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> [RECENSIONE] Akai Katana, Il bullet-hell nel 2012
Lybra
messaggio Sunday 25 November 2012 - 11:05
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Premessa: questa non sarà una vera e propria recensione…perché gli shooter tutti li conosciamo e c’è poco da presentare, questo vuole essere più un omaggio ad un genere scomparso.
Premessa fatta, possiamo cominciare:
Tu…si proprio tu che leggi, senti un po’:
_te le ricordi le sale giochi? Si parlo di quei posti molto scuri e fumosi, spesso teatro di risse tra ragazzotti, ma dove passavamo intere giornate anche nelle belle giornate estive sperperando le poche monetine che avevamo nel salvadanaio?
_te lo ricordi il Giappone? Quel paese strano e così lontano da noi che abbiamo conosciuto tramite cartoni animati come “E’ quasi magia Johnny” o “Hallo Spank”
_ti ricordi i tempi in cui Kinect, Wii Mote e Move erano solo sui libri di fantascienza e per “manovrare” un videogioco avevi solo una levetta e i tasti A e B?
_ti ricordi quanto ti divertivi con un monitor da 15” ricurvo che pesava più di te e la mamma ti diceva di starci lontano perché “fa male agli occhi starci troppo vicino” ?
_ti ricordi quando anno dopo anno al bar si aspettava il nuovo cabinato dell’ennesima versione di Metal Slug anziché aspettare ogni Natale per la solita porcata di sparatutto in prima persona?

Quei tempi lontani non se ne sono mai andati, quei tempi sono dentro di te…spetta a giochi come Akai Katana tirarli fuori e già solo questo vale il prezzo del biglietto.
Gli sparatutto bidimensionali hanno toccato il loro apice sul finire degli anni’80/inizio’90, aiutati dal fatto che con la potenza di calcolo dei tempi andare oltre allo scorrimento verticale/orizzontale non si poteva o non ci si riusciva.
Arrivati alla metà degli anni’90 ecco la spaccatura, ecco il “treddì”, ecco la/le “plaistascion” che arrivano e assieme a molti Studios occidentali spazzano via quasi tutto ed ecco che gli sparatutto in 2D si chiudono su loro stessi, formano una nicchia attraverso il primo e mai dimenticato Batsugun si trasformano e passano da meri shooter per sale giochi ad un sotto genere per pochissimi definito in seguito “maniac shooter” (o danmaku se vogliamo fare i jappo-fili).
Il genere che pensavamo morto, invece, è sopravvissuto fino a noi…silente…in quei cabinati trovabili quasi esclusivamente nelle sale giochi disseminate un po’ in tutto il (Sacro) Arcipelago Giapponese.

Beffa del destino tocca alla consolle meno orientale di tutte, la xbox 360, ad allungare la mano e portare da noi autentici capolavori 2D dimenticati per strada negli ultimi 10/15 anni.
Ed ecco per magia gli accordi con due software house veramente con coglioni e controcoglioni: Cave e Treasure.
Arriva un po’ di tutto: Ikaruga, Radiant Silvergun, Death smiles, una delle tante versioni di DoDonPachi e finalmente a metà 2012 in Europa esce anche Akai Katana (si pronuncia con l’accento sulla a finale, a proposito).
A prima vista non ha nulla di speciale: è uno sparatutto orizzontale ambientato in un Giappone medioevale parallelo caratterizzato però da moderni mezzi da combattimento che tanto ricordano alcuni carri armati ed elicotteri di Metal Slug.
E la Katana? Cosa centra? Nulla…niente…nel senso che è comunque un modo diverso di chiamare l’ennesimo attacco da scagliare contro i tuoi milioni di nemici che affolleranno lo schermo e aumentare esponenzialmente il tuo “score” per scalare la vetta dei record.
Come da tradizione la difficoltà è estrema fin da subito, anzi diciamo dal secondo livello, tanto è che Cave alcune settimane dopo la pubblicazione in Occidente ha rilasciato alcuni video esplicativi per evitare il manicomio ai (pochi) videogiocatori occidentali che hanno comprato questo gioco probabilmente non sapendo a cosa stessero andando incontro.
Se non amate le frustrazioni lasciate perdere, davvero, il gioco può farvi davvero male dentro e lo “spettro” di Ikaruga è davvero dietro l’angolo perché se nel titolo Treasure abbiamo proiettili di due colori che piovono dall’alto verso il basso qui, in teoria, dovremmo avere proiettili che piovono da sinistra a destra…peccato che piovano anche dall’alto al basso in un tripudio di geometrie e incasinamento a schermo degno dei migliori titoli di casa Cave.
Il gameplay è abbastanza classico: pochi livelli nemmeno troppo lunghi da ripetere all’infinito, facile se si fa uso di continue infiniti, più difficile se si cerca di finirli senza continue o si cerca il record…lì la musica e la longevità cambiano (e di parecchio) salvando un gioco che altrimenti richiede non più una trentina di minuti per essere completato

