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Versione completa: Il piacere di giocare
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ulaula
Più che altro il tempo, quello manca sempre.
46 anni, vissuti modestamente, senza troppe concessioni, come tutti, ma forse anche meno, ma va bene cosi, passioni 2: musica, di cui sono anche produttore (trance, uplifiting, progressive), videogiochi, questo per colpa di un certo regalo chiamato "amiga 500", perché non ho mai frequentato assiduamente sale giochi.
Quindi facendo un calcolo oramai sono "troppi" (in senso ironico) anni che gioco con i videogiochi.
Mi ricordo che quando leggevo riviste come The Games Machine, internet era ancora considerato "una luce in fondo al tunnel", i miei occhi uscivano fuori dalle orbite per ogni titolo annunciato, di cui allora si vedevano solo delle semplici foto, neanche video come è ora, e godevo nell'aspettare il gioco nelle mie mani da nerd in erba, per poi gioire davanti a sprite in movimento, senza fare caso a grafica, colori, risoluzioni, ecc....
IO VOLEVO GIOCARE, e se il gioco era della tipologia che piaceva a me (vaffanculo Turrican 1,2,3 ci ho lasciato la pubertà), tipicamente action, spara spara, et simili, io giocavo, giocavo, giovavo, e pensavo a giocare, complice del fatto che più di 2 e 3 giochi all'anno non si poteva, e quindi me li dovevo godere per forza.
Poi si cresce, con te cresce la tecnologia, crescono le esigenze, ma le passioni rimangono quelle, e grazie al fatto di lavorare ed essere economicamente indipendente, il tutto si triplica e si sovradimensiona: titoli a metà, titoli ancora da aprire, titoli presi ma non piaciuti, insomma un bel casino.
Negli ultimi tempi cerco sempre di informarmi su i titoli che mi interessano di più, scartando quelli che non mi danno nessun tipo ti appetibilità, e quindi valutare al meglio l'acquisto oppure no, poi si sa le ciambelle non tutte riescono con il buco.
Ed è qui che secondo me incomincia a vacillare l'equilibro passione-voglia- tempo, che uno tenta sempre di tenere in equilibrio, ma che poi cade farraginosamente nel vuoto, in quanto la vita reale e ben diversa da quello del nostro mondo.
E allora si incomincia a cercare il "meglio", sempre e solamente il meglio, come l'assoluto, come il "tutto" che ci risolva il problema, magari non ci piace, "si ma è un capolavoro".
Cosa si sta cercando in un videogioco???
Io ha 14-15 anni, avevo la bava e stupore, a 46 anni uguale, forse perché ancora il bambino mi è rimasto nell'anima, oggi a 14-15 anni hai l'iphone!!!
Attenzione non lo considero un male, ma solo se fai capire al 14-15 enne di turno CHE COSA HA IN MANO, il valore, di quello che si possiede.
Esce The Order 1886: "e ma non gira a 60fps, e cavolo ma è solo tsp, è corto, c'è un down-grafico...............cosi come si commentato le partire al bar, tutti professionisti del campo da pallone e poi non sanno neanche come si legge un sms.
Mi chiedo perché??? Perché perdersi in queste cose, che possono essere legittime fino ad un certo punto, ma non fondamentali, io non posso credere che la gente compra un gioco che non gli piace solo perché la stampa lo annovera, o "il mio amico mi ha detto che e figo".
Assassin's Creed potrà essere la saga più bella del mondo, a me non interessa, e non ne ho giocato neanche uno (solo il primo per capire le dinamiche, non mi è piaciuto, quindi.....), eppure fa parte della tipologia di giochi che a me interessa. La grafica migliore? chi se ne frega.
Perché spalare ***** di continuo su una cosa che non ti interessa, volta pagine e vai avanti.
Perché "il figo" a tutti i costi, viene messo davanti alla propria personalità. Non c'è più figo di essere se stessi in un mondo dove siamo tutti automi.
Io compro un gioco perché lo voglio giocare, non perché fa figo.
E The Order 1886 mi sta piacendo, io sono fatto cosi, e non me ne vergogno, gli altri li lascio li a pensare nel loro mondo.
CapRichard
Ah beh, gusti, The Order 1886 è la sagra della mediocrità per me in tutto tranne che nella cura maniacale nell'aspetto tecnico e per qualche verso artistico.
Anche se alcune scelte stilistiche non le condivido molto, il film grain non mi piace, così come il DOF aggressivo quando si entra in copertura, esattamente come il letterbox (mossa intelligente per ridurre la risoluzione di rendering a 1920x800, invece che a 1920x1080, salvandosi ben il 25% di pixel da elaborare), cosa che a me da fastidio e riduce l'immersione.

