smile.JPG" on Google and look at it. See any silly teeth? I don't. Does that mean red Smile.dog and our dark room Husky Smile.dog pals are ruled out of the competition because of Mary E.'s words? Hmmm...Maybe MKL is on to something...

Trovato qui

Messaggio modificato da Paper il Monday 20 June 2011 - 12:58
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lellu
messaggio Monday 20 June 2011 - 16:27
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CITAZIONE (Paper @ Monday 20 June 2011 - 13:57) *
Io ho trovato un altro smile.dog, pare anche questo è vero ma I dunno.
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CITAZIONE
Found on Google Images. NOT MINE!

This is supposedly the original Smile.dog. Remember the e-mail Mary E. sent in the story? She said, "That can't be the real Smile.dog. The real smile.dog doesn't have those silly teeth."

Think about it. The red Smile.dog and the dark room Husky have weird, human-like teeth. Look up "The Curious Case of Smile.JPG" on Google and look at it. See any silly teeth? I don't. Does that mean red Smile.dog and our dark room Husky Smile.dog pals are ruled out of the competition because of Mary E.'s words? Hmmm...Maybe MKL is on to something...

Trovato qui



Mi incute più terrore il tipo che balla nella tua firma con quelle ali di pollo!! XD

Comunque è normale che a me non mettano i brividi per nulla queste foto,ne queste storielle?? O.o

Messaggio modificato da lellu il Monday 20 June 2011 - 16:27


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http://www.doomdesire.it/immagini/sprite_r.../gold.pngCodice Pokèmon Bianco: 1893 5761 4035http://www.doomdesire.it/immagini/sprite_resource/bw/157.png

Vuoi unirti alle nostre sfide usando al meglio le tue armi? Raggiungici: Kid Icarus:Uprising Multiplayer Gbarliani!



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LorenzoI
messaggio Monday 20 June 2011 - 17:37
Messaggio #238

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CITAZIONE (lellu @ Monday 20 June 2011 - 17:27) *
Comunque è normale che a me non mettano i brividi per nulla queste foto,ne queste storielle?? O.o

C'è chi è più suggestionabile e chi meno...a me solo alcune fanno venire i brividi,forse dipende anche da esperienze passate,ovvero per esempio quella del buco della serratura penso faccia più effetto a qualcuno che effettivamente ci ha provato a spiare da un buco della serratura,mentre ad altri che non ci hanno mai provato meno e nessun effetto smile.gif


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kek300
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Bella. Bella bella.
Titolo: Dormire
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Hai appena finito di svolgere il tuo lavoro, sei stanchissimo.
Sudato, inzuppato letteralmente.
Cammini per il corridoio di questa casa a te sconosciuta, vai verso la camera.
Vuoi solo riposarti, sei troppo stanco, troppo.
E’ stata una faticaccia, però ora hai finalmente finito.
Entri nella stanza.
C’è qualcuno.
Qualcuno che si nasconde nel letto.
Togli le coperte.
“Ah, è solo una donna”
Già, ma che ci fa lì?
Le infili il coltello nel collo, la vedi morire per terra.
Non ti ricordavi che ne fosse sopravvissuta ancora una.
Probabilmente era la madre degli altri tre corpi che hai lasciato in salotto.


Favolosa!
Titolo: Fregato!
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Ti prepari per andare a letto. Hai fatto tardi, tanto per cambiare, perdendo tempo a leggere le nuove creepypasta pubblicate sul forum ( è un caso poi che una delle tue paste preferite inizi proprio in questo modo?).
Esiti prima di spegnere la luce. Qualunque salame a questo punto sa che non appena il buio piomberà sulla camera, le paure e i timori risvegliati da quelle paurose letture diverranno reali. Quindi, vergognandoti un po’, ti accingi a prendere le rituali precauzioni. Accendi la luce nel corridoio su cui si affaccia la tua camera, in modo che si crei quella luminosa penombra che ti permetterà di dormire in pace, e lasci la porta aperta, per eventuali fughe.
Spegni finalmente la luce e ti metti a letto soddisfatto. Questa volta hai battuto i tuoi timori in astuzia, pensi, li hai fatti fessi! Ormai al sicuro sotto le coperte, rivolgi lo sguardo verso il corridoio. Come un attore sotto i riflettori di un palcoscenico, la tipica Ombra Scura si staglia alla luce del lampadario, proprio quella luce che ti ritenevi fonte di salvezza. Ti osserva attraverso la porta che tu hai lasciato incautamente aperta, come un invito ad entrare. E ti sorride, come per voler dire:


Chi è il fesso ora?
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LorenzoI
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Messaggio #240

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CITAZIONE (kek300 @ Monday 20 June 2011 - 19:06) *
[cut]

linkate wink.gif
fra l'altro:
suicide mouse.avi[video!]
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La vista dell'inferno porta a se chi lo guarda unsure.gif

L'inferno:
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Leggeva con ansia quelle parole. Le lettere scorrevano veloci sullo schermo, il suo respiro sempre più ansante e la testa che pulsava furiosamente.
Niko non capiva come mai quella leggenda lo rendesse tanto nervoso. In fondo erano solo storie inventate da gente che si divertiva a spaventare gli altri, desiderosa di diffondere una nuova "leggenda metropolitana".

Era il tramonto. Lucifero, la prima stella fece la sua comparsa, svettante e luminosa nel cielo rosso come il sangue...rosso come il colore dei suoi incubi.
Sua madre sarebbe dovuta arrivare in casa di lì a poco.
Sentì la porta di casa sbattere violentemente, e la rassicurante voce materna chiamare il suo nome. Probabilmente aveva bisogno, come al solito, di chiedergli di preparare la tavola per la cena.
Scese di sotto, stupendosi di trovare tutte le luci di casa spente, così come le aveva lasciate prima di chiudersi, al sicuro, dietro la porta di camera sua.
Andò in cucina, sicuro di sentire la madre chiamarlo insistentemente, a voce bassa. Niente. Sentì una lieve brezza all'altezza della sua nuca. Iniziò a sudare freddo.
Andò alla porta dell'entrata, spaventato da quella situazione surreale, caotica, deciso ad uscire dalla propria casa, in preda al nervosismo.
Spinse con una calma isterica la maniglia, cercando di convincersi di stare uscendo solo per controllare se la madre fosse arrivata veramente.
Sì girò soltanto un istante prima di uscire, per rassicurarsi che la paura non aveva motivo di esistere. La sua paura era lì, e Niko si ritrovò nel suo mondo. Intrappolato per sempre.



"Il diavolo si finge un famigliare per trarre la persona in inganno, la chiama per condurla da sè, per poi catturarla nella sua realtà. L'inferno."


Messaggio modificato da LorenzoI il Monday 20 June 2011 - 18:18


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