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> [Recensione] iDroid X360
senseiken
messaggio Saturday 15 June 2013 - 22:09
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iDroid X360




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Retrogaming, che passione


Il retrogaming, ovvero la possibilità di giocare vecchie glorie del passato su console o dispositivi più moderni, conosce
l'alba nel 1997 grazie all'italianissimo Nicola Salmoria, primo creatore del pluriosannato M.A.M.E. ovvero la piattaforma software
in grado di emulare una moltitudine di macchine arcade (la cui tesi di laurea potete trovare qua). Grossomodo allo stesso periodo risale il primo rilascio di CCS64, ottimo emulatore dell'home computer più venduto al mondo, il Commodore 64, indimenticata macchina da gioco posseduta da una marea di over 30 e che ha contribuito a formare un'intera generazione di programmatori.

Certo, oggi fa quasi sorridere poter avere tra le mani console di gioco portatili immensamente più potenti, ma c'è chi realizza demo tecniche su Commodore 64 nel 2013 e francamente lasciano ancora stupefatti. All'epoca, parliamo degli anni '80, le sale giochi erano punti di ritrovo, raramente anche di risse, in cui venivano fagocitate intere paghette a suon di 200 lire: questo era il "coin" richiesto, oppure la conversione della moneta sonante in gettoni da parte del gestore della sala giochi.

Personalmente ho un mondo di ricordi legati a quel periodo, sia in sala giochi che sul Commodore 64, e voglio citarne in particolar modo 2: l'incredibile sensazione che provai nel vedere per la prima volta Dragon's Lair, un vero e proprio cartone animato semi-interattivo, e la scoperta del SID, ovvero il processore sonoro del piccolo-grande 8 bit. Cito il Commodore 64 parallelamente al M.A.M.E. per un motivo ben preciso: fu l'unica macchina sulla quale era possibile giocare conversioni talvolta pressochè perfette dei coin op di allora, limitatamente alle capacità dell'hardware. Basti pensare a giochi come Gyruss, Ghouls'n'Ghosts, Buggy Boy, Golden Axe, Gauntlet, Yie Ar Kung Fu ma in particolare, tra tante, una conversione è rimasta nella storia: Bubble Bobble. I 100 livelli del gioco, nessuno escluso, stavano incredibilmente in un solo file. Quelli erano i tempi in cui, con soli 64KBytes di ram, venivano realizzati veri e propri miracoli di programmazione. Qualcuno potrebbe obiettare che le conversioni vennero realizzate anche su altre piattaforme. Non è vero. Lo ZX-Spectrum non è mai esistito.

I giorni nostri


In un mercato videoludico dominato da brand fortissimi quali, ad esempio, i vari Call of Duty, Assassin's Creed, Mario in tutte le salse, Gears of War, Halo, talvolta risulta quasi irrinunciabile, indispensabile, fisiologico, rifugiarsi in una partita al semplicissimo Pac Man. Semplicissimo forse nel concetto, ma nei fatti un gioco di difficoltà progressivamente sempre più elevata nel quale sfido coloro che pensano di essere dei draghi ad arrivare almeno al dodicesimo livello.

Al giorno d'oggi si riscontra un sempre più crescente interesse attorno al retrogaming e in questo contesto si inseriscono le cosiddette retroconsole, ovvero console portatili solitamente fornite con emulatori preinstallati, o comunque di facile reperibilità, di macchine come NES, SNES, Nintendo 64, Gameboy, Gameboy Advance, PS1 e tante altre. In genere l'emulatore parte come un esercizio di programmazione, tutt'altro che banale per i complessi concetti coinvolti, da parte di una singola persona, per poi allargarsi coinvolgendo un'intera comunità di sviluppatori. M.A.M.E. è emblematico in tal senso. Parallelamente al mercato videoludico sta crescendo, a un ritmo davvero sostenuto, quello delle retroconsole. Altrettanto velocemente sta crescendo la potenza di questi dispositivi rendendo possibile un'emulazione sempre più raffinata e sofisticata, siamo arrivati ai quad core, ma in ogni caso è da rimarcare il fatto che la macchina emulata non sarà mai fedele al 100% a quella reale, specialmente in funzione della complessità dell'architettura da emulare. Se è vero che è ormai possibile emulare in modo pressochè perfetto il Gameboy Advance, è altrettanto vero che una console molto più complessa come il Nintendo 64, datata 1996 e quindi addirittura precedente, è dura da digerire anche per pc superpompati. Le uniche persone in grado di realizzare emulatori perfetti sono con ogni probabilità gli stessi progettisti, avendo accesso a tutta la documentazione tecnica necessaria. Senza ciò, lo sviluppo di emulatori è un vero labirinto di reverse engineering, dove il glitch grafico o la mancata implementazione di funzioni non documentate è e sarà sempre dietro l'angolo.

