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> [Recensione] Nintendo DSi (JAP)
Evrain
messaggio Friday 31 October 2008 - 21:22
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The Evra Powwah! (Pirla)
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I nostri sentiti ringraziamenti vanno a Globaltecno per averci fornito l'unità utilizzata nei test di questa recensione.

C'è sempre stata una parola che ha accompagnato, nella stessa frase, i termini "Nintendo" e "console portatile": quella parola è successo. Sin dal 1989, il marchio Game Boy è sinonimo di divertimento in formato tascabile, rimanendo intoccato anche dalle macchine che hanno segnato i momenti più bui della casa di Kyoto; forse per questo si era restii a dare questo glorioso nome anche a quella curiosa console dai due schermi, costruita attorno ad un'idea di videogioco innovativa e rivoluzionaria, forse fin troppo rivoluzionaria. Se sia stato un bene o un male impossibile dirlo, quel che è certo è che 85 milioni di pezzi venduti sono sufficienti per dare un nome ben preciso alla nuova idea di gioco in movimento, ovvero Nintendo DS.

Ma Nintendo è famosa per non accontentarsi, vuoi per cambiare dal principio le regole del gioco, vuoi per incamerare qualche altro milione di Yen: ecco dunque arrivare, dopo l'oramai leggendaria versione Classic (più comunemente definita "il DS ciccio") e l'apprezzata revisione Lite, una terza variazione sul tema: il Nintendo DSi, nato e concepito per dare alla console della grande N ancora più funzionalità ed ancora più portabilità, seppur con qualche sacrificio.
Ma neanche noi ci accontentiamo facilmente: se Nintendo crea, noi siamo qui pronti a far si che tali creazioni siano esaminate nei loro più minuti dettagli, messe alla prova e spinte al loro limite, a tutto vantaggio della nostra Community. E' per questo che vi chiediamo di mettervi comodi e seguirci in questo viaggio alla scoperta del Nintendo DSi, uscito appena sette giorni fa ed ora qui sul nostro tavolo, pronto a dimostrare il suo valore.
Buona lettura!

Introduzione & Caratteristiche


Annunciato il 2 ottobre 2008 alla Nintendo Conference di Tokyo, il DSi è stato immediatamente identificato come una sorta di successore-non successore del Nintendo DS Lite, la console dei record i cui già citati 85 milioni di unità vendute le hanno permesso di surclassare il GameBoy Advance e mirare dritto allo storico GameBoy; sull'onda inarrestabile delle vendite mondiali, molti reputavano improbabile una nuova revisione, e invece così è stato, con il patron di Nintendo Satoru Iwata che stupì il mondo con la terza macchina della stirpe DS.
Per meglio capire questa console, riportiamo di seguito le caratteristiche salienti, così come indicate dalle schede tecniche rilasciate da Nintendo stessa:

CITAZIONE
  • Nome: Nintendo DSi
  • Generazione: settima
  • Periferiche di input: Touch Screen, pulsantiera a 12 tasti
  • Fotocamere: 0.3Mpx esterna, 0,3Mpx interna, senza flash ed autofocus
  • Memoria: 256 Mbyte di flash interna, supporto a schede di memoria Secure Digital
  • Schermi: due TFT LCD da 3,25"
  • Batteria: agli ioni di litio (LiOn), capacità inferiore alle omologhe DS/DSL
  • Protocolli WiFi: WEP, WPA, WPA2 (sia TKIP che AES)
  • Cifratura: RSA BSAFE™ Encryption Technology
  • Connettività: Opera DSi Browser, Nintendo WiFi Connection, Connettività Wii-DS, DSi Shop