Poi uno per certi versi proietta parte dei gusti personali sulle cose che gli piacciono in potenza e quando queste si dimostrano essere al di sotto delle proprie aspettative ed idee, si tende ad andare in modalità spalamerda molto facilmente, io sono uno che ogni tanto se ne esce con dei giudizi estremamente cattivi, specialmente per la scelta di alcune parole, ma è anche naturale con i videogames che sono prodotti che hanno due aspetti fortemente in contrasto tra di loro: uno tecnico ed uno artistico. Uno fatto di 0 ed 1 discernibili in modo oggettivo, l'altro fatto "of passion", che risuona in modo diverso da persona a persona e questo aspetto duale si presta tantissimo a critiche di ogni genere.
Alla fine il "non ti curar di loro ma fujetenne" (si licenza artistica qui) funziona qui come in ogni modo, ma non c'è nulla di male di criticare un qualcosa che anche ci piace.
Snakefabri
La cosa brutta di questa "epoca" è che siamo veramente giunti al capolinea credo e non parlo solo di videogiochi. Non riesco a sopportare quel dover sempre e comunque dire la propria opinione messi avanti ad un PC. Talvolta mi soffermo più a leggere i commenti delle notizie che le notizie stesse perchè mi divertono moltissimo. Prendete per esempio Multiplayer.it noto una certa idiozia in chi si butta nella mischia per commentare e voler creare PER FORZA polemica. Ma come M.it ce ne sono altri milioni...
Purtroppo questi sono i lati negativi di quel favoloso mondo social dove il voler per forza trovare un modo per comunicare, certe volte spinge l'idiozia a livelli sovrumani.
Ebbene si, anche io ne faccio parte, però a 23 anni sono giunto alla più grande conclusione possibile VIVI E LASCIA VIVERE. Come dici anche tu ho dovuto chiudere anche io i rubinetti perchè per forza di cose le esigenze ad una certa età diventano altre e quindi mi tocca scegliere il meglio ma non per questo perdo le giornate a criticare il lavoro di altri che non m'interessa. The order 1886? Non m'interessa amen! Non lo compro e finisce la storia. E questo ragionamento vale per tutto il resto. Ancor di più Assassin's creed,ho acquistato titoli della serie fino ad AC3 una volta finito ed una volta arrivato alla conclusione "ehi ti stanno prendendo in giro con questo gioco" ho smesso di comprarlo ed ogni volta che vedo nuovi titoli della serie giungere sul mercato mi sento contento per la mia scelta. Ma questo non mi spinge al dover per forza criticare il prodotto e a trasformarmi in un cosiddetto "hater" non c'è mossa migliora che non comprare il prodotto per far del male alla SH, anzi se proprio dobbiamo dirla tutta le stesse critiche talvolta non fanno altro che aumentare l'attenzione sul prodotto. Fondamentale il grande problema è che questi bambini o meglio ragazzini hanno avuto la fortuna (forse non è una vera e propria fortuna) di nascere in un'era come questa in cui a 3 anni ricevi il primo tablet per regalo di natale quindi è inevitabile che l'utenza del nostro sacro mondo dei videogiochi sia invasa da persone immature. Forse anche io a 9 anni con una connessione internet ed uno smartphone sarei stato uno dei tanti però ho avuto la fortuna di nascere un po' prima e proprio per questo forse riesco ad apprezzare il poco che ho e riesco a fregarmene del tanto che non mi piace. Ovviamente sia chiaro non faccio di tutta un'erba un fascio ci sono persone e persone, ad esempio in questo forum ho trovato solo gente matura che non mi ha mai fatto sorgere il dubbio dell'età.
Card N'FoRcE
Fatico a comprendere l'oggetto di discussione preciso del topic, sinceramente.

Ciò che cerco in un videogioco è innanzitutto il coinvolgimento, che si può tradurre in combinazioni diverse di divertimento, senso di sfida, frustrazione, soddisfazione, emotività e chi più ne ha più ne metta. Ho apprezzato, apprezzo e sicuramente continuerò ad apprezzare titoli di tutti i tipi e budget che soddisfano quella voglia di coinvolgimento di cui sopra. Gioco i Grand Theft Auto, Pokemon, Smash Bros, Mario Kart e l'occasionale CoD in compagnia così come Ghost Trick, Ace Attorney, Etrian Odyssey, Okami e Journey (con l'occasionale guilty pleasure tipo Izuna) senza farmi alcun problema.

