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> [RECENSIONE] [3DS] [Wii U] Shovel Knight
DaG
messaggio Sunday 16 November 2014 - 18:02
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Back to the past

Probabilmente grazie alla possibilità di comprare e giocare i cosiddetti retrogame tramite servizi ufficiali, come Virtual Console di Nintendo, molti videogiocatori stanno scoprendo nuovamente, o addirittura per la prima volta, molte perle del passato; ma più in generale sembra che ci sia una necessità, da parte di molti, di un “ritorno alle origini” del videogioco.
Alcune grosse software house sono già venute incontro a tali necessità (ad esempio Capcom con Mega Man 9 e Mega Man 10), ma la maggior parte di queste sono i cosiddetti sviluppatori indie, ovvero team di sviluppo che non dipendono da grossi publisher.
Proprio in quest’ultimo caso rientra la software house Yacht Club Games e la sua recente creazione Shovel Knight.


Una promessa mantenuta

Shovel Knight è partito come progetto finanziato tramite Kickstarter (famoso sito di crowdfounding) riuscendo a raccogliere fondi per un totale di circa 311.000 dollari, superando ampiamente l’obiettivo iniziale di 75.000 dollari.
Il gioco, fin dalle prime immagini, aveva un design e una grafica in stile 8-bit molto accattivante, ma, come dice il detto, non si deve giudicar un libro dalla copertina: sono troppi i giochi nel panorama dei titoli indie, che sfruttano questa scia nostalgica, ma non riescono a divertire come dovrebbero. Infatti, con questo tipo di videogiochi, gli sviluppatori cercano di guadagnar soldi in maniera facile e con poco sforzo.
Proprio per questi motivi ho voluto tener i piedi ben saldi a terra, ma la mia diffidenza si è pian piano dissolta con la diffusione delle anteprime che mostravano il progredire del prodotto.
Adesso che ho potuto provarlo personalmente posso confermarvi, senza tenervi troppo sulle spine, che Shovel Knight è veramente un gran bel gioco, nonostante non sia esente da difetti.


La trama

Shovel Knight si ispira ai giochi più famosi usciti sulla console Nintendo Entertainment System (conosicuta anche con l’acronimo di NES) e, come ogni gioco dell’epoca che si rispetti, ha una trama semplicissima che si rivela giusto un pretesto per giocare.

Shovel Knight, oltre ad essere il titolo del gioco, è anche il nome del protagonista: un Cavaliere, con armatura azzurra, che utilizza come arma una pala (questa ha un’elsa nel manico come se fosse una spada!). Shield Knight è invece la sua compagna, anch’essa Cavaliere, con un’armatura rossa, dotata unicamente di uno scudo.
I due si vedono per l’ultima volta alla Torre del Fato, dove si dividono per colpa di una maledizione sprigionata da un amuleto oscuro.
Shovel Knight dovrà ritrovare la sua compagna persa, affrontando alcuni Cavalieri nemici che lo contrasteranno.

Nonostante tutto, non mancheranno dei piccoli colpi di scena che faranno incuriosire il giocatore riguardo le vicende dello sventurato Cavaliere.



Citazioni a non finire

Le citazioni ai titoli a 8-bit usciti a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90 abbondano.
Il gioco può essere classificato tranquillamente come platform, nonostante alcuni lievi elementi RPG. Molte scelte di gameplay si ispirano a Mega Man e DuckTales (entrambi sviluppati da Capcom), ma tanti altri elementi riportano alla mente Castlevania (di Konami), Zelda II Adventure of Link e Super Mario Bros. (entrambi di Nintendo).
I tasti utilizzati sono quattro, più la croce direzionale per muoversi, proprio come se fosse un gioco concepito per il controller del NES.




I controlli del gioco sono mappati su un pad simile a quello per NES.



Il gameplay

Inizialmente il nostro alter ego avrà la possibilità di colpire solo con la propria pala, saltare ed effettuare un attacco in salto. Quest’ultimo consiste nel direzionare la punta del proprio badile mentre si è in caduta; se il colpo va a segno il personaggio “rimbalzerà” e farà un piccolo salto, con la possibilità di effettuare nuovamente un attacco analogo. Questo “effetto collaterale” che permette di eseguire salti concatenati, dovrà spesso esser sfruttato dal giocatore per superare alcuni passaggi ostici nei livelli di gioco.

I livelli standard (alcuni sono extra e facoltativi) son tutti strutturati in maniera analoga: sono presenti più checkpoint e al termine si dovrà affrontare un boss. Ogni boss porterà il titolo di Cavaliere e sarà molto divertente affrontarli, poiché hanno una caratterizzazione molto spiccata e diversa l’uno dall’altro.
Lo scopo di ogni livello sarà quindi sconfiggere il Cavaliere di turno e cercare più tesori possibili.
Tesori? Sì, a quanto pare Shovel Knight ne è molto avido, poiché questi verranno tramutati in oro. L’unità di moneta del gioco sarà chiamata proprio oro e corrisponderà, a tutti gli effetti, ai punti esperienza che si accumuleranno giocando. Infatti il nostro Cavaliere per migliorare il proprio equipaggiamento e le proprie statistiche avrà bisogno necessariamente ed esclusivamente di denaro. I tesori si potranno trovare uccidendo nemici, ma quelli più preziosi saranno nascosti e spingeranno il giocatore a esplorare ogni anfratto di ogni livello.



Shovel Knight fruga in uno scrigno come un disperato, alla ricerca di tesori!



La difficoltà dei livelli è sicuramente elevata, ma non è mai eccessiva. Si farà sicuramente fatica a tener conto delle morti del nostro alter ego, ma non siamo comunque di fronte ai livelli di difficoltà visti in altri giochi indie decisamente più hardcore, come Super Meat Boy giusto per fare un esempio.