Ad una prima analisi, è stato a tutti evidente come il DSi mirasse, pur con un vistosissimo sacrificio - la perdita dello Slot 2, che ne annientava la compatibilità con il software GBA e con taluni titoli DS che facevano delle periferiche aggiuntive il loro punto di forza, vedi Guitar Hero: On Tour - a conferire alla macchina tutte quelle caratteristiche che, dopo quasi cinque anni, vengono date per scontate dagli utenti della settima generazione dei videogiochi: un browser internet, un riproduttore musicale, una connettività più robusta. A questo naturalmente si aggiungevano alcune grossolane, spesso gravi carenze del modello originale, prima fra tutte l'incompatibilità con standard di protezione wireless avanzati, nonchè il divario instauratosi fra il DS e le sue contemporanee. Chi aveva scorto, nel DSi, un pizzico di PSP ed un pizzico di Wii non è stato certamente smentito. Persino l'interfaccia utente è stata pesantemente ridisegnata, unendo tratti distintivi del Wii, come la struttura "a canali" e la modularità, con la struttura orizzontale e l'aggiornabilità che sono tipiche del portatile di casa Sony; infine, anche l'aspetto online è stato rivisto con l'introduzione di una branca del Wii Shop tutta dedicata alla console. Piacevole, anche se controverso, anche una sorta di ritorno alle origini con l'implementazione di una doppia fotocamera, reminiscente sia della vetusta GameBoy Camera che della più recente CyberShot disponibile come accessorio aggiuntivo sulla PSP, corredata di software integrato per la manipolazione delle foto: nelle speranze di Nintendo, l'uso di diletto si affiancherà a titoli specificamente pensati per l'interazione dell'utente col gioco tramite, appunto, i due obiettivi; ciò comunque si presta a talune ipotesi molto suggestive, che analizzeremo in seguito.

Per l'esame del Nintendo DSi, abbiamo deciso di utilizzare un approccio decisamente differente da quello che applicano ed applicheranno le varie testate di settore ed i media online a tema console: invece di limitarci a rapide osservazioni ed opinioni personali, abbiamo preparato un protocollo di recensione molto più intensivo per la console, nonchè molto più vicino a quelle che sono le situazioni in cui la stessa, effettivamente, si troverà nelle mani di un qualsivoglia utente. Invece dei guanti di velluto insomma, cacciavite e martello: dopo un esame generale minuzioso dell'imballo, della dotazione, della macchina, passeremo ad un esame del sistema operativo e dell'hardware interno, dissezionandoli da un punto di vista sia generale che più orientato all'hacking; la batteria verrà messa alla prova in vari scenari d'utilizzo, passando infine al pettine fino la performance con software DS/DSi, flashcard, connettività, e così via fino alla conclusione, dopo una settimana di utilizzo agli estremi. L'unità di prova che utilizzeremo è un Nintendo DSi mod. TWL-001(JPN), appartenente al primo batch di duecentomila unità prodotto da Nintendo e dunque corrispondente ad un'unità day-one, versione firmware 1.0J con default di fabbrica per tutte le impostazioni. Non daremo un voto univoco, ma ci limiteremo a constatare la performance in vari settori e riportare l'opinione dei recensori, lasciando al lettore il compito di decidere il valore del Nintendo DSi: passiamo dunque senza indugio al nostro tavolo di lavoro.
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Evrain
messaggio Friday 7 November 2008 - 19:35
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Primo Contatto




Come è oramai consueta prassi presso la redazione di GbaRL, sul nostro banco di prova è stata posta la grossa busta sigillata inviataci dai ragazzi di Globaltecno e recapitataci da TNT. Durante la recensione, verranno forniti anche dati di ordine tecnico per quanti di voi opteranno per l'importazione parallela, anzichè per l'attesa del rilascio europeo, previsto per un periodo non meglio precisato dell'estate 2009.
Rimosso l'involucro esterno, ci si presenta una pesante busta foderata contenente la nostra unità di test, assieme a svariati altri accessori che verranno presentati a tempo debito durante questo articolo: una volta rimosso il foglio di carta a bolle entro cui è avvolta, otteniamo finalmente accesso alla confezione del Nintendo DSi



La scatola, in cartoncino impreziosito da una lieve satinatura e di colore predominantemente bianco, misura 23x11,9x3,5cm ed ha un peso complessivo di 548 grammi, il che le conferisce un aspetto elegante e slanciato: in confronto, basti pensare che l'imballo del Nintendo DS Classic risulta avere dimensioni di 22x14,7x6,8cm (versione Nintendogs Bundle, novembre 2005) mentre il Nintendo DS Lite è custodito in una confezione di 20,6x14,2x6cm. Andiamo ora ad esaminare con maggior cura quanto riportato sulle sei facce.