Però ammetto di essere probabilmente uno di quelli che tu definisci "commentatore da bar", nel senso che dopo tutti questi anni che l'industria ha passato ad affinarsi, mi aspetto che alcuni traguardi tecnici del settore vengano mantenuti e non sbolognati come moda dell'hater momentaneo (vedasi il dibattito 30vs60 fps) inventando argomentazioni che non stanno né in cielo né in terra come "l'occhio non percepisce la differenza tra 30 e 60fps" invece che motivazioni serie.
Forse l'unica differenza è che non mi metto a rompere le scatole in giro ma limito i discorsi solo alla presenza di amici invece di intasare internet di polemiche. Preferisco giocare a ciò che mi soddisfa invece che lamentarmi troppo di ciò che non lo fa.

Quando vedi tutti gli articoli degli ultimi mesi (forse ormai anni) che continuano a prenderci in giro con neologismi tipo "esperienza cinematica" per giustificare tagli ingiustificabili a traguardi tecnici (la ragione non mi interessa, sono tagli che non dovrebbero esserci e basta) o insulti del tipo "i fan di DMC sono dei bambini che piangono per il colore dei capelli di Dante" quando il gioco è mediocre rispetto ai predecessori, cosa ti chiedi tu?
ulaula
CITAZIONE (Card N'FoRcE @ Friday 20 February 2015 - 15:45) *
Preferisco giocare a ciò che mi soddisfa invece che lamentarmi troppo di ciò che non lo fa.


Invece hai perfettamente capito cosa volevo dire in nel post!!!
In una riga, tutto il concetto.
mordred
I tempi cambiano, in peggio o in meglio dipende dai punti di vista ma se c'è un' "ambiente" conservatore come pochi credo sia proprio quello dei videogiochi, ci si lamenta sempre di come era prima, di quanto le cose fossero più semplici e via discorrendo ma questa difesa del passato coincide con la propria infanzia che per forza di cosa a lungo andare si tende a mitizzare, cosa che succede per tutte le generazioni che vanno succedendosi, ognuno rimpiange i bei tempi andati lamentandosi di quelli attuali, compatendo i nuovi arrivati che non potranno mai capire come fosse l'epoca d'oro che non hanno vissuto (cosa che puntualmente faranno loro)
Trovo la cosa abbastanza naturale ma al contempo un po' seccante, le possibilità che offre oggi il mercato videoludico sono infinite per cui non si ritrova in quelle che sono le 'mode' del momento così come le critiche non ha che rivolgersi a quei segmenti dell'offerta che rispondono alle sue esigenze, ciò che pensa/urta/scandalizza gli altri lo si lasci agli altri (non voglio nemmeno considerare tutto l'hate che gira ultimamente)
paki-san
Dipende molto da cosa si intende per conservatore. Essendo prossimo agli enta, ha vissuto l'era 16 bit fino a quella odierna. Le ciofeche c'erano allora, ci sono oggi, le diatribe tra i possessori c'erano, e ci sono. Quello che. è cambiato, è il numero dei giocatori. Ricordo che avendo io il Mega Drive, era un isolato caso, c'era il possessore del Nintendo, ma eravamo pochi a videogiocare. Al nuovo millennio, con l'avvento della globalizzazione, internet, Playstation, si è avuta una democratizzazione dei videogame. E quindi un livellamento verso il basso. Ad oggi, sono pochi i giochi ben fatti. I titoli con maggior budget cercano il colpo d'occhio, ma trasudano poca cura.
Magari si mitizza l'infanzia, ma i titoloni dell'epoca erano i Sonic, i Mario, i Final Fantasy, i Resident Evil,gli Shenmue, Skies of Arcadia, Mario 64, oggi abbiamo Unity (!?!),Destiny,Watch Dogs, titoli che paragonati ai nostri sacri non offrono molte emozioni . lI piacere di giocare ai titoli che danno qualcosa, i titoli di oggi, quando finiti, li rivendi e amen. Ci sono delle eccezioni oggi, ma sono mosche bianche, il piacere di giocare sta sparendo, sacrificato al solo introito.
AxL
@paki-san quanta verità nell'ultima frase.... Mi hai fatto salire un brivido sad.gif
fazzula
Io quest'anno divento un quarantenne... E gioco da sempre. Ho tutte le console possibili e immaginabili ma sono sempre alla ricerca della pace dei sensi. Sono d'accordo con tutto quello che avete detto.. Abbiamo perso il filo ormai.
E difatti con alien nel Xbox One, destiny nella ps4 e captain toad nel wiiu sto giocando ( intendo giocando come quando avevo 20 anni) a majora mask e al CPS 2 e NeoGeo sulla shield... E sono felice.