Come ultimamente accade le edizioni degli sparatutto marchiati Rising Star Games offrono sempre una manciata di modalità oltre al gioco originale, ci troveremo per cui a poter scegliere tra tre tipi di combattimenti diversi: Origin, Climax e Slash.
Non svelo nulla per i (pochissimi) che prenderanno il gioco in futuro, vi basti pensare che la Slash è sicuramente quella meglio realizzata e che davvero si distingue aggiungendo un qualcosa di diverso alle restanti modalità
Una cosa va però ricordata sulla Origin: leggendo qua e là alcune recensioni internazionali alcuni sedicenti recensori hanno bollato Akai Katana come un gioco troppo ricco di cali di frame-rate, blocchi, rallentamenti e cattiva gestione della potenza della X360…peccato che la Origin Mode sia un chiaro copia/incolla della versione Arcade, rallentamenti inclusi; rallentamenti che in alcuni casi, suppongo, siano voluti per evitare di trasformare il difficile nell’impossibile.
Chi ha già giocato a DonDonPachi sempre su X360 conosce già il non-problema dei rallentamenti, del perché ci sono e del perché è giusto che ci siano e siano stati inseriti...certa stampa lasciate che faccia le recensioni di COD e Halo e basta, per il resto rischia di sparare cavolate a raffica

Avevo detto poco sopra che a prima vista non ha nulla di speciale, cosa allora lo rende speciale?
A parere personale i danmaku o si odiano o si amano(io li amo), li si può preferire orizzontali o verticali (personalmente li preferisco verticali) ma ciò che rende particolare Akai Katana è che, ad oggi, rimane…forse…l’ultimo gioco nel suo genere, il canto del cigno dei danmaku.
Si dico così perché ultimamente abbiamo avuto tantissime rimasterizzazioni in HD di vecchi titoli e di certo non le si butta via, ma Akai Katana uscito nel 2010 come gioco coin-op è quanto di più “moderno” ci sia nel genere escludendo appunto porting, restyling, nuove edizioni o aggiornamenti.
Dal 2010 in poi Cave ha creato un platform bizzarro e un’avventura grafica…dopo di che ha iniziato a sputtanare sé stessa portando DoDonPachi su smartphone (ingiocabile e soprattutto stuprato in molti punti) fino alla terrificante notizia di inizio 2012 in cui si diceva che dati i bassi risultati di vendita avrebbe stoppato (tradotto: buttato nel cestino) alcuni suoi progetti “core” per lanciarsi nel mondo del social gaming.
Forse Akai Katana non sarà l’ultimo, forse ci sarà qualche pazzo sviluppatore Indie che proseguirà il lavoro di Cave, resta il fatto però che questo gioco sa veramente di ultimo canto del cigno in un mondo dove la finanza e i bilanci guidano le decisioni aziendali e dove non c’è più spazio per i giochi fatti col cuore da appassionati per altri appassionati (o malati mentali a seconda dei punti di vista).

Encomio finale a Rising Star che fregandosene di tutto e tutti cura anche le nicchie più piccole di videogiocatori dimostrando grande apertura mentale e coraggio.

Ora fatemi il favore: INSERT COIN….e giocate!

PRO:
_E’ Cave
_Ti metterà alla prova come solo pochi titoli sanno fare
_Ad avere tempo e pazienza può dare enormi soddisfazioni

CONTRO:
_Decisamente un gioco per pochi e oserei dire quasi razzista, ludicamente parlando
_Picchi di difficoltà assurdi se si punta a macinare record


Nota finale: spesso i recensori alla fine parlano degli obiettivi/trofei....beh voglio farlo anche io biggrin.gif
1000G per 50 obiettivi, circa un 300G potrete conquistarli semplicemente finendo il gioco e sconfiggendo boss e mini-boss con tutte e 3 i personaggi disponibili, andare oltre...beh biggrin.gif inutile che stia qui a dirvi come è...l'obiettivo sarà restare vivo laugh.gif

Messaggio modificato da Lybra il Sunday 25 November 2012 - 12:28
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kenmasta89
messaggio Sunday 25 November 2012 - 14:45
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The full extent of the jam
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Bella recensione davvero, complimenti wink.gif
E' bello vedere qualcuno che apprezza ancora giochi del genere, specialmente quelli della sacra Cave biggrin.gif
Io per diversi motivi ancora non sono riuscito a recuperare questo perla di gioco (oltre EspGaluda 2 e MuchiMuchi Pork/Pinks Sweets), ma conto di rimediare a breve biggrin.gif
E confermo anche io che gli slowdown sono intenzionali come ogni gioco Cave smile.gif

@Virpe
Come non darti ragione su Touhou...

Messaggio modificato da kenmasta89 il Sunday 25 November 2012 - 19:45


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03/04/2012 Ciao Toby riposa in pace.

QUOTE (Gemini)
So that some random crackpots will finally end the whole "Curator=Assembler=Alzaire" idiocy?
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