E' immediatamente percepibile un senso generale di estrema sobrietà, eleganza e pulizia grafica, effettivamente non troppo dissimile da quella impiegata da Apple nei suoi prodotti e già presente nel DS Lite; ciò è tuttavia qui portato a pieno compimento, con molti altri influssi che diverranno evidenti man mano che procederemo nella nostra analisi.
Il piano frontale della confezione, dunque quello esposto sugli scaffali, si presenta persino più essenziale di quello con cui si presentava il già citato DS Lite: lo spazio disponibile è equamente sudiviso fra un'immagine della console, appoggiata sul suo fianco sinistro, e del relativo stilo, mentre il logo Nintendo DSi fa bella mostra di sè al centro dell'emispazio destro; il tutto, completato dal familiare marchio Nintendo in tenue sfumatura di grigio, campeggia su fondo bianco splendente, dando un impatto complessivo che reputiamo davvero notevole, ancor di più se confrontato alla prima e piuttosto grossolana veste grafica usata negli anni del DS Classic.
Capovolgendo la confezione, possiamo osservarne il lato posteriore, che risulta anche essere il più importante per via della quantità di informazioni inerenti la macchina che è possibile ricavarne (essendo questa la versione giapponese della console, da qui in avanti si fornirà al lettore traduzione degli elementi di maggior importanza). Nella parte alta, i due angoli sono occupati da una ripetizione dei due loghi già visti sul fronte, ovvero quelli del DSi e della Nintendo a sinistra ed a destra rispettivamente, mentre scendendo lo spazio è nuovamente diviso: i due terzi a destra sono utilizzati per dimostrare l'aspetto della console sia chiusa che a valve aperte, mostrandone quindi anche caratteristiche decisamente nuove come la doppia fotocamera ed i due schermi di più generose dimensioni, mentre il terzo sinistro presenta informazioni riguardo il contenuto della confezione e le caratteristiche del DSi che andiamo ora ad esaminare in dettaglio, data la notevole importanza.


CITAZIONE
Contiene:
  • n°1 Nintendo DSi (bianco) [TWL-001(JPN)]
  • n°2 Stili [TWL-004] *uno stilo è contenuto nella console
  • Alimentatore AC [WAP-002(JPN)]
  • Manuali - 2 volumi
    - Guida Base
    - Guida Avanzata
  • Guida Rapida
  • Manuale di Risoluzione Problemi
Quanto riportato col segno O può essere utilizzato.

O: Cartucce/software scaricabile Nintendo DSi
O: Cartucce Nintendo DS*
X: Cartucce GameBoy Advance

* Il software che necessita di periferiche aggiuntive da Slot 2 e recante la dicitura «peripheral equipment and software necessary» non può essere utilizzato (DS Face Training, Slide Adventure: Mag Kid, Nintendo DS Browser)
* Non è possibile sfruttare la funzione di interfaccia con titoli GBA nei giochi che la supportano

Le indicazioni fornite all'acquirente sono curiosamente scarne se confrontate ad altre macchine da gioco: in fondo, si tratta di un semplice elenco di quanto si trova nella scatola più brevi note di compatibilità. Questo è certamente vero, ma consente anche di fare ipotesi molto interessanti. Portiamo all'attenzione del lettore soprattutto il corposo corredo di manualistica che, come avremo modo di vedere più avanti, è decisamente abbondante e spiega in maniera davvero minuziosa ognuna delle funzioni di cui la macchina è dotata, nonchè la saggia scelta di indicare a chiare lettere cosa è compatibile e cosa invece non lo sia; è con una punta di divertimento che notiamo il diffuso utilizzo che Nintendo ha fatto degli asterischi nel parlare del DSi, ma effettivamente la rimozione -si noti, solo nominale, come approfondiremo in seguito- dell'hardware GBA ha posto un buon numero di "eccezioni" all'effettiva compatibilità col parco titoli attuale. Concludiamo indicando che il codice identificativo della confezione della console è TWL-S-WA, continuando la tradizione Nintendo di assegnare un ID a praticamente qualsiasi cosa, dai laccetti ai manuali, ma stranamente abbandonando quel NTR che da sempre ha contraddistinto la linea DS.


Girando la scatola, diamo ora un'occhiata a quanto è riportato sui due lati, a cominciare da quello sinistro, che recita quanto segue:
CITAZIONE
Avviso importante ai consumatori
Questo prodotto permette di utilizzare delle Schede di Memoria SD (vendute separatamente).
ATTENZIONE: Tenere le Schede di Memoria SD fuori dalla portata dei bambini.

Prima dell'uso, consultare attentamente il manuale di istruzioni.

Parental Control (Controllo Genitori) è disponibile su Nintendo DSi.
Consultare il manuale di istruzioni per maggiori informazioni.