Non so... Ormai solo il retrogaming mi salva il cervello da tutte le manfrine di frame e risoluzioni che ci inondano tutti i giorni.
E non è il solito discorso che prima i giochi erano più belli...
Solo che quelli nuovi si portano dietro troppo hype e console war. E io avendo poco tempo non lo voglio sprecare.

Bloooood
SuperPokemonFan
Sinceramente, da 16enne(sono un bambino praticamente,rispetto a voi)non mi piace affatto quest'espansione del mercato videoludico.Oggi si gioca spesso per moda,esattamente come accade con la musica,si gioca a roba commerciale perchè è figa.Ormai i titoli che escono in occidente non sono di alta qualità(con eccezioni,ovvio)ed è ovvio che quasi tutti sono commercialate.Commercialate non vuol dire bassa qualità automaticamente,ma ormai pochissimi riescono a fare qualcosa di qualità che sia fatto anche per vendere,mi viene in mente Nintendo.Strano che rimpianga il mercato di qualche anno fa,non avendoci vissuto laugh.gif
Dico occidente perchè mi sembra che gli sviluppatori jap riescano ancora a produrre abbastanza opere di qualità(ultimamente,giocando a vari titoli only-jap,ho avuto la conferma che non tutti sono me*da perchè fatti specificamente per giapponesi):ma il mercato lì è purtroppo in declino.
Poi opinioni assolutamente personali,sono il più inesperto qui dentro e non voglio dire che i miei pensieri siano corretti,e non voglio neanche dire di non comprare the order,per esempio citato nel topic,alla fine si gioca quel che piace e basta.
Lybra
Discorso VG a parte...ogni "era" ha avuto i suoi miti e per "gli anziani" le nuove generazioni sono sempre quelle che "non capiscono nulla".

Noi eravamo quelli che ci sparavamo ore a Duck Hunt anziché andare a giocare con i carrelli con i cuscinetti a sfera, noi eravamo quelli che preferivamo una partitona la primo HALO piuttosto che andare in giro in scooter/motoretta per la campagna, noi eravamo quelli che anziché al biliardo andavamo al bar per giocare a Metal Slug...
La cosa brutta è che dal dopoguerra (ma forse anche prima) bene o male i ragazzi si sono sempre divertiti...la cosa terrificante è che oggi gli adolescenti non sanno più divertirsi.

E lo vedo...non sono solo i videogiochi: in qualunque ambiente si lamentano: manga, anime, videogames, social network...qualsiasi cosa si porta dietro polemiche, litigi, litigi in cui poi si buttano tutti, ma io mi chiedo: utilizzare le passioni per svagarsi anziché per divertirsi no eh?
Bardo
Come Fazzula anch'io quest'anno tocco i 40 e anch'io mi consolo con il retrogaming . Però non so se dare la colpa al mio scazzo videoludico proprio ai videogiochi. Mi spiego: a volte ho la sensazione che il mio non divertimento con i giochi moderni sia più colpa della mancanza di tempo che non mi permette di assaporare il videogioco che il vg in sé. Allora mi butto nel retrogaming che è già conosciuto e allora non ho bisogno di tempo per immergermi ,mi basta poco per ritornare alle atmosfere di un tempo. AC ,il primo, iniziato e piantato li subito, ma feci lo stesso con metal gear ,che poi ripresi e mi guardai tutti i video iniziali che mi lanciarono nella storia, ci giocai con calma e mi appassionò , lo finii 3 volte di fila. Fallout 3 mi sembrò un casino all'inizio , piantato li e ripreso ,penso sia un gioco magnifico.
E se dessi anche agli altri vg il tempo che si meritano ? Cambierei opinione ?
fazzula
CITAZIONE (Bardo @ Monday 23 February 2015 - 23:29) *
Come Fazzula anch'io quest'anno tocco i 40 e anch'io mi consolo con il retrogaming . Però non so se dare la colpa al mio scazzo videoludico proprio ai videogiochi. Mi spiego: a volte ho la sensazione che il mio non divertimento con i giochi moderni sia più colpa della mancanza di tempo che non mi permette di assaporare il videogioco che il vg in sé. Allora mi butto nel retrogaming che è già conosciuto e allora non ho bisogno di tempo per immergermi ,mi basta poco per ritornare alle atmosfere di un tempo. AC ,il primo, iniziato e piantato li subito, ma feci lo stesso con metal gear ,che poi ripresi e mi guardai tutti i video iniziali che mi lanciarono nella storia, ci giocai con calma e mi appassionò , lo finii 3 volte di fila. Fallout 3 mi sembrò un casino all'inizio , piantato li e ripreso ,penso sia un gioco magnifico.
E se dessi anche agli altri vg il tempo che si meritano ? Cambierei opinione ?