Mercato dunque in espansione, dicevamo, ma dai contorni controversi. Detenere le rom di un gioco è, nei fatti, illegale. Agli albori si diffuse la credenza, riportata in particolar modo su siti palesemente warez, che indicava quale via legale la possibilità di mantenere la rom di un gioco per 24 ore dopo di che bisognava cancellarla. In realtà scaricare rom è sempre stato illegale e sempre lo sarà, e tuttavia queste console non nascono con intenti esplicitamente pirateschi ma hanno un loro parco software, talvolta open source, dando la possibilità e la libertà di sviluppare liberamente le proprie applicazioni permettendo di alimentare una vivace e perfettamente legale scena Homebrew. In questo senso, l'avvento di Android rappresenta un balzo in avanti epocale.

Messaggio modificato da OniAle il Friday 7 March 2014 - 19:58


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senseiken
messaggio Saturday 31 August 2013 - 17:20
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Abbiamo accennato alla potenza di calcolo delle retroconsole. Oggetto di questa recensione è l'iDroid X360, appartenente se vogliamo alla prima generazione di questo tipo di prodotti in quanto possiede onboard un processore single core, nel caso in esame il famoso Allwinner A10.

Vediamo in pò insieme lo spacchettamento del prodotto.











Il packaging non fa gridare al miracolo, la dotazione è sparsa sotto la console, ma obiettivamente si è visto di peggio. La scatola risulta molto gradevole alla vista e al tatto, realizzata in robusto cartone e chiusa magneticamente.





Degni di nota il lato superiore e inferiore.





Sul lato superiore, da sinistra a destra, troviamo il dorsale L, i pulsanti per il volume, l'alloggiamento per la microSD, un fantomatico pulsante R&U, il pulsante di accensione/spegnimento e infine il dorsale R

Sul lato inferiore, da sinistra a destra, abbiamo il connettore per l'alimentazione, porta mini-USB tipo B, uscita cuffie, porta mini HDMI, ingresso microfono e pulsante reset.

E' da notare che la console viene alimentata anche tramite cavo USB o utilizzando un comune alimentatore USB da 5V. Non è dunque necessario, utilizzare quell'adattatore (incluso) che trovate nella scatola insieme all'alimentatore che vedete in una delle foto.

Avrete notato che, legalmente, avendo scelto DHL come corriere per la spedizione, non sono stati applicati costi di dogana! O meglio, è stata applicata una tariffa di, se non ricordo male, $25 che evidentemente comprende anche gli oneri doganali. L'ho trovato un fatto molto positivo.

Altra cosa che avrete sicuramente notato è che questa console non è che somiglia alla PSVita: è esteticamente identica, in tutto e per tutto, eccezion fatta per i joystick analogici che qui sono 2 circlepad. C'è quasi da meravigliarsi che non sia ancora stata ritirata dal mercato a causa di "qualche" violazione di copyright.

Messaggio modificato da OniAle il Friday 7 March 2014 - 19:54


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senseiken
messaggio Monday 9 September 2013 - 20:16
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Introduzione e caratteristiche


Al tatto la console risulta solida, l'involucro esterno è fatto con plastica di buona qualità e l'assemblaggio risulta privo di cedimenti e/o scricchiolii. 2 note negative, almeno nell'esemplare da me posseduto, sono il pulsante on/off con un ritorno in posizione di riposo non perfetto e i circlepad ma su quest'ultimo punto ci addentreremo nei dettagli più avanti. Nel complesso, dal punto di vista costruttivo, per essere cinese si tratta di un ottimo prodotto e in ultimo c'è da aggiungere che lo schermo arriva già con una pellicola protettiva perfettamente installata, che non è il nylon da imballo che vedete nella foto ma una pellicola protettiva vera e propria. Che la qualità di questa pellicola sia scarsa è un altro discorso, ma è apprezzabile l'intenzione.

La rimozione della scocca inferiore, per gli smanettoni dell'hardware, è davvero semplice: basta togliere le 4 viti poste ai bordi e agire con un plettro lungo il perimetro. Non è necessaria praticamente alcuna forza e l'apertura non lascerà alcuna traccia visibile. L'eventuale sostituzione del battery pack, con i classici fili rosso e nero da saldare, risulta ai miei occhi banale e semplicissima, anche se ci sembra assurdo che nel 2013 questi dispositivi, sebbene cinesi, utilizzino ancora il filo rosso e nero. (Disclaimer: GBArl non è in alcun modo responsabile di eventuali danni che VOI causerete al dispositivo a causa della VOSTRA imperizia, in questo caso come in OGNI altra situazione, a titolo esemplificativo e non esaustivo installazione di CFW tipo Cyanogenmod e/o overclocking e/o tentativo di sostituzione della batteria con una più capiente smile.gif )

Iniziamo a tastare il polso all'oggetto partendo dalle sue caratteristiche tecniche:

CITAZIONE
Sistema operativo: Android 4.0
Processore: Allwinner A10
Frequenza: 1.0GHz
Memoria RAM: 1GB
Memoria interna: 8GB (Attenzione: esiste anche un modello con 4GB di memoria interna e 512 Mega di RAM)
Dimensioni schermo: 5"
Tipo: Capacitivo
Display: TFT
Risoluzione: 800x480px
Extend Card: Support TF card up to 16GB extended
Camera: Doppia, frontale 0.3 MP, posteriore 2.0MP
Accelerometro: sì
Multi-Touch: a 5 punti
Flash: Supporta Flash 11.1
Play Store
Video: 1080P, AVI/MOV/MP4/RMVB/FLV/MKV
Music: MP3/WMA/WAV/APE/AAC/FLAC/OGG
Ebook: UMD, TXT, PDF, HTML, RTF, FB2
Email e Browser: Sì
WIFI: Sì, 802.11 b/g/n
Jack cuffie: 3.5mm
Durata batteria dichiarata: fino a 3 ore
Capacità batteria: 2800 MAh
Altre applicazioni: ES File Explorer , Google Search, Google Maps, Browser, Gallery, Clock, Market, Calculator, Calendar, Video, Email, Gmail
Dimensioni: 192x 85x 12mm
TF card slot
Mini HDMI port
Micro USB port






Tutto questo al prezzo di $115.99

Di serie la console ha già abilitati i privilegi di root (consentendo di overloccarla senza fatica) e ha preinstallati Playstore, caratteristica non sempre questa scontata, e ben 9 emulatori: GameBoy Advance, Gameboy Color, PSX, Nintendo 64, SNES, NES, Mame, GameGear e Megadrive, ma la cosa più sconcertante è che arriva con una caterva di rom illegali già caricate. Per cancellarle vi basterà andare tramite file manager alla cartella ROMS, e agire nelle varie sottocartelle, o direttamente da PC tramite la funzionalità "archivio USB". GBArl non incoraggia la pirateria.

Un punto forte della iDroid X360 è che si è dimostrata molto versatile ed espandibile. Ad esempio, tramite l'adattore mini USB incluso, ha riconosciuto senza problemi pendrive, adattatori usb-ethernet, tastierina wireless con touchpad e persino un modello di Internet Key di un gestore telefonico. Addirittura tramite un hub USB la console ha riconosciuto tutto simultaneamente. Non abbiamo provato la connessione 3G, ma venivano configurati automaticamente gli APN a partire dalla sim inserita. In buona sostanza, è perfettamente possibile trasformare la console in un completissimo miniPC Android visto che ha un'uscita HDMI la quale, a nostro avviso, doveva essere posizionata nella parte superiore invertendo la posizione con lo slot MicroSD. Con questa scelta di design il cavo HDMI fa una piega che ai più pignoli risulterà sicuramente fastidiosa.

Ultimo ma non meno importante, la connessione wi-fi risulta stabile ed affidabile per lo meno in stanze poste sullo stesso piano. Questa non è una cosa così scontata, dal momento che ci sono sul mercato console più costose ma la cui ricezione wi-fi è davvero deficitaria.

Emulazione


Come dicevamo, sulla iDroid sono già installati diversi tipi di emulatori. L'analisi approfondita del funzionamento di ogni singolo emulatore riteniamo esuli dallo scopo di questa recensione. Tutto ciò che abbiamo provato, nei limiti del possibile, funzionava piuttosto bene.

Giocabilità generale


La croce direzionale, realizzata a monoblocco e non su pulsanti separati, risponde bene, così come i pulsanti ABXY anche se hanno un feedback abbastanza corto. I tasti select, start e menu sono esattamente come nella PSVita, ovvero non sporgenti e quindi risultano accessibili in modo blandamente difficoltoso. Il neo principale riguarda i circlepad: innanzitutto non sono analogici, inoltre risultano scomodi in quanto concavi e non convessi come sul 3DS e quindi i pollici tendono a scivolare ugualmente nonostante una superficie ruvida che almeno in teoria dovrebbe aumentarne il grip. La loro manovrabilità talvolta è al limite dell'irritante, qualunque sia la dimensione delle vostre mani. Perché, dal momento che è stata copiata la PSVita, non hanno copiato i joystick? Magari la cosa sarà soggettiva, ma un circle pad dovrebbe essere come quello del Nintendo 3DS: fluido, comodo e leggiadro. Questi offrono troppa resistenza alle sollecitazioni e potrebbero non essere graditi da tutti i videogiocatori, hardcore gamers o meno che siano.

Infine, due parole sul display il quale risulta veramente di buona qualità e risponde ai tocchi in modo preciso.

Verdetto finale


PRO:
+ Prezzo concorrenziale
+ Display TFT
+ Espandibilità


CONTRO:
- Circle pad scomodi
- Posizionamento del connettore mini-HDMI


Recensione scritta da senseiken per GBArl.it. La riproduzione della stessa, senza il consenso dell'autore, è severamente vietata al di fuori di GBArl e Go!PSP.

Messaggio modificato da OniAle il Friday 7 March 2014 - 20:08


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