Questo lato, che reca stampati nella sua parte destra i loghi propri della batteria LiOn, del sistema di cifratura BSAFE™ di RSA e degli standard di sicurezza giapponesi (analoghi ai nostri CE e GS), non fa altro che aggiungere altre (si, è possibile andare oltre) indicazioni per la sicurezza del consumatore, in questo caso limitatamente all'utilizzo delle memorie esterne e della Protezione Contenuti, caratteristica molto pericolosa per chi non mastica il giapponese come vedremo in seguito.

Per quanto concerne il lato destro, riportiamo come al solito la traduzione delle diciture:
CITAZIONE
Il software potrebbe non funzionare in maniera corretta nel caso di utilizzo di dispositivi non autorizzati da Nintendo.

Avvertenze per lo schermo LCD
Gli schermi LCD sono costruiti con una particolare tecnologia e potrebbero presentare dei pixel che rimangono permanentemente accesi o permanentemente spenti, ma ciò non implica un malfunzionamento.

[omissis]

Come vedete, abbiamo omesso le indicazioni di copyright poste nelle ultime righe. La parte più interessante di questo lato è la prima dicitura che, in una chiave di lettura un pò lata, potrebbe essere un sottile insinuare all'uso, dilagante anche in Giappone, delle flashcard, ma anche dei vari accessori di terze parti, anch'essi diffusissimi; viene anche portato alla luce il problema dei dead/stuck pixels, vera croce dei primi DS Lite, che a quanto pare potrebbero non venire considerati parte della garanzia, sotto certi limiti, come del resto già succede.


Le sottili fasce che costituiscono i lati superiore ed inferiore sono, forse volutamente, le più scarne in assoluto, tant'è che vi è ben poco da descrivere. Il lato superiore è quasi completamente bianco, presentando solo una ripetizione del colore della console all'interno - cosa un pò inspiegabile, visto che era già stato menzionato sul lato destro e reso ovvio dalle immagini sul fronte e sul retro, ma Nintendo sa essere astrusa come nessun altro! - ed il codice a barre, mentre il lato inferiore reca la variante viola del logo DS e la linguetta di apertura della confezione, che utilizzeremo immediatamente per accedere al contenuto.




Se la sfida più grande di un viaggio è riuscire a far stare tutto in valigia, il DSi non condivide certo questo problema: aprendo l'aletta, la scatola appare chiaramente studiata con attenzione, avendo cura di poter stipare tutto il corredo di accessori e manuali senza per questo dover rinunciare all'eleganza delle dimensioni contenute o far ricorso alle (orrende) volute in cartone impiegate nei DS di prima generazione. Avvolto e protetto in una busta di plastica trasparente, troviamo immediatamente il corredo cartaceo della console, di cui daremo più attenta descrizione più avanti, mentre sollevandolo si accede al fondo della scatola dove, ripartiti grazie ad un sistema di rilievi separatori (o, in gergo, interfalde) troviamo gli scomparti per l'alimentatore (a sinistra, chiuso, visibile aperto nella terza immagine), il secondo pennino (in alto, si noti la fascetta in cartoncino che lo mantiene al suo posto), il Nintendo DS (in basso avvolto in un sacchetto in schiuma di poliuretano. Dettaglio piuttosto simpatico, visibile nella quarta immagine che vi proponiamo, è come ogni compartimento rechi disegnata, sul fondo dello stesso, l'immagine del suo contenuto, utile ai più distratti per riporre il tutto o semplicemente per sorridere un pò.


Vi abbiamo più volte anticipato come la quantità di carta allegata al DSi sia piuttosto notevole, ed ora ve ne daremo prova sfogliando uno per uno i libricini contenuti nella busta e che potete vedere nelle immagini soprastanti. Chiusi in una busta trasparente troviamo, come mostrato nell'immagine e procedendo in senso orario dall'alto in basso, la Guida alla Risoluzione Problemi, il Manuale Base, il Manuale Avanzato, la Quick Start Guide e due altri elementi che andremo subito a prendere in esame.


Continuando la -a volte ossessiva- tradizione di Nintendo per le avvertenze al consumatore, troviamo a sinistra un fogliettino di carta gialla recante avvertenze relative al corretto bilanciamento del volume in relazione alla funzionalità di cattura vocale del DSi: il minuscolo forellino del microfono, come vedremo, è posto poco più a destra della sua posizione nel DS Lite e soggetto a riverbero se il volume delle casse è troppo elevato; le soluzioni suggerite sono quanto di più ovvio ci si potesse aspettare, ovvero abbassare il volume oppure utilizzare un paio di cuffie/auricolari. Molto più interessante, ma anche un pò deludente, il foglio dedicato al Club Nintendo, lo storico sistema di community e fidelizzazione della casa di Kyoto, è un passo indietro rispetto al cartoncino di un tempo, ma effettivamente non crediamo molti faranno caso alla differenza, preferendo invece leggere subito il codice per i Punti Stella sottostante (che abbiamo oscurato per ovvie ragioni).