ahahhahaa , avercelo il tempo....
a parte gli scherzi, credo che la questione retrogaming sia solo per 2 motivi:
uno è per il sapore di casa che ti danno ( almeno a me)
due è perchè sai gia cosa ti aspetti, sono di solito piu tecnici ( nel senso di difficolta intrinseca) e meno fronzolosi dei titoli nuovi..

bloooooood
CapRichard
CITAZIONE (Lybra @ Monday 23 February 2015 - 22:04) *
E lo vedo...non sono solo i videogiochi: in qualunque ambiente si lamentano: manga, anime, videogames, social network...qualsiasi cosa si porta dietro polemiche, litigi, litigi in cui poi si buttano tutti, ma io mi chiedo: utilizzare le passioni per svagarsi anziché per divertirsi no eh?


Ma alla fine, io mi ricordo che ci lamentavamo anche tra di noi a voce. Ora internet è solo un posto dove lamentarsi in più, ma non che prima non accadesse anche questo.

sonicco
ogni era ha avuto i suoi miti videoludici, anche adesso seppur meno accentuata..
il discorso del piacere di giocare che sta svanendo nel tempo non è poi tanto falso..i giochi di ora non ti danno più le stesse emozioni che ti davano quelli passati..
in passato c'era più impegno e amore nel sviluppare un gioco..cosa che adesso,non dico che non si impegnano come dovrebbero ma si pensa più a cosa va di moda oggi e come fare denaro nel miglior modo possibile..
I giochi sono diventati meno longevi del solito,zeppi di difetti al lancio,con difficoltà banali e con un esperienza gaming mutata al multiplayer.
Anche la mentalità del videogamers medio è cambiata..i suoi interessi principali sono cambiati, per molti conta più l'impatto grafico e se c'è di mezzo un arma da fuoco o un mostriciattolo da catturare allora sei a cavallo...il resto invece spesso e volentieri non conta più o sta messo in scaffali digitali con grafica retro per essere più accattivante.
e poi non è vero che queste opinioni sorgono dal fatto che stiamo crescendo..io per esempio questo mese ho trovato un vero piacere giocare a legend of dragoon e ratchet e clank2 che un whatchdogs o tomb raider 2013...come vedete ancora il piacere di giocare non mi è morto con l'aumentare degli anni smile.gif
il consiglio che posso dare è di gustarsi tutto ciò che abbiamo tralasciato dalle console passate proprio per non perdere il vero piacere di giocare...tanto per dirne una: ho una ps4 con the order 1886 ma il prossimo titolo che intriga forse di più è earthbound(che non ho mai avuto l'onore di provare)
almeno non ci annoieremo con un titolo dalla storia scialba,giocabilità scontata e la durata minima di 5 orette...
CapRichard
CITAZIONE (sonicco @ Tuesday 24 February 2015 - 13:44) *
in passato c'era più impegno e amore nel sviluppare un gioco..cosa che adesso,non dico che non si impegnano come dovrebbero ma si pensa più a cosa va di moda oggi e come fare denaro nel miglior modo possibile..


Questa è la classica cosa che dicono tutti quelli che non hanno mai neanche per sbaglio approcciato veramente il "fare un gioco". Niente di più falso.

Mi scuso se posso sembrare un po' "violento" su questo aspetto, ma non lo sopporto proprio questa presa di posizione del "eh ma oggi non c'è amore".
sonicco
CITAZIONE (CapRichard @ Tuesday 24 February 2015 - 13:47) *
CITAZIONE (sonicco @ Tuesday 24 February 2015 - 13:44) *
in passato c'era più impegno e amore nel sviluppare un gioco..cosa che adesso,non dico che non si impegnano come dovrebbero ma si pensa più a cosa va di moda oggi e come fare denaro nel miglior modo possibile..


Questa è la classica cosa che dicono tutti quelli che non hanno mai neanche per sbaglio approcciato veramente il "fare un gioco". Niente di più falso.