Da sottolineare l’assenza delle classiche vite. Una singola vita verrà persa con l’esaurirsi della barra di energia del personaggio, ma si potrà morire quante volte si vuole senza veder mai un vero e proprio “game over”. Dopo ogni morte, però, ci saranno principalmente due penalità: ripartire dall’ultimo checkpoint e perdere parte dei tesori raccolti. Da notare che alcuni checkpoint si potranno distruggere a colpi di pala. Un checkpoint, una volta distrutto, rilascerà un diamante (che vale molto oro) e questo sarà l’unico motivo che vi potrebbe indurre a romperlo. Se successivamente morirete, dovrete, ovviamente, ripartire dall’ultimo checkpoint ancora integro.
L’oro perso in una morte sarà però recuperabile, infatti si tramuterà in simpatici sacchetti alati e fluttuanti, che rimarranno nei pressi dell’ultimo punto di dipartita del nostro eroe. In caso di una nuova morte, se non verranno recuperati, si perderanno per sempre.




Il nostro Cavaliere potrà recuperare le proprie ricchezze perse, tornando al punto in cui era morto.


A dirla tutta non saranno solo i tesori a invogliarci nell’esplorazione, ma anche alcuni scrigni nascosti un po’ particolari. All’interno di questi potremo trovare degli oggetti speciali che ci saranno d’aiuto nel corso del’avventura e il loro utilizzo sarà limitato al consumo di una certa quantità di magia.


Comparto tecnico

La grafica di gioco, per quanto semplice, è veramente accattivante e piacevolissima da guardare. Nonostante il gioco simuli i classici a 8-bit, sarà giocabile tutto in widescreen (eccetto alcune brevi scene statiche che raccontano la trama) e sarà presente anche l’effetto parallasse. Quest’ultimo, infatti, era assente nella quasi totalità dei titoli per NES (a parte alcuni rarissimi casi, come ad esempio il gioco Joe & Mac).
I fondali di alcuni livelli sono veramente splendidi e soprattutto molto vari. Ogni livello ha un’ambientazione diversa che è in tema con i nemici che dovremo affrontare. Se ad esempio vi trovate all'interno di un vulcano aspettatevi di affrontare nemici molto “calorosi”!
Simpatica l’idea di introdurre alcune caratteristiche che erano dovute ai limiti tecnici delle console d’epoca; ad esempio gli sprite dinamici non si vedranno durante la transazione da una schermata all’altra, proprio come succedeva nei primi capitoli di Mega Man.

Il comparto audio è ottimo e le musiche (ovviamente in stile 8-bit music) sono orecchiabili. Non è presente una colonna sonora memorabile, ma è sicuramente ben fatta e mai fastidiosa.


Ma i difetti?

Se dovessimo trarre le conclusioni da quanto detto fin ora, potrebbe sembrare che Shovel Knight sia privo di difetti. In realtà non è così. Purtroppo ho riscontrato in maniera diretta dei bug sul comportamento di un paio di boss, uno dei quali si è immobilizzato a un certo punto dello scontro, rimanendo vulnerabile e rendendo così la sfida nulla. Premesso che riscontrare questi bug è molto raro, c’è comunque la speranza che verrà posto un rimedio con un futuro aggiornamento. Infatti in Europa il gioco è arrivato direttamente nella versione 1.2 e nulla toglie che ci saranno nuove versioni in futuro.
Personalmente ho trovato poco ispirato il design di alcuni personaggi non giocanti (i cosiddetti NPC) che è fin troppo diverso dal design degli altri Cavalieri e nemici; alcune volte ho avuto l’impressione che fossero stati realizzati da due persone diverse.
L’ultima nota dolente è quella che riguarda la longevità. Portare a termine il gioco non sarà semplice, data la difficoltà elevata, ma è anche vero che i livelli da giocare non sono poi molti. Tradotto in numero di ore, penso di poter dire che per vedere il finale del gioco non si impiegheranno più di 10 ore totali. Per arginare questo problema sono stati aggiunti oggetti collezionabili sparsi nei livelli e la possibilità di sbloccare dei trofei in base alle imprese che riusciremo a portare a termine. Alcuni di questi trofei saranno così ardui da sbloccare che risulteranno impossibili, come quello che richiederà di finire il gioco senza morire nemmeno una volta. Completato il gioco, sarà possibile giocarlo nuovamente in una modalità plus. Questa modalità ci permetterà di iniziare il gioco mantenendo le statistiche e gli oggetti ottenuti nella precedente partita, ma la difficoltà per portarlo nuovamente a termine sarà ancora più elevata, poiché i nemici faranno il doppio dei danni e i checkpoint presenti saranno dimezzati.


Conclusioni

In conclusione Shovel Knight rappresenta un ottimo gioco, che rasenta l’eccellenza. Una vera perla che, nonostante la longevità, vale sicuramente il prezzo a cui viene venduto (al momento del lancio il prezzo è di 14,99€ su eShop). E’ un grande tributo a tutti i giochi dell’era 8-bit, fatto da giocatori nostalgici per giocatori nostalgici.


Pro
+ Bellissima grafica in stile retrò.
+ Difficoltà alta, ma mai eccessiva.
+ Ottime meccaniche di gameplay, ben miscelate.
+ Character design dei Cavalieri nemici veramente ottimo.
+ Uno splendido tributo per i nostalgici dei giochi classici usciti su NES.


Contro
- Qualche raro bug durante il combattimento con i boss (forse verrà risolto in futuro).
- Quantità di livelli da giocare non molto elevata.


VOTO FINALE: 9


Recensione scritta da DaG per GBArl.it.
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