Passiamo ora alla Quick Start Guide: questo gigantesco pieghevole riporta, in maniera (molto) stringata e con abbondante corredo di immagini, tutte le funzioni principali del Nintendo DSi. Sebbene le icone sul fronte siano una ripetizione di quelle effettivamente usate nel firmware interno, siamo indecisi se citare le Acekard o la PlayStation Portable come fonte di ispirazione, ma francamente scommetteremmo su una sorta di sarcastico richiamo alla seconda da parte di Nintendo! Il primo e l'ultimo logo non sono utilizzati all'interno del sistema operativo, mentre i seguenti (in ordine) sono impiegati per i "canali" della fotocamera, del lettore musicale, del DSi Shop, del Download Play, della Pictochat, del Configuratore. La prima pagina illustra, sinteticamente, i sei passi che contraddistinguono la personalizzazione della console durante la prima accensione, seguito da una generica guida alla gestione della fotocamera; capovolgendo il foglio, sono riportate le indicazioni su come avviare un gioco DS, una spiegazione delle varie voci della dashboard (fotoritocco, configuratore e riproduttore musicale, per la precisione) ed infine le indicazioni sulla funzionalità di soft reset, finalmente prevista di base.


Questo breve manuale, di appena 24 pagine, delinea in sette capitoli tutte le funzionalità di base del DSi, in maniera più strettamente legata all'hardware che al software. Per essere più precisi, il primo capitolo elenca e descrive le varie parti di cui la console si compone, il secondo è invece un corposo elenco di cosa non fare nell'utilizzo e nella manutenzione del DSi, e prevedibilmente si estende per quasi venti pagine; infine, vi sono utili spiegazioni sul volume, la luminosità degli schermi e su come effettuare operazioni avanzate come la rimozione e sostituzione della batteria. Chiude il tutto una esaustiva scheda tecnica della macchina.


Ben diversa la questione per il voluminoso Manuale Avanzato, che si estende per ben 80 pagine! Con minuzia di particolari, vengono descritte tutte le funzioni del DSi, con pagina 6 interamente dedicata alla questione compatibilità: vengono elencati i software con cui, causa mancanza di cartridge slot (lo Slot 2, per intenderci), la macchina non è compatibile. Essendo questa un'unità giapponese, manca clamorosamente di Guitar Hero: On Tour e Decades, che supponiamo verranno aggiunti nella revisione occidentale. Altra novità che desideriamo segnalare è come, nel firmware, sia stato incluso nativamente un menù di configurazione della Nintendo WiFi Connection, spiegato in dettaglio nella seconda parte del manuale assieme a come impostare l'USB Connector, elemento che passeremo al pettine fino più un là.

Un ennesimo dettaglio simpatico sono le illustrazioni usate da Nintendo nei suoi manuali: infatti, ad un baldo ragazzino intento a giocare col suo DSi, si aggiunge un arzillo vecchietto, completo di fascia e kimono, desideroso di divertirsi - o combinare guai, a seconda della situazione.


A completare la manualistica che toccherà sorbirsi è forse il libello più utile in assoluto: se dall'esterno la Troubleshooting Guide sembrerà solo la solita raccolta di ovvietà prima del tagliando di garanzia, all'interno le cose cambiano radicalmente. In venti pagine, è delineata la soluzione a tutti i problemi più comuni che possono sorgere durante l'utilizzo, con inoltre un completissimo elenco dei codici di errore che verranno restituiti dalla macchina durante, ad esempio, le operazioni legate alla connettività wireless, evitando di doverle spulciare dal sito Nintendo come è comune pratica oggi. Da sottolineare anche una delle pagine più importanti, ovvero quella relativa al Parental Control, o blocco dei contenuti; pericolosa per chi dovesse decidere di importare la console a causa di una funzione che esamineremo più avanti.