Mi scuso se posso sembrare un po' "violento" su questo aspetto, ma non lo sopporto proprio questa presa di posizione del "eh ma oggi non c'è amore".

tranquillo nessun problema.
ma perchè tu sei in mezzo a loro che vigili sulle loro passioni e aspettative che la mia opinione è falsa?
ti posso fare tanti esempi tanto quanto le persone con cui ho avuto a che fare nell'ambito videludico, di bassa categoria e alta.
mi dispiace che tu non condivida ma non c'è amore oggi quando si sviluppa il proprio lavoro...oggi le prime parole che escono quando si comincia a sviluppare qualcosa sono "cosa piace alla gente" e "questo ci farà fare sicuramente successo"...il risultato è un lavoro che spesso non è quello che volevano..ma se è per soldi quindi...
che tu non condivida o meno, questi sono i videogiochi oggi.
salvo rarissime eccezioni..ovvio
CapRichard
CITAZIONE (sonicco @ Tuesday 24 February 2015 - 14:16) *
oggi le prime parole che escono quando si comincia a sviluppare qualcosa sono "cosa piace alla gente" e "questo ci farà fare sicuramente successo"...il risultato è un lavoro che spesso non è quello che volevano..ma se è per soldi quindi...
che tu non condivida o meno, questi sono i videogiochi oggi.


Oggi? No perché scusa, un tempo non si vendevano? si facevano solo per gli amici?
La vera capacità sta nel creare connubio tra passione ed esigenze di mercato, come in ogni film e robe varie. Non credete che la gente che fa Battlefield ci mette meno passione di uno sviluppatore indie, esattamente come uno che fa un film come gli Avengers ci mette meno passione di un Birdman. Entrambi vogliono creare qualcosa di figo. La vera differenza sta nel tipo di contratto di lavoro. Se sei dipendente di un'azienda, le idee di prodotto vengono dall'azienda stessa o dal capo del progetto, se se indipendente fai di "testa tua".

Non dico che tutti ci mettono passione o l'incontrario, ma odio l'additare l'intera industria videoludica moderna in questo modo solo perché stranamente abbiamo capito come gira il mondo da sempre, in ogni cosa.
Card N'FoRcE
Più che parlare di amore o non amore, una delle cose su cui penso possiamo concordare tutti è che oggi il settore si prende troppo sul serio.
È una cosa che non si vede solo dal tipo di "target" e soggetti a cui l'industria punta maggiormente (paragoniamo sparatutto e approccio visivo realistico moderni con i platform cartooneschi di 15 anni fa), ma dal fatto che i giochi stessi si prendevano più alla leggera.
Ricordate i trucchi idioti che regnavano nell'epoca psx tipo gravità ridotta, teste grandi e chi più ne ha più ne metta che servivano semplicemente a strappare una risata extra al giocatore? Persino giochi "di massa" come Fifa non erano esenti dal fenomeno, anzi.
Si potrebbe argomentare che la cosa oggi saprebbe molto di "già visto", però ho comunque notato qualche raro caso di gioco che usa una cosa più moderna, cioè gli gli achievement, in questo modo (un trofeo su Black Mesa per aver passato la carta igienica a un tizio a caso al bagno è geniale) solo che mi sembra che succeda davvero di rado in confronto.
Spero di vedere più spesso cose come queste nei giochi recenti:

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sonicco
CITAZIONE (CapRichard @ Tuesday 24 February 2015 - 14:52) *
CITAZIONE (sonicco @ Tuesday 24 February 2015 - 14:16) *
oggi le prime parole che escono quando si comincia a sviluppare qualcosa sono "cosa piace alla gente" e "questo ci farà fare sicuramente successo"...il risultato è un lavoro che spesso non è quello che volevano..ma se è per soldi quindi...
che tu non condivida o meno, questi sono i videogiochi oggi.


Oggi? No perché scusa, un tempo non si vendevano? si facevano solo per gli amici?
La vera capacità sta nel creare connubio tra passione ed esigenze di mercato, come in ogni film e robe varie. Non credete che la gente che fa Battlefield ci mette meno passione di uno sviluppatore indie, esattamente come uno che fa un film come gli Avengers ci mette meno passione di un Birdman. Entrambi vogliono creare qualcosa di figo. La vera differenza sta nel tipo di contratto di lavoro. Se sei dipendente di un'azienda, le idee di prodotto vengono dall'azienda stessa o dal capo del progetto, se se indipendente fai di "testa tua".

Non dico che tutti ci mettono passione o l'incontrario, ma odio l'additare l'intera industria videoludica moderna in questo modo solo perché stranamente abbiamo capito come gira il mondo da sempre, in ogni cosa.

i videogiochi di un tempo non si possono paragonare a quelli di ora...proprio parlando di passioni e orgoglio nell'averli creati
comunque sei un illuso,in senso buono eh...fatti un giro tra i programmatori,convivici e vedi se davvero come pensi tu ci mettono davvero la stessa passione che c'era una volta..io ci convivo e non è tutta felicità e soddisfazione come credi.
ci vuole fegato a negare che al giorno d'oggi si fa tutto inizialmente per soldi e poi dopo la propria passione(se la cosa compacia),se fosse tutto normale e apposto come stai cercando di dimostrare e noi quelli che non si sono adattati non ne staremmo parlando in questa discussione, ma il cambiamento c'è ed è inutile negarlo.
e comunque, "figo" a volte non ti da un prodotto di qualità anzi,soprattutto parlando anche di cinema.
ognuno alla fine è libero di pensarla come vuole..non condanno l'intera industria ovvio,le eccezioni ci sono sempre,ma è abbastanza cambiata...

