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Messaggio
#1
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![]() Una mente pericolosa ![]() Gruppo: Amministratori Messaggi: 13.967 Iscritto il: Tue 15 May 2007 - 05:59 Da: in the lap of god.. Utente Nr.: 18.205 Feedback: 81 (100%) ![]() 2621-2598-2470 ![]() |
![]() CITAZIONE Roger Ebert, critico cinematografico del quotidiano Chicago Sun-Times, ha esposto sul suo sito web il suo parere riguardo una possibile valenza artistica dei videogiochi. Parere che ha suscitato polemiche e ravvivato dibattiti mai del tutto spenti sulla natura extra-ludica dei videogames. Ebert è categorico. I videogiochi, nonostante l’evoluzione che li sta investendo, nonostante si stiano facendo sempre più raffinati e godibili sotto il profilo estetico e narrativo, non rappresenteranno mai una forma d’arte. Il motivo è strutturale. Le forme d’arte ad oggi riconosciute come tali, ad esempio il cinema, sono caratterizzate dalla fruizione da parte del pubblico di un prodotto dell’autore. Il videogioco, essendo interattivo, relegherebbe la fruizione dell’artefatto ad aspetto secondario, privilegiando la componente di interazione, ossia la possibilità del giocatore di scegliere. Ebert, infine, lapida la questione in questo modo: “i videogiochi comportano la perdita di ore preziose per renderci più colti, empatici, civilizzati”. Si può essere d’accordo con queste dichiarazioni? Sicuramente no. Innanzitutto Ebert ha dimostrato in passato di non disprezzare la componente di interattività in un opera artistica. Infatti, nella recensione del film Clue, auspicava la possibilità per l’utente di vedere tutti e tre i finali che l’autore aveva preparato. Inoltre, non è vero che i videogiochi mettono in secondo piano la fruizione dell’opera d’autore. La scelta è sì importante, ma si tratta in ogni caso di percorrere strade che a priori l’autore ha scritto per il giocatore. In definitiva, il parere di Ebert può essere relegato nella categoria “conservatorismo” in quanto tutto appare come un tentativo reazionario di non riconoscere una nuova forma d’arte, a tutto vantaggio di quelle “vecchie” e già ampiamente affermate. -------------------- "The show must go on!" |
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Messaggio
#2
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![]() Boss GBA/NDS ![]() Gruppo: Membri Messaggi: 312 Iscritto il: Tue 10 July 2007 - 10:03 Utente Nr.: 19.435 Feedback: 0 (0%) ![]() 0387-8762-0427 ![]() |
Quindi quando la gente va ad ascoltare i concerti d'orchestra di Uematsu va perché si tratta di qualcosa di bello ma non artistico? ![]() Cerco di spiegarmi meglio: per me bello e artistico sono due cose diverse nel senso che sono caratteristiche diverse, come dimensione e colore per dire, possono coesistere o meno la dimensione 45 cm e il colore blu, ma non è che tutti gli oggetti di 45 cm sono blu. Ripeto che secondo me è la stessa differenza tra artigiano e artista: l'artigiano usa tecnica e materiali per costruire un oggetto che può essere bellissimo, un capolavoro, ma che è finalizzato alla vendita, dunque i suoi sforzi sono incentrati sul prodotto. Un artista può usare le stesse tecniche e gli stessi materiali e magari ottenere un oggetto meno perfetto, ma la sua attenzione non è rivolta all'oggetto, bensì a quello che rappresenta per lui. Se io provassi a fare un disegno cercando di rappresentare un'idea mi comporterei da artista, anche se il risultato finale sarebbe una vera schifezza, te lo garantisco. La differenza sta nel motivo per cui fai una cosa, bella o brutta poi dipende da altro, ma arte o artigianato dipende da questo secondo me. |
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