Terminata la fase di lettura, possiamo finalmente prendere in mano gli accessori che ci vengono forniti a corredo, a cominciare dall'alimentatore. Alle solite, questi è stato completamente ridisegnato, seppur in un modo che, in tutta onestà, non fa rimpiangere l'originale neanche un pò; dal design estremamente compatto e con una tensione in ingresso di 100-120V, l'adattatore risulta maneggevole e leggerissimo, facilmente impugnabile con una sola mano. La caratteristica di rilievo è data proprio dalla sua portabilità, accentuata da una scelta ingegnosa, ovvero quella di rendere le lamelle della spina retraibili nel corpo dell'alimentatore stesso semplicemente ruotandole verso sinistra; allo stesso modo, per porle in posizione di carica è sufficiente appoggiare il polpastrello nell'apposito incavo e ruotare verso destra fino al secondo scatto. Questo piccolo trucco consente di salvaguardare i contatti e di risparmiare quei due o tre centimetri che invece l'adattatore classico sfrutta, come è evidente dalle immagini successive.




Nota dolente per chi sperava di riciclare il proprio alimentatore, lo spinotto è stato modificato, risultando a tutto dire molto, molto simile ad un regolare ingresso ExtUSB come se ne trovano nei palmari di ultima generazione. Possiamo immaginare che questo design sia correlato alla generale diminuzione delle dimensioni del DSi, nonchè della capacità della sua batteria. Per completezza e per dare un'idea migliore dell'oggetto, abbiamo posto a confronto un caricabatteria classico con il nuovo modello, cosa che evidenzia subito quanto abbiamo detto sin'ora.


Soffermandoci brevemente sullo stilo, notiamo immediatamente come il trend di "ingigantimento" cominciato col DS Lite raggiunga la vetta nel DSi: lungo ben nove centimetri e decisamente spesso, assicura una presa solida ed efficace, con l'estroflessione visibile in cima che svolge la duplice funzione di bilanciarlo e di fermarlo in sede quando inserito nel corpo macchina.

Dopo tanto parlare di manuali ed accessori, arriviamo finalmente al "succo" del nostro articolo: cari lettori, il Nintendo DSi.


La console misura 14x7,5x2,3cm e pesa appena 212 grammi, ponendosi dunque ad una lunghezza lievemente maggiore rispetto al DS Lite, ma risultando comunque più maneggevole e leggero dei suoi predecessori; al tatto, il DSi risulta solido e robusto, con solo appena lievi scricchiolii provenienti in maggior parte dal vano della batteria che, come vedremo, è la parte più debole dell'intero guscio. La scocca non presenta l'aspetto satinato visto nel DSL, bensì una rifinitura ruvida a grana fine che si estende all'intera struttura, piacevolissima al tatto ma che ci lascia qualche dubbio sulla sua capacità di resistere ad un uso prolungato - e di conseguenza a sporco e sudore. Ciò non toglie che il primo impatto è spiccatamente favorevole, grazie anche alla pulizia del design ed alla già citata solidità, anche se rimpiangeremo il logo sulla valva superiore.


Andando ad esaminare proprio la faccia superiore della console, notiamo come la cerniera di unione fra i due schermi ricalchi fedelmente quella utilizzata nel DS Lite, con i margini arrotondati fra cui si estende il perno; l'angolo sinistro reca le tre fessure dei LED di stato, altro piacevolissimo dettaglio che prenderemo in considerazione parlando dell'aspetto interno. La scocca è completamente liscia, perdendo dunque loghi e rilievi di ogni sorta, interrotta solamente dalla fotocamera e suo "flash", posti nell'angolo inferiore destro: il sensore, da appena 0,3 Mpx, è grande appena una capocchia di spillo ed è circondato da un disco di plastica lucida nera che agisce da collettore (supponiamo per migliorare la qualità di scatto, comunque esigua) ed è affiancato da una minuscola lampadina LED di colore cangiante che funge ben poco da flash e più da veniale luce d'ambiente, efficace comunque solo a distanze molto ravvicinate o in condizioni di buio più o meno totale.