@card n' force
ci sono i bug che una risata la strappano e come XD
e non scherzo mica,se mettessi in successione tutti i video catturati di skyrim o assassins' creed di persone che volano,teste che spariscono e draghi scheletrici che prendono il volo non finiamo più di ridere.
Card N'FoRcE
CITAZIONE (sonicco @ Tuesday 24 February 2015 - 15:28) *
@card n' force
ci sono i bug che una risata la strappano e come XD
e non scherzo mica,se mettessi in successione tutti i video catturati di skyrim o assassins' creed di persone che volano,teste che spariscono e draghi scheletrici che prendono il volo non finiamo più di ridere.

Beh potrei darti anche ragione se non fosse che le risate sono scatenate da motivi praticamente opposti.
All'inizio i bug faranno anche ridere (Assassin's Creed Unity è quasi esemplare) ma poi ti stanno tra le scatole sempre, pure quando vorresti che il gioco andasse bene (soprattutto se lo paghi 60/70€) per giocarci come si deve invece di trovarti continuamente l'immersione rovinata da errori fastidiosi. Insomma rendono meglio in un video che non nel gameplay stesso (basta vedere su youtube video del genere quanto sono popolari).
I cheat idioti te li chiami tu quando vuoi, ma soprattutto avevano il "beneficio" di essere resi noti solitamente un po' di tempo dopo l'uscita del gioco stesso, forse per fare in modo che i giocatori proprio riprendessero un gioco che magari avevano già completato e messo da parte. Proprio per questo avevano un fine più volto al variegare il gameplay e in un video rendono decisamente meno.
sonicco
in effetti non posso darti torto sui bug..l'accademia grissom e le missioni incompiute di skyrim insegnano.
meglio i cheat a questo punto,alla fine la mia era una battuta.
jarvis87
Secondo me ora come ora i programmatori (parlo per pura immaginazione) sono sottoposti a tutta una serie di vincoli, più o meno stringenti, che sicuramente fa venire meno la loro passione.
Ora la concorrenza spietata (FIFA e PES, COD e BATTLEFIELD), le scadenze sempre più stringenti ("dobbiamo buttarlo fuori prima di Natale") e un popolo che è sempre più difficile divertire (i "giovani" d'oggi sono cosi pieni di input e hanno tutto cosi "a portata di mano" che è difficile per loro riscontrare la cosiddetta "novità") rendono quella che una volta poteva essere pura e semplice passione per i programmatori, sia essa insita nel piacere di trovare nuove idee e soluzioni (prima mai sperimentate) sia nella "bellezza" della materia e del lavoro, un lavoro sempre più votato al guadagno e al risultato.

Secondo me siamo in una fase di passaggio, con l'avvento di "titoloni" che cercano di generare l'effetto "ohhhh" tra il pubblico, ma che si rivelano, dal punto di vista della longevità (e qui ci prendo anche Destiny), dei flop colossali (dal punto di vista della logevità, ripeto, non dal numero di peli della barba che si vedono sul protagonista).

Inoltre, con l'esplosione del mercato videoludico, sono nate una miriadi di case produttrici che fanno a spallate sugli scaffali e cercano di "fidelizzare" il cliente con DLC (in questo caso forzatamente), o "Pay for Play".

Personalmente mi ritengo fortunato, essendo cresciuto su una base di videogame con ben altre qualità e caratteristiche, che mi spingevano (e tutt'ora mi spingono) a raggiungere il tanto agognato "100%".
Ricordo ancora quando, dopo un paio di mesi su Donkey Kong e alla mi richiesta di un nuovo videogioco, mia mamma rispose con una domanda (per evitare la mia caduta nel vortice del VIDEOGIOCO a favore del gioco all'aperto cool.gif ) "L'hai finito? Se non l'hai finito che senso ha comprarne un'altro?".
Ciò comportò la formazione di uno strato di colla tra i miei occhi e il monitor, finchè non giunse il giorno in cui dimostrai a mia mamma che avevo completato tutti i livelli.
E i Power Rangers apparserò magicamente sotto l'albero per Natale.