La faccia posteriore del DSi ha subito i cambiamenti maggiori senza dubbio, venendo ridisegnata da zero. Sparita la grossa etichetta adesiva posta al centro, ora le informazioni pertinenti alla console e i marchi di copyright sono marcati a rilievo direttamente sulla scocca, con in basso un'etichetta adesiva plastificata che riporta codice a barre e seriale dell'unità, oscurato nell'immagine soprastante ma che, possiamo affermare, è completamente diverso dalla nomenclatura utilizzata sino ad ora.
Il margine superiore reca stampate le indicazioni pertinenti allo Slot 1 ed all'ingresso alimentazione, rimaste identiche dai precedenti DS, mentre due piedini in gomma delimitano la fessura dell'ingresso cartuccia e fungono da piani d'appoggio; è forte il disappunto per questa scelta di Nintendo, poichè non è assolutamente nostra opinione che due soli piedini, coadiuvati da minuscole sporgenze sferiche ai due angoli inferiori della console, siano sufficienti ad attutire eventuali urti che potrebbe ricevere mentre la si appoggia su di un tavolo. Il margine sinistro reca la profonda incavatura da utilizzare per l'estrazione dello stilo, di notevole lunghezza come abbiamo già visto, mentre il quarto destro della scocca è interrotto dalla cover del vano batteria.
Ed ecco arrivare un'altra tirata d'orecchi a Nintendo: il design di questo coperchio è a dir poco orripilante. Come potete notare, due minuscole viti a stella bloccano una sottilissima lamina di plastica, che dunque tende ad incurvarsi facilmente per la mancanza di un fermo al centro. Il risultato? In una parola, scricchiolii a non finire! Segnaliamo anche la a dir poco pessima qualità delle suddette viti, di cui l'inferiore era già parzialmente danneggiata, al punto che ci è impossibile riuscire a rimuoverla; allo stato attuale delle cose, ci sentiremmo quasi nella situazione di consigliarne la sostituzione con un ricambio più solido, di terze parti, non appena possibile.
Concludiamo segnalando la posizione delle viti per il disassemblaggio della scocca, poste sotto i piedini in gomma e entro due forellini nel quarto sinistro di questa faccia.




Non vi è molto da dire sulla faccia inferiore della console: tolto, tristemente, lo Slot 2, tutto ciò che rimane è il jack delle cuffie (adatto al comunissimo spinotto da 3,5mm) e quello del microfono (proprietario), desolatamente lasciati soli dopo che il controllo volume è stato spostato sul lato sinistro. Proprio quest'ultimo è un piccolissimo rocker (o tasto a bascula) per l'aumento e la diminuzione del volume, di cui il firmware riconosce un range di quattro spostamente: in pratica, il volume è preimpostato in quattro livelli, che commenteremo più avanti.
Il lato superiore non mostra niente di troppo atipico, se eccettuiamo lo spostamento deli due tasti dorsali L e R sulla metà corrispondente alla valva inferiore del DSi, mentre precedentemente si estendevano anche sull'area appartenente alle cerniere; certo, questo è direttamente collegato con la loro lillipuziana dimensione, forse un pò problematica per chi ha dita più tozze. I tasti riportano anche l'immagine di una fotocamera, essendo collegati, come vedremo, ad una scorciatoia del firmware per l'uso della stessa.




Il discorso cambia non appena invece appoggiamo il DSi sul suo lato sinistro ed esponiamo il destro, reso importante dalla presenza sia del pennino (a sinistra) che dello Slot SD (a destra), vera grande aggiunta di questa console rispetto alle varianti che la precedono e su cui ora andiamo a soffermarci. Al contrario di quanto abbiamo visto su cellulari e palmari, questi è un vero e proprio coperchietto, molto elegante ma anche progettato un pò frettolosamente a tutto dire: un piccolo incavo sul margine superiore permette, avendo unghie abbastanza lunghe e sottili, di sospingere in avanti la chiusura che, scorrendo su tre raggi in plastica morbida, libera lo slot; ovviamente plastica morbida implica massima cautela onde evitare rotture (secondo noi molto probabile dopo strappi anche di media forza) e liberare lo slot significa esporne appena una fettina. Con somma irritazione, notiamo che la linguetta di plastica continua ostinatamente a volersi richiudere da sola, costringendoci a fare i salti mortali per spingere la memoria sin dentro il suo alloggiamento, e viceversa per rimuoverla. Avremmo preferito un sistema a perno, o fermi in gomma, e possibilmente anche qualche millimetro in più di ampiezza dello slot che, ora come ora, rende l'inserimento e l'estrazione della memoria un vero tormento, peggiorato dalla mancanza di un vero e proprio binario interno, con la conseguenza che la scheda può benissimo non inserirsi perchè storta.
Aggiungiamo anche che, sebbene solo le Secure Digital siano riportate come compatibili, vanno benissimo anche le "vecchie" schede MMC (MultiMedia Card) usate in alcuni vecchi modelli di cellulari.


Aperto il DSi, chi ha già utilizzato la variante Lite non troverà molto di diverso, ma chi effettua il salto dal Classic siamo sicuri dovrà recuperare la mascella dal pavimento: a campeggiare immediatamente sono i due mastodontici schermi da 3,25", rubando completamente la scena a tutto il resto. Un elemento che abbiamo notato è la finezza complessiva dei fori della scocca da cui fanno capolino casse, microfono e fotocamera, molto sottili e definiti, decisamente più piacevoli di quanto si era visto nel Lite. Certo le novità non si fermano qui, ma andiamo con ordine.


La metà superiore ospita il TFT LCD non tattile e le due casse, con i fori spostati verso il basso e di forma ellissoide. Per piacevole che ne sia il design, lo svantaggio rispetto al graticolo finora utilizzato è che è facilissimo intravedere gli altoparlanti, potendo prevedere quanto facilmente la polvere possa annidarsi in questi minuti spazi. Lo schermo pare sia stato privato invece delle basse scanalature di contorno che costringevano molti giocatori (compreso lo scrivente, ndr) ad una certa attenzione nella frequenza della pulizia.
Il difetto invece, passando all'esame della metà inferiore, non è stato rimosso dal touchscreen: enorme, lussuoso, dotato di non quattro ma cinque livelli di illuminazione, è ancora incavato in una finestrella dai margini rilevati, forse utile a delimitare l'area di gioco ma un vero deposito di pulviscolo e sporcizia assortita! Insomma, non è il caso di buttare i cotton fioc imbevuti di antistatico, almeno per il momento. Ai lati troviamo i consueti pulsanti di controllo, con a sinistra il D-Pad (o croce direzionale, se preferite) ed a destra i soliti ABXY di SNES-iana memoria, lievemente più piccoli di quelli del Lite. Grande nuovo arrivato, in basso a sinistra ed a ridosso del touch screen, il tasto d'accensione (POWER), tanto bistrattato nella sua forma scorrevole, tanto amato in quella classica: passa da un rettangolino nero nel Classic ad una semisfera analoga a quella di START e SELECT -posti invece dalla parte opposta del touch screen- che raddoppia di funzione come "reset", consentendo di tornare rapidamente alla dashboard a patto di perdere i progressi nel gioco o comunque i dati dell'applicazione corrente. Quest'ultima funzione ha in effetti delle conseguenze davvero utili, che specificheremo parlando del firmware.


La cerniera, nella sua parte centrale, è forata in due punti, con a destra il forellino del microfono, mentre a sinistra si nota una profonda infossatura circolare (che fa le veci del dischetto nero visto prima sul lato esterno) dove si trova la fotocamera interna, sempre da 0,3 Mpx senza flash nè autofocus, fotocamera che siamo pronti a scommettere è destinata, oltre che per svariati giochi e giochini, anche a quel fantomatico SkypeDS che rappresenterebbe un'altra palese sfida a PSP.
Ma ad essere veramente incantevole, secondo noi, sono i tre LED contenuti nell'angolo sinistro della cerniera, decisamente più funzionali di quelli di cui i DS attuali sono equipaggiati. A sinistra è presente l'indicatore di attività WiFi, di colore arancione e che può assumere due stati:
  • spento: scheda wireless disattivata e spenta
  • acceso: scheda wireless attivata ed accesa
  • pulsante: trasmissione dati
Niente lampeggiamenti dunque, ma un'elegante e tenue pulsazione che, specialmente per il terzo LED, è semplicemente affascinante. In ogni caso, il secondo indicatore è di colore arancio-rosso e rappresenta lo stato dell'alimentazione, rosso se in carica, spento se scollegato o dopo carica completata. Infine il LED principale, a destra, indica lo stato della console: blu brillante se accesa, blu pulsante in modalità standby (a coperchio chiuso), assume colori differenti per indicare lo stato di carica della batteria:
  • blu: batteria fra il 100% e il 40%
  • rosso: batteria fra il 39% e l'11%
  • rosso pulsante: batteria fra il 10% e l'1%
Apprezziamo, oltre alla scelta stilistica, anche quella di rendere più chiari ed esaustivi gli indicatori luminosi, cosa che molti di voi indubbiamente apprezzeranno.




Concludiamo questo nostro esame preliminare con una carrellata di immagini di confronto con il DS Classic, andando poi a preparare il DSi per la prima accensione ed i test di utilizzo.
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