Dopo questa breve digressione eccovi la mia conclusione (pura e semplice immaginazione anche qui..):

Programmatori Ubisoft:
- devono attenersi a determinate scadenze
- il format è gia definito, bisogna solo migliorarlo e renderlo differente dalla generazione precedente
- rendiamo i giochi minimamente giocabili, poi al massimo spariamo una patch con comodo dopo l'uscita...l'importante è piazzarne sul mercato più della Peppa Pig
- sono alle dipendenze di gente in giacca e cravatta che guardano il soldo e non sanno neanche lontanamente come si attacca una PlayStation alla tv
- la piattaforma non paga? chissenefrega, concentriamoci su alto se volete mangiare la pagnotta

Programmatori Indie:
- non hanno scadenze
- cercano un format nuovo, o riprendono antiche idee cercando di migliorarle e adattarle al mercato videoludico, cercando di piacere e farsi spazio nel mercato
- purtroppo sono poveri
CapRichard
CITAZIONE (sonicco @ Tuesday 24 February 2015 - 15:28) *
i videogiochi di un tempo non si possono paragonare a quelli di ora...proprio parlando di passioni e orgoglio nell'averli creati
comunque sei un illuso,in senso buono eh...fatti un giro tra i programmatori,convivici e vedi se davvero come pensi tu ci mettono davvero la stessa passione che c'era una volta..io ci convivo e non è tutta felicità e soddisfazione come credi.
ci vuole fegato a negare che al giorno d'oggi si fa tutto inizialmente per soldi e poi dopo la propria passione(se la cosa compacia),se fosse tutto normale e apposto come stai cercando di dimostrare e noi quelli che non si sono adattati non ne staremmo parlando in questa discussione, ma il cambiamento c'è ed è inutile negarlo.


No, non ho detto che tutti sono felici, ma che non c'è una vera differenza tra lo ieri ed oggi se non per il numero di cose coinvolte. Team mastodontici di centinaia di persone dove non conosci tutti e non c'è affiatamento stretto con tutti, reparti che lavorano alla cieca da altri ed un'utenza target di milioni di giocatori ai quali rendere conto invece che a quei 4 "sfigati" (in senso buono) di una volta.
E lo ripeto, prima le decisioni non si prendevano mica per passione, ma sempre per fare soldi, solo che siccome i numeri coinvolti erano piccoli, si poteva osare di più e godere di uno status di nicchia. Ora invece è il sistema di intrattenimento che genera più ricavi al mondo, che colpisce tantissima gente ad ogni livello. Il cambiamento è fisiologico, ma non è nero o peggiore, almeno non secondo me.

Vorrei tanto avere i giochi vecchi con leggermente meno passione ed un pizzico in più di design studiato per interfaccia uomo macchina a volte.

CITAZIONE (jarvis87 @ Tuesday 24 February 2015 - 16:01) *
Secondo me siamo in una fase di passaggio, con l'avvento di "titoloni" che cercano di generare l'effetto "ohhhh" tra il pubblico, ma che si rivelano, dal punto di vista della longevità (e qui ci prendo anche Destiny), dei flop colossali (dal punto di vista della logevità, ripeto, non dal numero di peli della barba che si vedono sul protagonista).


Quello che si dovrebbe delineare un po' meglio e che manca, sono i giochi a budget medio. Ad ora la maggioranza o è la classica AAA con team mostruosi ed almeno 100M$ dietro, o il team indie di massimo 10 persone che con uno sputo di soldi fa qualcosa.

Kickstarter ha portato qualche produzione mista di team storici, come l'Obsidian o i Lairan, ma secondo me i budget erano troppo bassi, si dovrebeb creare un mercato per i giochi da 20-30M$ e renderli la norma a mio avviso.
jarvis87
CITAZIONE (CapRichard @ Tuesday 24 February 2015 - 16:05) *
CITAZIONE (jarvis87 @ Tuesday 24 February 2015 - 16:01) *
Secondo me siamo in una fase di passaggio, con l'avvento di "titoloni" che cercano di generare l'effetto "ohhhh" tra il pubblico, ma che si rivelano, dal punto di vista della longevità (e qui ci prendo anche Destiny), dei flop colossali (dal punto di vista della logevità, ripeto, non dal numero di peli della barba che si vedono sul protagonista).


Quello che si dovrebbe delineare un po' meglio e che manca, sono i giochi a budget medio. Ad ora la maggioranza o è la classica AAA con team mostruosi ed almeno 100M$ dietro, o il team indie di massimo 10 persone che con uno sputo di soldi fa qualcosa.

Kickstarter ha portato qualche produzione mista di team storici, come l'Obsidian o i Lairan, ma secondo me i budget erano troppo bassi, si dovrebeb creare un mercato per i giochi da 20-30M$ e renderli la norma a mio avviso.



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